Per il balcone (piazzetta Pirinella) di “Andrea e Giulietta” partono altri 135 mila euro

Per il balcone (piazzetta Pirinella) di “Andrea e Giulietta” partono altri 135 mila euro

Variazione di bilancio ieri in consiglio comunale per "tappare" un imprevisto: i lavori del progetto Tiberio 4 necessitano di una ulteriore spesa per portare a termine l'indispensabile "balcone aggettante". Strali dell'opposizione. "Non si possono spendere così le risorse pubbliche". "Una ulteriore pugnalata al ponte". L'assessore Brasini ha risposto col film giusto: "Non ci resta che piangere".

La spesa lievita, che si fa? Semplice: una variazione di bilancio. Consiglio comunale di ieri, punto due all’ordine del giorno. L’assessore al bilancio Gianluca Brasini prende la parola e spiega: “Si tratta di opere indifferibili e urgenti…”. Urca, che sarà successo di grave? Quale tegola sarà mai caduta sulla strada del nostro Sigismondo, già impegnato a regalare un nuovo rinascimento pure a Viserba (copyright Corriere di Rimini oggi in edicola) con i giardini sul mare? Presto detto. “Riguardano oneri relativi a un cantiere già aperto e appaltato e quindi sarebbe stato più oneroso fare successive variazioni di bilancio per poter finanziare questi ulteriori oneri”. Qual è il cantiere? Progetto Tiberio 4, il famoso “balcone aggettante” di piazzetta Pirinella. E’ la ormai ben nota “sporgenza” verso il porto canale di cui la città aveva la necessità di dotarsi, secondo la vision di Andrea Gnassi, per non farsi mancare un altro colpo d’occhio mozzafiato, ça va sans dire, sul ponte di Tiberio. Uno dei quattro “interventi qualificanti”, recitano le veline di palazzo Garampi, del progetto Tiberio 4. Lo chiameremo il balcone di Andrea e Giulietta, che tanto più o meno i turisti che attirerà a Rimini saranno pari ai flussi turistici catalizzati dai due innamorati in quel di Verona.

Perché altri oneri e a quanto ammontano? Il Comune deve spendere ulteriori 135 mila euro, non previsti. Sono, ha spiegato Brasini, “lavori di consolidamento al canale per la presenza di un consistente strato di cemento armato interferente con la parte del muro sommerso, ed è emersa inoltre la necessità di intervenire in modo differente rispetto a come previsto nel progetto, attraverso una rielaborazione dei plinti di fondazione della rampa di discesa dalla piazzetta di Pirinela”. Lasciate perdere i tecnicismi. La morale è che adesso non si può fare a meno di spendere ancora altri soldi per il balcone di Andrea e Giulietta, che va ad aggiungersi alle opere che stanno delineando il rinascimento gnassiano. Lo splendore artistico sarà completato con la passerella galleggiante, ci vorrà solo un po’ di pazienza.

Il 21 maggio l’amministrazione comunale ha diffuso alla stampa un comunicato nel quale informava che “è in fase di completamento il montaggio delle mensole che sosterranno il balcone aggettante”. E secondo voi avrà informato anche di questa ulteriore spesa? Illusi. Zitti e mosca. Però in consiglio comunale la delibera è dovuta passare, ma tanto chi segue il pallosissimo consiglio comunale? Nemmeno il sindaco. L’incidente di percorso quindi ve lo raccontiamo noi, che seppure in streaming, il dibattito consiliare ce lo siamo sciroppato.

Silenzio dai banchi della maggioranza, ma questa non è una notizia. Hanno preso la parola sul tema Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia) e Carlo Rufo Spina (Forza Italia). Sconsolato il primo: “Finché si trattava di sistemare le sponde a destra e sinistra del bacino, nulla quaestio, anche se abbiano speso 1 milione di euro, …ma qui spendiamo un altro milione. Il sindaco ha voluto la passerella, e vai con la passerella; poi il balcone, poi un’altra passerella, e andiamo a spendere un altro milione di euro, che sarebbero 2 miliardi delle vecchie lire, salvo poi reintrodurre la tassa sui passi carrai perché non ci sono i soldi”.
Renzi ha anche ricordato che nel 2008-9 erano stati fatti dei sondaggi, come mai solo adesso si scopre che c’è la necessità di intervenire in maniera differente, attraverso una rielaborazione dei plinti della rampa di discesa da piazzetta Pirinella? “Si va a a realizzare un balcone sovrastante la banchina, quando quest’ultima viene regolarmente sommersa ad ogni alta marea e dunque questo sì che sarebbe un intervento necessario”.
“Gli uffici si saranno espressi al riguardo, ma da un punto di vista idraulico”, ha aggiunto, “c’è anche la possibilità di esondazioni in caso di piena monosecolare e quindi l’opera può rappresentare anche un pericolo di ostruzione. Io ho combattuto 10 anni per fare rimuovere la vecchia diga, un’opera infausta costata 7 miliardi di lire, soldi buttati perché non ha mai funzionato, e ho dovuto presentare un esposto alla Corte dei conti perché in consiglio comunale non mi ascoltavano, e sono stai condannati i vecchi dirigenti”. Finale: “Rialziamo le banchine invece di fare tante passerelle galleggianti, facciano le cose che possono essere davvero riqualificanti e necessarie, non si possono spendere così le risorse pubbliche”.

Totalmente contrario all’opera di piazza Pirinella anche Rufo Spina. “L’altro giorno camminavo sul ponte dei Mille, dal quale la visuale del ponte di Tiberio è molto bella”. Anzi era. Perché “quella trave di ferro orribile aggettante sulla piazzetta Pirinella ha completamente distrutto la visuale del ponte di Tiberio, ostruendone la visuale dell’arcata di destra. Quell’intervento, che ha distrutto parte delle mura ottocentesche sul lato del Borgo San Giuliano, è stato una ulteriore pugnalata al ponte, quando sarebbe stato necessario mettere mano alle mura che si stanno sgretolando. E per cosa? Per una struttura inutile e castrando la visuale del ponte. Il Pd e questa amministrazione stanno distruggendo Rimini“.

L’ultima parola l’ha avuta l’assessore Brasini che con un sorrisino ha chiosato: “Non c’è molto da replicare se non per riprendere la battuta di Troisi: mo’ me lo scrivo“. Ricordate Non ci resta che piangere? Passa il frate predicatore e dice a Troisi: “Ricordati che devi morire”. “Come?”, risponde Troisi. “Ricordati che devi morire”. E Troisi: “Si, si, mo’ me lo segno proprio… non ti preoccupare”. Ma quello è un altro film.

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