L'arte è un formidabile arricchimento delle nostre città, non c'è dubbio. Ma di questi tempi, nei quali pubblico e privato sono costretti a stringere
La domanda resta anche dopo aver visto l’allestimento che porta la firma di Claudio Ballestracci, un artista che spesso collabora con gli enti pubblici anche del nostro territorio.
“Un intervento nel solco dell’impegno che come amministrazione abbiamo assunto già all’indomani dell’inizio del mandato per promuovere anche attraverso l’arte una qualità diffusa sul territorio”, spiega l’assessore alla Cultura e all’Identità dei luoghi Massimo Pulini.
La struttura ideata, costruita e montata da Claudio Ballestracci ne interpreta “il cuore della personale ricerca artistica – come scrive l’autore nel curriculum delle proprie pagine web – teso nel vivificare il fattore apparentemente inerte della materia (frequente l’uso del metallo) attraverso processi tecnici elementari: la luce, l’elettricità, la simbiosi alchemica con elementi composti e naturali.”
“Pensione Oniria” – racconta l’autore dell’opera presentata sul catalogo della Biennale Disegno inaugurata venerdì 14 scorso – è “un piccolo prato abitato da due letti con le gambe lunghissime, è una camera d’albergo sprovvista di soffitto e pareti, una stanza aperta e ospitale. Il soffitto è il cielo sopra Rimini. Le pareti sono le sue strade, le piazze, le case. Un omaggio alla città dell’accoglienza ma anche del sogno. Una stanza costruita per ascoltare segretamente la Voce della luna.”
Se poi si vuole proprio spendere denaro pubblico, perché non interpellare più artisti ed avere così non solo diverse proposte artistiche ma anche diversi preventivi di costo?
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