Questa sera alle ore 21 presso il “Circolo Cittadino A. Floridi” di via Dante 18, incontro con Suor Maria Gloria Riva su “San Girolamo nelle opere di Cesare Pronti” e domani alle ore 10 santa messa presso l’Oratorio di San Giovannino, celebrata da don Carlo Rusconi.
La Confraternita di San Girolamo e della SS.Trinità celebra la festa del suo santo patrono Girolamo il giorno 30 settembre. E lo fa con due appuntamenti: oggi alle ore 21 presso il locale del “Circolo Cittadino A. Floridi” di via Dante 18, incontro con Suor Maria Gloria Riva su “San Girolamo nelle opere di Cesare Pronti” e domani alle ore 10 santa messa presso l’Oratorio di San Giovannino, celebrata da don Carlo Rusconi.
Chi è San Girolamo? “Questa grande figura di dottore della Chiesa, originario della Dalmazia, è vissuta tra il 347 e il 420. Asceta, dimorò nel deserto presso Antiochia dove si ritirò in penitenza, erudito – tornato da Roma a Gerusalemme – si dedicò a tradurre in latino la Bibbia a cui aggiunse dei commenti ancora oggi importanti. A lui era dedicato l’antico tempio che venne abbattuto con i bombardamenti del 1944, impreziosito da diverse opere d’arte e capolavori che, nonostante le distruzioni, vennero messi in salvo, tanto che oggi possiamo ancora ammirarle in tutto il loro splendore: “La visione di San Girolamo” del 1641 opera di Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino che attualmente è depositato dalla Confraternita presso il Museo della Città”, spiegano dalla Confraternita, “Il ciclo di formelle dipinte da Cesare Pronti sulla Vita di San Girolamo, monaco agostiniano seguace del Guercino e del Cignani, realizzato nel 1687, il bassorilievo settecentesco di Antonio Trentanove “San Gerolamo nel deserto”, realizzato per gratitudine e donato alla Confraternita che lo aveva sostenuto negli studi presso l’Accademia Clementina di Bologna”. La Confraternita fa sapere che “uno sponsor privato ha messo a disposizione i fondi necessari per il restauro di un bellissimo bronzetto del’400 fiorentino raffigurante San Girolamo collocato sull’acquasantiera attribuita ad Antonio Rosellino”.
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