A Milano c’è tutto Caravaggio. Manca solo il Caravaggio dell’Assessore

A Milano c’è tutto Caravaggio. Manca solo il Caravaggio dell’Assessore

Mostra ‘monstre’ a Palazzo Reale. Esposti capolavori e documenti. Ma il ritratto del geniale pittore scoperto da Pulini a Montepulciano nel 2010 non c’è. Dobbiamo esporlo a Rimini e rilanciare una stagione di grandi esposizioni.

Il libro, il convegno e lo spettacolo con Boni. Poi, il nulla
Fu un colpo da maestro. Massimo Pulini, tra i massimi storici dell’arte del Paese, in particolare sul Seicento pittorico, all’epoca non era ancora Assessore a Rimini. Era, ben più banalmente, artista e insegnante di pittura all’Accademia di Bologna. Il ‘colpaccio’ accadde nel 2010. In concomitanza con i 400 anni dalla morte del Caravaggio, Pulini divulgò la scoperta di un Caravaggio (lo aveva scovato qualche anno prima) intravisto in un altrimenti anonimo ‘ritratto virile’ custodito nel Museo civico di Montepulciano, più noto, ai più, per i frammenti di Andrea della Robbia. La scoperta fu accuratamente raccontata da Pulini in un libro, Caravaggio nero fumo (edito da Medusa proprio nel 2010), poi tradotto in monologo teatrale – un poco palloso, a dire il vero – con il bel visino di Alessio Boni (già Caravaggio in una serie tivù del 2008), andato in scena la prima volta al ‘Bonci’ di Cesena, città natale di Pulini, in quel medesimo 2010, poi al Teatro Astra di Bellaria diretto da Simone Bruscia, nel 2012, ma allora Pulini era già Assessore a Rimini, non vale. Intorno all’attribuzione s’è fatto, com’è utile e lecito, un convegno di studiosi, nel dicembre del 2011, con fior di nomi, da Gianni Papi a Maurizio Calvesi a Mina Gregori. La proposta di Pulini – il tipo del ritratto sarebbe Scipione Borghese – fu accettata pur senza parole definitive, nel frattempo se n’è parlato in giro (su La Stampa Marco Vallora, nell’ottobre del 2010, scrive un pezzo dal titolo Il Caravaggio c’è ma nessuno lo vedeva), tanto basta. Sulla clamorosa scoperta un po’ s’è fatto, ma non troppo: basti pensare che il sito specifico del museo, non cita la presenza del Caravaggio.

Da Montepulciano a Rimini: rilanciamo l’attribuzione
Veniamo a oggi. Come si sa, a Milano è aperta, dal 29 settembre, in Palazzo Reale, la mostra Dentro Caravaggio. La curatela è di Rossella Vodret, la ‘presidenza onoraria’ di Maurizio Calvesi e di Mina Gregori, già partecipi della ‘scoperta’ del Caravaggio a Montepulciano. Tra le opere esposte, venti, non c’è, infatti, quella di Montepulciano. Peccato perché con i nuovi documenti recepiti – che rimettono in sesto parte della cronologia caravaggiesca – magari si poteva avanzare qualche nuovo ragionamento su quel ‘ritratto virile’ alla Caravaggio. Per carità, s’è preferito, come è logico in una mostra ‘monstre’, puntare su pezzi di sicuro effetto come il Riposo durante la fuga in Egitto, il Ragazzo morso da un ramarro, la Giuditta e Oloferne, per dire. Bisognerebbe – già l’ho detto da un dì – chiedere in prestito da Montepulciano il quadro e fare una mostra-evento a Rimini che rilanci l’attribuzione con gli attributi. Con la scusa, ricominciamo a Rimini un programma di grandi esposizioni – per quanto ‘spot’ – che mancano da tanto, troppo tempo. Da quando – che paradosso – in Assessorato c’è un insigne storico dell’arte.

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