Il movimento 5 stelle depositerà quattro interrogazioni, due in Parlamento e altrettante in Regione, sul primo e il secondo tratto del TRC.
Tra oggi e venerdì il movimento 5 stelle depositerà quattro interrogazioni, due in Parlamento e altrettante in Regione, sul primo e il secondo tratto del TRC.
“Il primo tratto, Rimini FS – Riccione FS, in esecuzione, solleva nuove preoccupazioni perché la Italiana Costruzioni S.p.A. oggi è sorvegliata speciale dall’Autorità Nazionale Anticorruzione per l’indagine sul Padiglione Italia di Expo 2015”, spiegano la parlamentare e la consigliera regionale pentastellate Giulia Sarti e Raffaella Sensoli. “I titolari della società, Attilio e Luca Navarra, in accordo con Perotti, Acerbo, Beretta, Castellotti, e Paglia avrebbero, secondo le accuse, pilotato la gara per aggiudicarsi l’appalto. La procura di Firenze sta svolgendo le indagini. Inoltre, i fratelli e costruttori romani Navarra finanziano da anni partiti ed esponenti politici: nel 2013, anno delle ultime elezioni politiche, 30.000 euro al deputato pugliese Nicola Latorre, 15.000 euro a Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e 25.000 euro all’Udc di Pier Ferdinando Casini, genero del noto costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone; ancora, sempre nel 2013, 25.000 euro a Nicola Zingaretti, attuale Governatore della regione Lazio e si continua andando a ritroso negli anni”.
“Pur essendo convinte che un’indagine non equivalga ad una condanna, riteniamo che vi sia il preciso dovere di escludere che quanto imputato a Navarra Attilio, Navarra Luca e Paglia Alessandro, non sia un metodo applicato a tutti i loro appalti”, dicono le due esponenti grilline. “Insomma, al di là delle indagini, ci chiediamo se sia opportuno continuare ad affidare opere pubbliche tramite procedure di gara ristrette utilizzando il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, senza valutare chi siano i soggetti a cui ci stiamo affidando. Per questo abbiamo ritenuto nostro preciso dovere di Portavoce dei Cittadini chiedere alle Istituzioni se il Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere abbia svolto i controlli di sua competenza sul tratto in oggetto del TRC e, in caso positivo, possa informare su quali ne siano state le risultanze”.
La seconda coppia d’interrogazioni riguarda invece il progetto depositato al Cipe (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica) del secondo tratto del TRC: Rimini FS – Fiera. “Se per il primo ramo qualcuno usa come scusa il fatto che ormai sono stati spesi troppi soldi perché sia fermato, senza peraltro considerare l’ulteriore emorragica spesa di gestione di un’opera inutile, per questa seconda tratta siamo perfettamente in tempo. Tutto ciò considerato spingeremo, secondo i modi e i mezzi che ci sono concessi, per impedire la realizzazione di un’opera inutile, costosa ed ormai obsoleta, in quanto basata su documentazione datata che non tiene nemmeno conto della perfettamente funzionante Fermata FS della Fiera”.
E se per il primo ramo del TRC ancora non è chiaro quanto denaro si spenderà oltre ai cento milioni previsti, concludono, “per il secondo ramo abbiamo la certezza che, se fosse approvato, non si scenderebbe sicuramente sotto i 50 milioni preventivati. Cosa si sarebbe potuto fare per la mobilità riminese con 150 milioni di euro? Noi, quelli poco esperti, non li avremmo certo buttati per due linee di autobus che doppiano servizi già esistenti”.
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