Secondo l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini, il teatro polettiano peserà sulle finanze comunali per circa 1 milione di euro. Neanche per sogno, ribatte Mario Erbetta, costerà fra 2 e 3 milioni. Intanto mettiamo in fila un po' di spese relative ai primi mesi di vita del teatro.
Se lo stanno chiedendo in tanti: quanto costerà, a regime, la gestione del teatro Galli? Nei giorni scorsi il consigliere Mario Erbetta ha estratto dal cilindro i conti di un altro teatro all’italiana, che ha definito simile a quello di Rimini, cioè il teatro comunale di Modena. E’ sempre difficile fare paragoni, anche perché quello citato, intitolato a Luciano Pavarotti, è gestito da una Fondazione che si è attivata nel lontano 2001 e che ha fra i propri soci la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e altre diverse realtà private.
Sta di fatto che, secondo Erbetta (Rinascita civica), per il teatro di Modena i conti sono i seguenti: 62 spettacoli per un totale di 32.175 presenze, con una spesa totale di 5,6 milioni di euro. Un teatro che pure ha avuto un incremento del 10% degli abbonamenti e il 70,8% dei posti venduti. Una bella tegola per i conti pubblici, insomma.
Per inciso, con una serie di servizi, Riminiduepuntozero ha già documentato, numeri alla mano, le gestioni dei teatri di Ravenna, Pesaro, Roma e Parma. Dimostrando che non è per nulla vero che i teatri debbano per forza di cose chiudere in perdita, anzi.
Ma quale sarà la spesa effettiva a Rimini? Pari a quella di Modena? Nemmeno per sogno, ha assicurato l’assessore Brasini nel dibattito in consiglio comunale dedicato al bilancio. Quanto allora?
Sempre secondo l’assessore, il disavanzo nel 2019 sarà intorno ad 1 milione di euro. “Essendo entrato in attività il 28 ottobre, abbiamo solo il dato di tre mesi e su quello stiamo facendo delle previsioni”, ha sostenuto Brasini. E stando a queste, il disavanzo potrebbe aggirarsi fra 800mila e 1 milione di euro“. Ottimista o realista? Brasini non ha però detto quanto è costato il 2018 fra inaugurazione e programmazione.
Erbetta è invece convinto che il salasso sarà molto più consistente: “Tra i 2 e i 3 milioni di euro e durante l’anno il Comune dovrà ricorrere a variazioni di bilancio per coprire tali perdite, aumentando inevitabilmente le tasse locali”. Va considerato che nella fase iniziale non si potrà nemmeno attingere alle risorse del Fondo unico per lo spettacolo, distribuite dal ministero per i Beni e le attività culturali.
Guardiamo qualche numero relativo alla inaugurazione del Galli e a spese varie connesse, precisando che non si tratta di tutti i costi sostenuti. Simon Boccanegra: 270.990 più 19.520 per il noleggio attrezzature audio, video e luci. Ancora, 93.710,60 per l’evento inaugurale del Teatro Amintore Galli, di cui 54.900 euro per “L’opera in piazza”, truccatore, costumista e attrezzista per 9.735 euro, trasporto degli strumenti musicali e scenici del Teatro Mariinsky pari a 29.075 euro.
“Roberto Bolle and friends”: 118mila euro. La Cenerentola: 155mila. “Concerto anteprima” Il barbiere di Siviglia: 6.600 euro. Siccome la visibilità nel teatro è quella che è, sono stati affrontati anche “interventi urgenti per migliorare la visibilità e il benessere in vista della presenza del presidente della Repubblica”. Per l’occasione è stata sostenuta la spesa per la fornitura e posa in opera del tendaggio alla porta del Foyer e per “la modifica dell’altezza delle sedute nei 12 palchi del 1^ ordine, che hanno maggiori problemi di visibilità”: totale 11.243,52 euro.
E poi: 34.513,80 euro solo per “interventi di caratterizzazione degli ascensori presenti” nel teatro, 23.935 euro per il servizio di stampa dei materiali promozionali e di comunicazione delle attività del Teatro (19.911,62 per l’anno 2018 e il restante per il 2019), 9.491,60 euro per il “seguipersona”, 8.534,27 euro in “transpallet, armadi metallici, contenitori, attrezzature di lavoro per il Teatro Amintore Galli”. In tutto (ma la somma non è completa) fanno quasi 752mila euro. La Regione ha stanziato 400 mila euro per gli eventi inaugurali.
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