Metromare al via nel più totale silenzio sulla “sicurezza”, ma qualcosa si muove

Metromare al via nel più totale silenzio sulla “sicurezza”, ma qualcosa si muove

Da quanto risulta a Rimini 2.0 il fuoco brucia sotto la cenere. La lettera dei rappresentanti dei lavoratori di Start per la sicurezza, è arrivata anche al prefetto. Oggi il taglio del nastro.

“Abbiamo ricevuto la comunicazione e nei prossimi giorni forniremo risposta per quanto di nostra competenza”. E’ della Provincia l’unica (non) risposta che abbiamo ottenuto in merito alla lettera dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di Start Romagna, recapitata alla stessa Start e all’Ausl, ma attraverso le sigle sindacali Uil, Faisa e Ugl anche ad Agenzia Mobilità Romagnola, Provincia e Comuni di Rimini e Riccione. Ausl, Start e Agenzia Mobilità con noi non hanno battuto colpo. Ma sono reali oppure sono una invenzione le questioni sollevate dalla Rls? Sarebbe bene saperlo visto che oggi si inaugura l’opera, ma con una modalità totalmente diversa rispetto a quella che era stata inizialmente progettata (mezzi provvisori e non alimentati elettricamente).
Il ministro dei Trasporti, che viene annunciato al taglio del nastro insieme al presidente uscente della Regione, Stefano Bonaccini, sarà al corrente del tema sicurezza?

Una tegola sul taglio del nastro del Metromare: si muovono i Rls di Start

Pare che ieri Start Romagna si sia relazionata con la Rls in ordine alla lettera che aveva per oggetto “Mancata convocazione Riunione Periodica Sicurezza – documentazione – formazione – valutazione dei rischi – Metromare di Rimini”, ma solo con una rappresentanza sindacale e anche su questo non mancheranno le polemiche. Il fuoco però brucia sotto la cenere. A quanto risulta a Rimini 2.0 il Comune di Riccione avrebbe trasmesso a vari enti, fra i quali la prefettura, il 118, i Vigili del Fuoco e anche Pmr, la segnalazione dei Rls. E pare anche che a seguito di questa iniziativa, sia stata interessata la polizia stradale per le verifiche del caso.

Guarda chi si risente. “L’inaugurazione del MetroMare non può che essere motivo di grande soddisfazione per chi ne ha vissuto il complesso iter di realizzazione”. Così l’ing. Ermete Dalprato, deus ex machina del Trc, essendo stato dai 2001 al 2016 il responsabile unico del procedimento. “Ed è anche il momento di cogliere alcune conferme, quale quella di poter verificare la sicurezza e l’affidabilità delle prestazioni attese (25 minuti da Rimini a Riccione) – finora garantite solo sulla carta – e quella di aver realizzato un’opera pubblica entro i limiti dell’originario finanziamento previsto (92 Milioni di Euro). Questo è il sintetico bilancio se vediamo il MetroMare come punto di arrivo. Ma forse è più giusto e stimolante vederlo come punto di partenza. Ora che si può toccarlo con mano – e non solo sentirlo raccontare – indurrà inevitabili ricadute (positive) sull’ambiente e sul territorio per la necessità di interventi di integrazione con gli altri sistemi di trasporto e farà venir voglia di un suo ampliamento e sviluppo con la realizzazione di nuove tratte (peraltro già in programma). Perché, quella che si inaugura, non è solo un’opera pubblica ma una “diversa modalità di mobilità”.
E’ ottimista il “padre”, dal punto di vista tecnico, del Metromare. E in fase di tagli di nastri tutto fa brodo. Basti dire che c’è anche chi addossa i ritardi al sovranismo. Sarà il tempo a promuovere o bocciare il tram più costoso del mondo.

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