Pecci (Lega Nord): “Dov’erano assessore e comandante della polizia municipale?”

Pecci (Lega Nord): “Dov’erano assessore e comandante della polizia municipale?”

Dal piano giudiziario la notizia dell'arresto dei quattro agenti della Polizia Municipale di Rimini, passa a quello politico. Secondo il capogruppo della Lega Nord l'assessore e il dirigente "hanno violato il dovere di vigilanza e di controllo". E chiede perché il nucleo ambientale è stato sciolto e che venga ristrutturato il Corpo rivedendo mansioni, ruoli e operato degli agenti.

Dal piano giudiziario la notizia dell’arresto dei quattro agenti del nucleo ambientale della Polizia Municipale di Rimini, passa a quello politico. I reati contestati sarebbero stati commessi nel periodo che va dal 2012 al 2016 e coinvolgono otto appartenenti al nucleo di polizia ambientale sui dodici in servizio.

Marzio Pecci, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale va all’attacco. “Quello che è venuto alla luce lascia basiti e conferma ciò che da sempre diciamo: i dirigenti, che Gnassi ha “assunto”, non svolgono diligentemente il loro lavoro”.
Secondo il leghista “la responsabilità per l’illegale comportamento dei vigili è del Dirigente alla Polizia Urbana e dell’Assessore in carica in quel periodo che hanno violato il dovere di vigilanza e di controllo sull’operato dei vigili stessi”.

Le indagini hanno preso avvio da segnalazioni fatte pervenire nel 2016 all’autorità giudiziaria dalla stessa Polizia municipale, ma nonostante questo Pecci si chiede: “il dirigente della polizia municipale, dal 2012 al 2016, dove era? Perché non si è accorto di nulla? Non avevo visto nulla? E se sapeva, perché non è intervenuto? Come è possibile che il Dirigente che guida un corpo di polizia, in cui un gruppetto delinque, non veda e non senta? E soprattutto, perché il nucleo ambientale è stato sciolto?”

Il capogruppo della Lega Nord si dice certo “che l’attuale Comando della Polizia Municipale saprà svolgere le funzioni al meglio, ma sarebbe utile ristrutturare il Corpo e rivedere mansioni, ruoli e operato degli agenti decidendo in base alle professionalità e non all’amicizia politica. La città ha bisogno di sicurezza“.

“La Magistratura ci dirà in futuro se gli arrestati sono o no responsabili dei fatti contestati, ma oggi noi chiediamo agli Amministratori, Sindaco ed Assessore, di spiegare ai cittadini cosa è accaduto, di come sono state effettuate le nomine e, soprattutto, perché il dirigente responsabile non sia stato rimosso all’inizio della indagine”, prosegue Pecci.
“Da diverso tempo diciamo che i dirigenti devono essere ridotti e chi ha la responsabilità di nomina deve sceglierli tra chi è capace: solo la scelta meritocratica e non politica può migliorare l’efficienza dell’amministrazione comunale. La questione morale ormai coinvolge l’intera città: se il Sindaco, un dirigente (forse in seguito scopriremo altri funzionari), una maestra e quattro vigili sono imputati per aver commesso gravi reati come possono i cittadini avere fiducia nell’Amministrazione Comunale e quindi nell’Istituzione? Come possono, queste persone, da imputati, trasmettere il valore della legalità?”

“La Lega, da diverso tempo chiede maggiore legalità e, a quanto pare, i recenti fatti confermano la legittimità della domanda. C’è, in Comune, una maggioranza narcisista che ogni giorno inoltra veline alla stampa per descrivere la città che non c’è: quella in crescita, sicura, ricca e bella. Purtroppo la gravità dei fatti emersi in questi ultimi giorni come l’indagine a carico del Dirigente (non sappiamo quanti altri funzionari e/o dipendenti comunali sono coinvolti), l’arresto dei vigili di ieri e la notizia di altri quatto indagati, fa cadere il velo e mostra una città priva di moralità, di legalità e di sicurezza. Dare una risposta ai cittadini su questi problemi non è certo populismo, ma solo buona politica”, conclude Marzio Pecci.

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