Non è stato difficile scoprire la truffa dei falsi bidelli: sostenevano di avere lavorato

Non è stato difficile scoprire la truffa dei falsi bidelli: sostenevano di avere lavorato

Un bidello si è presentato in una scuola di Riccione sostenendo di avere svolto in precedenza il suo servizio in una scuola di Salerno. Il preside pe

Un bidello si è presentato in una scuola di Riccione sostenendo di avere svolto in precedenza il suo servizio in una scuola di Salerno. Il preside però non l’ha bevuta ed ha scoperto subito la truffa: il bidello sosteneva di avere lavorato.

La notizia (dal Carlino di oggi)

La truffa dei falsi bidelli arrivati da una scuola fantasma

A scoprire il trucco è stato il preside di un istituto di Riccione

UNA MAXI truffa che vede protagonisti una trentina di bidelli (ma potrebbero essere di più) che hanno ottenuto contratti a tempo determinato in alcune regioni d’Italia, portando tutti come credenziali il lavoro svolto in un istituto di Salerno. Peccato che la scuola in questione non sia mai esistita. Per ora ne hanno trovato uno a Rimini, uno a Riccione, uno a Misano, 4 a Cesena, Sogliano, fino a Reggio, Genova, Carpi e Prato.
A SCOPRIRE la verità in provincia è stato il preside di un istituto superiore di Riccione. Al quale si è presentato il collaboratore scolastico in questione con quelli che apparivano i requisiti necessari a ottenere il contratto. Un 26enne di Caserta, il quale, con un’autocertificazione, ha sostenuto di avere lavorato per diversi anni a fase alterne in una scuola parificata di Salerno. Di questa ha dato nome e cognome, sicuro che la faccenda fosse finita lì. Non sapeva però che per chi viene nominato per la prima volta, il responsabile dell’istituto è tenuto a fare le dovute verifiche. Sia per quanto riguarda l’identità che su qualifiche e punteggi. E così ha fatto il dirigente dell’istituto scolastico di Riccione. Ed è stata una vera e propria doccia fredda, quando ha scoperto che non c’era traccia a Salerno della scuola dove il bidello sosteneva di avere lavorato. All’inizio ha pensato a un errore, perchè in effetti un istituto con quel nome c’era davvero, ma non a Salerno bensì a Caserta. Ma quando ha chiamato qui, gli hanno risposto che la persona in questione non l’avevano mai sentita nominare. A quel punto ha licenziato il collaboratore scolastico ed è partita la segnalazione alla Procura.
IL BIDELLO è stato denunciato per falso, ma quello che sembrava un caso isolato, si è rivelato in realtà un’inchiesta a livello nazionale. A occuparsene sono infatti i carabinieri di Caserta che hanno scoperto che in giro per l’Italia ci sono almeno una trentina di collaboratori scolastici che per ottenere il contratto hanno autocertificato di avere lavorato tutti nella stessa scuola, quella di Salerno, appunto, che di fatto non è mai esistita. Nella nostra provincia ce ne sarebbero tre, oltre a quello di Riccione, ce n’è un altro a Rimini e uno a Misano. Altri 4 sono a Cesena, e via così. Una vera e propria ‘epidemia’, di cui gli investigatori stanno cercando di scoprire l’origine. Perchè quello che accumuna tutti è la scuola fantasma dove sostengono di avere lavorato. Difficile non pensare che in questa vicenda ci sia un unico ‘cervello’, il più è scovarlo.

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