Tanti sono i cantieri culturali aperti ed altri arriveranno, ma una città che vuole aspirare ad essere tale (culturale, non solo spiaggia e piadina) ha bisogno di qualcosa di più. Cosa? Lo spiega il rappresentante di Confguide, Marco Torri.
Da Marco Torri (nella foto), presidente Confguide della provincia di Rimini e vice presidente nazionale della Federazione guide turistiche italiane, riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni sull’articolo di Enrico Santini “Il futuro della Riviera passa fra Rimini e Riccione”.
Considero Enrico un amico e spero sia reciproco. Ho letto con attenzione le sue righe in merito ad un Turismo che deve ripartire da Rimini e Riccione passando per Miramare.
Scomodare Sigismondo e Federico…mi pare eccessivo, comunque il senso è chiaro. Ci vuole del coraggio. Ampliamo la visione e diventiamo veramente internazionali nei fatti e non solo a parole. Tanti sono i cantieri culturali aperti a Rimini ed altri arriveranno, ma una città che vuole aspirare ad essere tale (Culturale, non solo spiaggia e piadina) merita luoghi certi per un carico/scarico dei turisti in bus, chiede delle toilettes pubbliche, chiede una seria lotta all’abusivismo nel mondo delle visite guidate (come avviene nella vicina Bologna, senza scomodare Venezia o Verona), chiede un Castello ed un Teatro libero in accesso ai gruppi guidati da guide turistiche abilitate, sempre.
Poi c’è il famoso entroterra e qui Enrico converrà. Se ne parla in campagna elettorale e poi? L’entroterra non finisce nella bella San Leo oppure a Mondaino per il formaggio di fossa. Qui è necessario un nuovo Piano Marshall che coinvolga i privati, non il pubblico, per rendere l’entroterra ricco di strutture accessibili, di adeguato livello e con una viabilità migliore. Altrimenti continueremo a guardare solo alla riviera. Peccato che i turisti, soprattutto quelli di Oltreoceano, chiedano molto di più.
Marco Torri
Presidente Confguide provincia di Rimini
Vice Presidente Nazionale Confguide
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