Il futuro della Riviera passa fra Rimini e Riccione

Il futuro della Riviera passa fra Rimini e Riccione

E' tempo che Andrea Gnassi e Renata Tosi chiedano con forza al Governo una legge speciale. Perché il turismo passa da qui.

O Miramare, alle tue bianche torri… (Carducci)

Se vi capita, se avete tempo e voglia, in una bella giornata di sole che sicuramente settembre ancora ci regalerà, fate un salto a Miramare. Senza fretta, senza affanno, godetevi la spiaggia immensa e un orizzonte che spazia dal San Bartolo alla Ruota, includendo San Marino e la Carpegna. Miramare, per me, Corianese rurale, è sempre stata la Locanda del Lupo, l’Altromondo, Guido stella Michelin, e la pizza napoletana più buona del contado. Miramare non è Rimini, non è Riccione, è Miramare punto e basta. Quest’anno, con colpevole ritardo è diventata la mia spiaggia, e mi è piaciuta un casino. Vado a piedi, camminando sulle onde, fino al Marano, e devo dire che è uno spettacolo. Il chilometro e mezzo, o giù di li, a confine (sic!) fra i due Comuni è il futuro, la nostra scommessa. Il turismo, se ancora ci sarà, dovrà passare qui. Il recupero della Bolognese, della Novarese, della Dalmine, della colonia dei Ferrovieri, della Reggiana, del Talassoterapico, non è di Rimini o di Riccione. E’ della Riviera: banco di prova della capacità di innovare e pensare in modo totalmente diverso al futuro. Hic sunt leones. E’ tempo che Gnassi (Sigismondo da Rimini) e Tosi (Federico da Montefeltro) mettano attorno al tavolo fosforo, soldoni e programmazione, chiedendo con forza al Governo una legge speciale per un futuro che affonda nelle radici della Storia balneare.
Rurali sempre.

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