L’orrore nella casa per anziani

L’orrore nella casa per anziani

Rassegna dai quotidiani oggi in edicola

Schiaffi, sculacciate con le pantofole, botte in testa con il mestolo, il pettine o il giornale. Luci accese anche di notte, razioni dimezzate. Sarebbe stato questo il trattamento riservato alle ospiti ultraottantenni della "casa famiglia" Villa Franca di Rimini. Ma dopo l'indignazione, deve scattare qualcosa di nuovo, perché simili fatti non debbano più accadere. Come reclamano i sindacati.

Ultraottantenni non autosufficienti, per l’esattezza quattro. Ospiti della “casa famiglia” (notare bene) per anziani denominata Villa Franca a Rimini. “Stando all’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Davide Ercolani e affidata ai carabinieri della compagnia di Rimini, le povere donne all’insaputa dei loro familiari, sarebbero state ripetutamente offese, picchiate, umiliate e vessate. Schiaffi, sculacciate con le pantofole, botte in testa con il mestolo, il pettine o il giornale. Luci accese anche di notte, razioni dimezzate”, scrive Andrea Rossini sul Corriere di Rimini. Un inferno. Un orrore. Soprattutto perché le vittime sono persone anziane, indifese, non autosufficienti, affette da demenza. “Maltrattate, insultate e abbandonate, da sole, per ore, sporche o nei ripostigli. A volte persino legate ai polsi e poi colpite con pugni o pettini di legno o ancora con bottiglie”, riporta Grazia Buscaglia sul Carlino Rimini. In una telefonata intercettata il “degente-padrone”, scrive il Corriere di Rimini, informa uno dei responsabili della cooperativa della morte di una delle ospiti, di novantotto anni: “Mi dispiace… una retta in meno, ah ah ah”.
Tre operatrici sanitarie e colui che è ritenuto il gestore della struttura, sono stati arrestati per maltrattamenti. Gli ospiti sono stati trasferiti altrove e la casa posta sotto sequestro. L’indagine è partita dalla denuncia di una ex dipendente, poi i carabinieri hanno posizionato telecamere e avviato le intercettazioni ambientali. La realtà emersa ha confermato tutto. La cooperativa “Villa Franca” gestisce anche una struttura a Santarcangelo.
E’ ora di mettere mano alla legislazione, che “consente l’apertura di queste piccole strutture con un massimo di cinque ospiti senza che debbano sottoporsi a particolari controlli”, dicono Cgil, Cisl e Uil. E sono sempre i sindacati a sottolineare che le parole mielose che si potevano legge sul cartello all’ingresso della casa famiglia per anziani, “suonano oggi come una tragica beffa”: calore umano, competenza, professionalità, serenità. Si può fare qualcosa anche a livello locale, incalzano le sigle sindacali: “regolamenti locali per tutelare gli anziani e le loro famiglie e disciplinare l’attività di vigilanza e controllo sull’operato e sulla qualità di tali servizi”.
Elena Raffaelli, parlamentare riccionese della Lega, chiede telecamere in luoghi sensibili come gli asili e le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali”, in linea con una proposta di legge già approvata alla Camera. E’ “necessario un ripensamento in sede nazionale e pertanto anche regionale, sui criteri per avviare e mantenere questo tipo di strutture sui nostri territori”, dice invece il vicesindaco Gloria Lisi. “Servono controlli più capillari da parte di Regione e Ausl”, aggiunge Raffaella Sensoli del M5S, “non possiamo permettere che succedano situazioni simili”.

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