A Santarcangelo va in scena “Oltre il velo”, progetto realizzato dall’amministrazione comunale. Il Sindaco Alice Parma e gli assessori della giunta leggono brani islamici ai bambini di quarta e quinta elementare, in biblioteca si tiene l’incontro sul fumetto di Takoua Ben Mohamed, sorella della parlamentare tunisina del movimento islamista Ennhada, ramo tunisino dei Fratelli Musulmani.
A Santarcangelo accade l’incredibile. Qualcosa di surreale che assomiglia quasi ad una fake news. Purtroppo non è così. Tutto vero, ve lo assicuro. Da lunedì 23 a sabato 28 ottobre si svolge il progetto sull’Islam denominato “Oltre il velo”, un evento realizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con associazione Arcobaleno di Rimini e lo SPRAR dell’Unione di Comuni Valmarecchia.
Viene articolato in diversi momenti, sui quali bisognerebbe soffermarsi per scoprire meglio con chi abbiamo a che fare. Dal 23 al 25 ottobre il Sindaco Alice Parma, assieme agli assessori della giunta, i volontari del gruppo “Reciproci racconti” e dello “SPRAR” di Santarcangelo, leggono ad alta voce brani di narrativa araba nelle classi quarte e quinte delle scuole elementari Pascucci di Santarcangelo, Della Pasqua di San Bartolo, Luigi Ricci di San Vito, Fratelli Cervi di Sant’Ermete e Giovanni XXIII di San Martino dei Mulini. Dietro a questi brani islamici si nasconde qualcosa di ben più preoccupante. Lunedì 23 nella scuola Pascucci, il vice sindaco Emanuele Zangoli e l’assessore Pamela Fussi, hanno letto alcuni brani del libro “Porto il velo, adoro i Queen” di Sumaya Abdel Qader.
Viene da chiedersi: “E chi sarebbe questa?” La risposta è servita. Sumaya Abdel Qader è una donna musulmana, attualmente consigliere comunale del Partito Democratico a Milano che è stata al centro di accese polemiche proprio a causa delle sue posizioni ideologiche. È stata accusata di essere un’estremista da un’altra donna, Maryan Ismail, musulmana (sufi), che si definisce laica e progressista, anche lei candidata al Consiglio comunale di Milano nella lista del PD alle ultime elezioni amministrative. In seguito all’elezione di Sumaya Abdel Qader, Maryan ha lasciato il Partito Democratico accusandolo di aver sostenuto niente di meno che l’Islam radicale di Sumaya Abdel Qader.
Tutto qui? No, c’è dell’altro. La campagna elettorale di Sumaya Abdel Qader è stata sostenuta da Davide Piccardo, ex coordinatore del Caim, l’associazione di cui fanno parte Sumaya e suo marito, che per il 3 giugno, pochi giorni prima delle elezioni, ha invitato per un convegno a Milano Tariq Ramadan, nipote di Hasan al Banna, il fondatore dei Fratelli Musulmani. Davide Piccardo, sostenitore dei Fratelli Musulmani, è colui che prese le difese dell’Imam Tareq Al-Suwaidan, divenuto “celebre” per le sue posizioni antisemite ed estremiste, per questo bandito da Belgio, Stati Uniti e anche dall’Italia. Tra le sue affermazioni troviamo: “Tutte le madri della nazione islamica, non solo quelle palestinesi, dovrebbero nutrire i loro figli con l’odio verso gli Ebrei. Li odiamo. Loro sono il nostro nemico. Dobbiamo instillare questo nelle anime dei nostri figli, finché una nuova generazione crescerà e li spazzerà via dalla faccia della Terra”.
Come riporta Il Foglio, il marito di Sumaya Abdel Qader, letta ai bambini con tanta gioia dai due assessori clementini, è Abdallah Kabakebbji, che nell’agosto del 2013, attraverso l’associazione “Libertà e democrazia per l’Egitto” fu tra gli organizzatori della manifestazione a Milano in sostegno a Mohamed Morsi, ex presidente dell’Egitto e leader dei Fratelli Musulmani. Sempre in quei giorni Abdallah Kabakebbji collaborò per la tenuta di un convegno al Westin Palace, dove parteciparono anche Goma Amin (vice guida generale dei Fratelli Musulmani) e Mahmoud El Abiary (numero 3 dei Fratelli Musulmani).
