Passerella galleggiante Tiberio: fra rendering e realtà

Passerella galleggiante Tiberio: fra rendering e realtà

Rispetto alla grafica creata in laboratorio, la realtà è un'altra cosa. Da ogni punto di vista. Estetico e idraulico. Come fa notare Gioenzo Renzi.

“Siam quelli là siam quelli là siam quelli là. Quelli tra palco e realtà”. Speriamo che il “Liga” non se ne abbia a male se prendiamo a prestito il ritornello della sua celebre Tra palco e realtà con una piccola variazione sul tema: tra rendering e realtà. Nelle immagini, qui sotto il rendering, in alto la realtà.

Rispetto alla grafica creata in laboratorio, però, la realtà è un’altra cosa. Mettendo a confronto la prima con la passerella galleggiante posizionata in loco, sembra di trovarsi davanti a due opere diverse. Non solo. Quando si mette in acqua una “struttura” di queste dimensioni e impatto, gli imprevisti non mancano.
“La passerella galleggiante del progetto Tiberio 4 dopo essere stata posizionata tra le banchine di destra e sinistra del Porto Canale, dinnanzi al Ponte di Tiberio, è “ancorata” da oltre 2 settimane parallelamente alla banchina di sinistra. Era stata annunciata la sua inaugurazione sabato 21 luglio ma non ha ancora superato i necessari collaudi, come ha risposto l’assessore Sadegholvaad alla mia interrogazione consigliare di giovedì scorso”, dice Gioenzo Renzi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia.

C’è l’aspetto estetico, decisamente poco affascinante. Perché un corpo estraneo di quella fattura posizionato al cospetto del bimillenario ponte, rappresenta un bel pugno nello stomaco. Ma c’è anche dell’altro. “L’attraversamento galleggiante del porto canale costituisce un pericoloso “sbarramento” al deflusso delle piene del fiume Marecchia che secondo gli studi idraulici registrano i massimi incrementi di livello proprio nel bacino del Ponte di Tiberio dove si è registrato un sovralzo di 2,7 metri sul livello medio mare e perciò obbliga ad una attenta vigilanza e ad una serie di “manovre” in condizioni meteo avverse”, spiega Renzi.
“Infatti, per consentire l’apertura del canale in stato di necessità è previsto lo “sgancio” della passerella galleggiante dal 1° palo adiacente alla banchina di destra, la “rotazione” sul 2° palo della banchina di sinistra e l’”ancoraggio” ad un 3° palo parallelamente alla banchina di sinistra”.

Questo spiega la quantità di verifiche necessarie prima di aprirla e renderla percorribile. “Oltre a quelle sul regolare “funzionamento” o “spostamento” della passerella galleggiante, devono anche essere predisposti e approvati: 1) il Disciplinare Operativo che prevede lo sgancio dell’”attraversamento galleggiante” con la dichiarazione di criticità di preallarme (codice arancione) da parte di Arpae Emilia Romagna per evitare l’aggravio del rischio idraulico; 2) la “Sezione specifica del Piano di Protezione civile del Comune di Rimini” che indichi le modalità di attivazione, le misure informative e di sicurezza, i dispositivi di segnalazione, i ruoli e le responsabilità in caso di evento di piena”. Manco fosse un’opera indispensabile.

“Ricordo che il problema della sicurezza idraulica, sottolineato dalla Prefettura, aveva costretto l’Amministrazione Comunale a smantellare nel 2009 la preesistente “diga mobile” dell’arch. Viganò, un’opera fallimentare costata una decina di miliardi di lire, non funzionante, che non aveva superato i collaudi, e che perfino aveva visto la sentenza di condanna della Procura Regionale della Corte dei Conti. Nonostante quell’esperienza disastrosa sotto tutti gli aspetti, progettuali, ambientali, finanziari, oggi, l’Amministrazione Comunale “ritorna” sul sedime dell’ex “diga mobile” a costruire un “attraversamento galleggiante”, da “spostare” dinnanzi alle possibili “piene” del Marecchia e che comunque “ostacola” la già debole circolazione delle acque, stagnanti e melmose, nel bacino del Ponte e del Porto-Canale, a cui poco possono gli andamenti delle maree”. Una spesa e un’opera inutili, quando ci sarebbe stato altro da fare: “Come sostengo da 20 anni, l’intervento più necessario e naturale era il ripristino di un flusso d’acqua dal Deviatore del Marecchia che avrebbe consentito il ricambio idrico e di ridare vita al Parco, al Ponte, al Porto-Canale”, conclude Renzi. Ma forse la passerella è più cool.

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