La moschea di corso Giovanni XXIII (che è un circolo culturale) non paga la Tari?

La moschea di corso Giovanni XXIII (che è un circolo culturale) non paga la Tari?

E le attività stagionali evadono la tassa sui rifiuti per 7 milioni di euro

Gioenzo Renzi: "Nella modifica al regolamento sulla Tari per il 2018 presentata dalla giunta comunale questa mattina in commissione c'è anche la proposta di esentare le moschee". Ma l'esponente di Fratelli d'Italia punta anche il dito contro alberghi, bar, ristoranti e negozi estivi che non pagano la tassa e la scaricano sui contribuenti onesti.

“Nel 2018 è previsto un aumento dei costi del Fondo svalutazione crediti da 1.800.000 euro a 2.980.018 euro e dei costi di amministrazione e recupero contenzioso gestione della TARI da 717.453 euro a 1.338.658, per fare fronte all’insoluto TARI annuo che si prevede di 7 milioni, derivante principalmente da gestori disonesti di attività stagionali (alberghi, bar, ristoranti, negozi ecc.) che non pagano la tassa e la scaricano sui contribuenti onesti”. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, fa scoppiare il caso dei furbetti della Tari.
“Sarebbe ora che il Parlamento legiferasse in materia per evitare questo scandalo che continua a colpire gli utenti onesti, consentendo ai Comuni di chiedere in anticipo le fidejussioni per il servizio rifiuti come prevenzione o di impedire le attività agli inadempienti”.
Nel dibattito che si fa già bollente sull’aumento del 2,9% della Tari, deciso dal Comune di Rimini, e sul quale già fioccano le polemiche, si aggiunge un capitolo che fa arrabbiare ancora di più coloro che pagano fino all’ultimo centesimo.

Ma Renzi accende anche un’altra miccia. Nella modifica al regolamento sulla Tari per il 2018 presentata dalla giunta comunale questa mattina in commissione c’è anche “la proposta di esentare gli edifici in cui viene esercitato pubblicamente il culto come chiese, moschee, templi e similari”. Gioenzo Renzi si dice decisamente contrario: “Le agevolazioni possono essere concesse alle Chiese che abbiano stipulato intese con lo Stato, ma le Moschee non mi risulta abbiano stipulato intese con lo Stato: di solito si insediano nelle città come circoli culturali islamici, di cui non si conoscono ufficialmente i responsabili, né a quale associazione od organizzazione islamica fanno riferimento”.
Gli immobili utilizzati come Moschee non sono accatastati come luoghi di culto, rincara Renzi, “come la Moschea di Corso Giovanni XXIII dove l’immobile è con destinazione catastale ad uso ufficio“.

Nonostante la richiesta di Fratelli d’Italia, “il testo presentato in Commissione è stato votato a favore dalla maggioranza e contraria la minoranza, anche se l’Assessore Brasini ha preannunciato l’emendamento alla modifica in Consiglio Comunale riservando l’esenzione alle confessioni religiose non cattoliche che abbiano stipulato intese con lo Stato”. Si vedrà.

COMMENTI

DISQUS: 0