Giovedì 26 ottobre, invece, la biblioteca ospiterà un dialogo sul fumetto “Sotto il velo”, sui problemi e i pregiudizi a cui andrebbe incontro una ragazza che porta il velo islamico in Italia. Parteciperanno l’assessore Fussi, la responsabile dei progetti di educazione interculturale Marwa Mahmoud e Fatima Ifqirne. Proprio l’assessore Fussi ha affermato che la nascita dell’intera iniziativa “Oltre il velo” deriva da un suo incontro con la santarcangiolese Fatima e dal desiderio di quest’ultima di far conoscere l’esperienza quotidiana e il punto di vista delle donne musulmane che scelgono di portare il velo. Non è chiaro per quale presunta necessità l’amministrazione comunale trovi questo urgente bisogno di sponsorizzare e diffondere con tanta enfasi ed impegno questa richiesta di Fatima incentrata sul suo portare il velo islamico, per giunta coinvolgendo i bambini delle elementari santarcangiolesi.
Cosa si nasconde dietro il fumetto interculturale che sarà al centro dell’attenzione in biblioteca? L’autrice: Takoua Ben Mohamed. Figlia di Mohamed Ben Mohamed, aderente al partito tunisino islamista “Ennhada”, nonché ramo tunisino dei Fratelli Musulmani. Anche la sorella della fumettista non è da meno: Imen Ben Mohamed è parlamentare tunisina eletta proprio per il movimento “Ennhada”. Ripetiamolo nel caso non fosse abbastanza chiaro: Fratelli Musulmani. Ora diamo sostanza alle parole.
Per chi non li avesse mai sentiti nominare, i Fratelli Musulmani sono un movimento islamista integralista fondato nel 1928 da Hasan Al-Banna. Sono stati dichiarati fuorilegge, in quanto considerati organizzazione terroristica da parte di Egitto, Russia, Siria e di altri stati arabi (in passato pure da Stati Uniti ed Europa), mentre ricevono finanziamenti da Turchia e Qatar. Il motto dei Fratelli Musulmani è: “Allah è il nostro obiettivo. Maometto è il nostro capo. Il Corano è la nostra legge. Il Jihad è la nostra via. Morire nella via di Allah è la nostra suprema speranza”. Uno dei massimi esponenti e ideologi dei Fratelli Musulmani fu Sayyd Qutb, autore di diverse opere prese come modello dal fondamentalismo islamico. Per essere più preciso, Ayman al-Zawahiri, numero due di Al Quaeda, fu studente e seguace di Sayyd Qutb, mentre Osama bin Laden fu studente del fratello di Sayyd Qutb, Muhammad Qutb. Anche lui promise di applicare l’insegnamento dell’opera “Pietre Miliari” di Sayyd Qutb. Ora sapete chi sono i Fratelli Musulmani.
Alla luce di questi contenuti, che sono notizie certificate di dominio pubblico e non opinioni personali, dal momento in cui vi sono legami tra i personaggi promossi in questa iniziativa e la Fratellanza Musulmana, il Sindaco e la Giunta dovrebbero immediatamente dissociarsi dal progetto che hanno lanciato, informare subito i genitori con assoluta trasparenza sulla storia e sulla ideologia che contraddistinguono personaggi che sono già stati promossi nelle scuole, lasciare in pace i bambini che, in quarta e quinta elementare, oltre a non avere ovviamente una preparazione propria sul mondo islamico, dovrebbero essere liberi di poter maturare nel corso del tempo un proprio spirito critico senza che venga esercitato nei loro confronti alcun tipo di influenza di questo genere, specie in un luogo come la scuola pubblica. E se si vuol fare un progetto su questi temi, si faccia con i più grandi, non con i bambini. Aggiungo, non esclusivamente con una propaganda a senso unico e senza contraddittorio, ma con la partecipazione di più parti, perlomeno anche critiche nei confronti dei contenuti dell’Islam. Tenendo sempre presente (cosa che sfugge ai più) che bisogna sempre separare il concetto della persona da quello dell’ideologia, in quanto per rispettare la persona in sé non si deve per forza legittimare acriticamente una religione o una ideologia, in questo caso l’Islam, a prescindere dai suoi contenuti. Libertà di opinione, prima di tutto. Basta imposizioni, tra l’altro di personaggi che personalmente non raccomanderei a nessuno.
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