Parco del mare? “Una colata di cemento”

Parco del mare? “Una colata di cemento”

5.700 mq. di residenziale, 4.686 mq. di ristoranti e bar, 1.416 mq. di servizi agli alberghi, 1.000 mq. di negozi. Il Comune fa cassa, altroché riqualificazione del lungomare. L'assessore Frisoni parla di "strumentalizzazione".

Dopo due anni dalla presentazione delle 155 manifestazioni di interesse per il parco del mare, ci è voluto un accesso agli atti di Gioenzo Renzi per mettere il naso in quel che bolle in pentola. E nella conferenza stampa odierna il conigliere di opposizione e l’architetto Taron Mussoni hanno finalmente scoperto le carte, visto che non l’ha fatto l’amministrazione comunale, sul futuro del lungomare di Rimini.

“Dietro il nome altisonante di Parco del Mare e del “rendering verde” che da tempo campeggia davanti al Comune, si nasconde ben altro: 5.700 mq. di residenziale, 4.686 mq. di ristoranti e bar, 1.416 mq. di servizi agli alberghi, 1.000 mq. di negozi. E questo solo nel primo tratto dal Grand Hotel a Piazzale Kennedy, senza considerare l’eliminazione di 164 posti auto attualmente presenti sul lungomare”.
Consumo di suolo pubblico e cementificazione del lungomare, insomma, “alla faccia del “ritornello” della
rigenerazione urbana, della riqualificazione ambientale, del verde, del sea-welness, della resilienza, delle vocazione identitarie del Parco del Mare, che invece diventerà il Parco del Cemento”.
Ad essere interessati sono 12.800 mq. “per un totale di 38.000 metri cubi di cemento senza dimenticare le dune artificiali di cemento armato alte 4 metri e ognuna con un fronte che va dai 65 m. ai 120 m.”.
Gioenzo Renzi va all’attacco: “Il risultato sarà un indice edificatorio pari allo 0,22 mq./mq, superiore al limite dello 0,12 mq./mq imposto dal Comune, considerando le reali superfici interessate e non quelle calcolate per convenienza dall’Amministrazione”.

Il Comune fa cassa. L’operazione, secondo i conteggi di Renzi, farebbe “incassare al Comune dalla vendita dei diritti di superficie del lungomare ai privati quasi 16 milioni di euro da sommare ai circa 25 milioni di euro dei costi di costruzione sempre a carico dei privati.
Il Comune introiterebbe così una enorme somma di denaro per la realizzazione del lungomare che graverà esclusivamente sui privati”. Il risultato? “Un lungomare in cui la superficie pubblica sarà ricoperta da migliaia di metri cubi di cemento e totalmente nelle mani degli interessi privati con un grande aumento delle attività, senza un numero adeguato di parcheggi pubblici a scapito della accessibilità del lungomare e delle attività stesse”.

Tutta colpa dell’architetto paesaggistico scelto? “E’ inutile declinare la responsabilità progettuale all’ultimo consulente incaricato, quando l’impostazione progettuale era sbagliata in origine”, ha detto Gioenzo Renzi. “Oltre un anno fa, con la presentazione della mia mozione consigliare denunciavo i limiti del progetto e della sua realizzazione, ma la discussione è sempre stata volutamente rinviata dalla maggioranza consigliare, fino ad oggi”.

Morale, “il progetto di lungomare si fonda sull’interesse economico della Amministrazione Comunale con la vendita del lungomare ai privati e non sull’interesse pubblico della città. Il progetto, infatti, non consente la vista del mare e della spiaggia, non prevede nessuna difesa dalle mareggiate, e non realizza un numero adeguato di parcheggi pubblici per i residenti e i turisti”. Tutto qui il sogno del nuovo lungomare, cavallo di battaglia del sindaco da anni? “Questo che è l’unico e vero progetto del sindaco Gnassi (a differenza del Teatro Galli e del Cinema Fulgor), che si ridurrà molto probabilmente alla realizzazione di un solo tratto di lungomare, pregiudicando la sua intera riqualificazione, il futuro turistico della città, scaricando il problema ancora una volta sulle amministrazioni successive”.

Il Comune parla di “strumentalizzazione”. “Sono stupita dalla strumentalizzazione che il consigliere Renzi sembra continuare a fare sul Progetto del Parco del Mare, dove continua a diffondere dati inesatti e informazioni non corrette. Ho già avuto modo di rispondere alle stesse sue sollecitazioni nei mesi scorsi, anche in consiglio comunale, dove è stato illustrato anche in commissione consiliare l’iter in corso in merito al progetto di riqualificazione dei lungomari”. Così l’assessore Roberta Frisoni. “Nuovamente oggi tuttavia il consigliere Renzi sembra confondere le manifestazioni d’interesse pervenute da soggetti privati con il progetto che sarà sottoposto all’esame del consiglio comunale e che, previa espressione dello stesso, sarà realizzato. Vale la pena ricordare che per il lungomare tra piazzale Boscovich e piazzale Kennedy è attualmente in corso una fase di negoziazione con chi ha avanzato le proposte con il fine di regolamentare l’impianto progettuale secondo i criteri e i canoni previsti nell’evidenza pubblica, e cioè la rinaturalizzazione del waterfront, la valorizzazione di quelle che sono le vocazioni primarie di quell’area, turistiche e non residenziali e la riduzione del carico urbanistico sull’arenile. E soprattutto, ribadisco, dovrà essere il Consiglio Comunale, alla fine delle procedure, a decidere cosa si fa”. Sui parcheggi l’assessore spiega che le “manifestazioni d’interesse private si siano (ovviamente) concentrate sull’incremento della dotazione di stalli a servizio delle loro strutture, strutture che ora, essendone sprovviste, sono costrette a indicare ai loro clienti parcheggi pubblici o precarie sistemazioni nel reticolo di vie limitrofe. Ma oltre a questo, il progetto complessivo prevede un miglioramento della sosta pubblica tra piazzale Boscovich e piazzale Kennedy: Si pensi che solo nell’area della rotatoria di piazzale Fellini è previsto un parcheggio pubblico interrato di circa 350 stalli.”

Di certo la gestione del progetto, fino ad oggi poco trasparente, non aiuta la comprensione e la chiarezza.

COMMENTI

DISQUS: 0