La Romagna turistica al passo del gambero

La Romagna turistica al passo del gambero

Arrivi e presenze fra il 1965 e il 2017. La permanenza media, precipitata da oltre 16 giorni a 4. E poi i numeri sull'utilizzazione dell'aereo e il fatturato. Ecco cosa è accaduto nel turismo all'interno delle tre province romagnole negli ultimi 50 anni.

Nel 1965 il litorale da Cesenatico a Cattolica dell’ex provincia di Forlì rappresentò circa il 10% della ricettività del movimento turistico nazionale, come di seguito riportato.

Il patrimonio alberghiero, rivalutato al 31/12/2017, era stimato in circa 16 miliardi di euro. Nel 1965 la permanenza media (italiani più stranieri) è stata di 16,14 giornate sul territorio nazionale e 16,19 nell’ex provincia di Forlì.

Raffronto ricettività alberghiera e movimento turistico 1965-2017
A distanza di oltre mezzo secolo, 2017, nel settore della ricettività alberghiera e del movimento turistico si sono verificate notevoli variazioni.

Ricettività alberghiera 1965-2017

Territorio nazionale
Hotel: da 37.000 a 32.988 (-11%)
Camere: da 630.712 a 1.086.910 (+72%)
Letti: da 1.101.036 a 2.394.146 (+117%)
Bagni: da 201.852 a 1.093.588 (+442)
Numero medio camere per hotel: da 18 a 33 (+83%))

Ex provincia di Forlì (Rimini, Forlì e Cesena)
Hotel: da 3.562 a 2.764 (-22%)
Camere: da 77.536 a 93.359 (+20%)
Letti: da 134.692 a 182.148 (+4%)
Bagni: da 43.500 a 97.450 (+124%)
Numero medio camere per hotel: da 22 a 38 (+73%)

Movimento turistico 1965-2017

Territorio nazionale
Totale arrivi: da 11.117.000 a 123.095.556 (+1.007)
Totale presenze: da 179.534.000 a 420.628.155 (+134%)
Totale permanenza media: da 16 a 3 giornate

Ex provincia Forlì (Rimini, Forlì e Cesena)
Totale arrivi: da 1.070.827 a 4.734.647 (+342%)
Totale presenze: da 17.340.000 a 21.324,888 (+23%)
Totale permanenza media: da 16 a 4 giornate

Il rapporto percentuale ex provincia di Forlì/Italia riguardante gli arrivi, passa dal 9,62% del 1965 al 4% (-58%) del 2017, le presenze dal 9,64% al 5,06% (-48%).
Dai dati statistici degli anni 1965 e 2017 risulta che la permanenza media (italiani e stranieri) ha subito una sostanziale diminuzione. Si è passati da 16 a 4 giorni. Tale diminuzione va imputata al fatto che mentre gli arrivi sul territorio nazionale ed ex provincia di Forlì sono rispettivamente aumentati del 1.007% e 369%, le presenze sono rispettivamente aumentate del 134% e 23%.

La Romagna turistica
Verso la fine degli anni Sessanta del secolo scorso la collaborazione con la seconda provincia della Romagna, Ravenna, si chiamava “Consorzio per la promozione turistica”, oggi è stata scoperta la “Destinazione Turistica Romagna”. Va ricordato che nel 1972 gli enti turistici delle due province furono presenti alle olimpiadi di Monaco e che, dal 1991 al 2008, la provincia di Ravenna e il comune di Cervia fecero parte della compagine societaria di Aeradria per la gestione dell’aeroporto di Rimini.
E’ opportuno sottolineare che a distanza di tempo anche nel settore dell’attività turistica, per quanto riguarda la riviera romagnola, la scelta della permanenza della vacanza è cambiata. Mentre si registra un sensibile aumento degli arrivi italiani, si riscontra un modesto incremento degli stranieri dovuto alla perdita del turismo organizzato a seguito della concorrenza delle riviere estere e alla nostra insufficiente tipologia alberghiera di seguito riportata.

TAVOLA: LA RICETTIVITÀ ALBERGHIERA

A livello interprovinciale il numero medio delle camere per esercizio alberghiero è di 34. Se si consultano i cataloghi di vendita delle vacanze estive dei tour operator europei risulta che gli hotel da loro convenzionati hanno una capienza che varia dalle 250 alle 300 camere. Ciò consente di ospitare i passeggeri di un volo in un solo hotel, mentre in Romagna necessitano 6/7 hotel.
Il rapporto percentuale Romagna/Italia della capacità ricettiva alberghiera risulta essere: hotel 15%, camere 10%, letti 10%, bagni 11%.

Il movimento turistico
Nel 2017 nelle tre province romagnole il totale degli arrivi e delle presenze (italiani e stranieri) è stato rispettivamente di 6.282.111 (5% degli arrivi nazionali) e 23.827.626 (6% delle presenze nazionali).
Nella sottostante tabella vengono riportate le risultanze dell’andamento turistico in Romagna.

TABELLA: ITALIA

TABELLA: ESTERO

Nel 2017 in Romagna il movimento turistico relativo al totale degli arrivi e delle presenze ha rappresentato rispetto al movimento turistico nazionale, la seguente percentuale:
ITALIA: arrivi 8,11%; presenze 10%
ESTERO: arrivi 1,97%; presenze 2,95%.
Gli italiani hanno mediamente soggiornato 4,28 giorni (media nazionale gg.3,55); gli stranieri 5,18 giorni (media nazionale gg. 3,48).

Utilizzazione dell’aereo e organizzazione del viaggio
Da una un indagine effettuata dall’EPT della provincia di Forlì dal 1967 al 1970 risulta che nel 1967 su 460.038 turisti arrivati dall’estero il 45% (203.920) ha utilizzato l’aereo per raggiungere la riviera romagnola. Nel 2017 su 927.615 arrivi dall’estero solo il 16% (151.901 passeggeri arrivati) ha utilizzato l’aereo (-64%). Le “tigri asiatiche”, come a suo tempo programmò l’a.d. della società di gestione dell’aeroporto di Rimini, riusciranno a colmare la pesante perdita?

Il fatturato
Nel 1965 sul territorio nazionale le 179.534.000 presenze produssero un fatturato (rivalutato in euro al 31/12/2017) di 20.873.122 euro, pari a una spesa media giornaliera di 116 euro.
Nell’ex provincia di Forlì con 17.314.000 presenze il fatturato fu di 813 milioni e la spesa media giornaliera di 47 euro.
Il 2017 sul territorio nazionale con un totale di 420.629.155 (+134%) e una spesa media di 250 euro, ha registrato un fatturato di 105.159.789 euro (+404%).
Sempre nello stesso anno il fatturato delle due province di Rimini e Forlì-Cesena (ex Forlì), le cui presenze sono state stimate in 21.324.888 e una spesa giornaliera di 174 euro, è stato di 3.710.531 euro.
Nel 2017 in Romagna, con un un movimento turistico complessivo di 23.727.623 presenze, il fatturato è stato d 4.146.000 euro, pari al 4% di quello nazionale.

Una proposta
Dal 1967 al 1970 l’EPT della provincia di Forlì effettuò una ricerca il cui sommario comprendeva: le prospettive, la metodologia della rilevazione, il quadro statistico generale, le principali correnti turistiche.
A distanza di 50 anni sarebbe oltremodo positivo che l’assessore regionale al turismo riproponesse identica ricerca per le tre province romagnole.

Fotografia: Liviana Banzi, © Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. (Archivio Fotografico della Regione Emilia-Romagna)

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