Carim, azione di responsabilità: ecco i “salvati” e i “dannati”

Carim, azione di responsabilità: ecco i “salvati” e i “dannati”

In un documento preparato dal consiglio di amministrazione della banca, si prospettano già le soluzioni con le quali Carim (molto probabilmente in accordo con la Fondazione) si presenta oggi alla assemblea dei soci che dovrà decidere sull'azione di responsabilità. I "dannati" sarebbero: Giuliano Ioni, Luciano Liuzzi, Fabio Bonori, Roberto Ferrari, Mauro Gardenghi, Mauro Ioli, Vincenzo Leardini, Raffaele Mussoni, Franco Paesani, Gianfranco Vanzini, Ulderico Vicini, il direttore Alberto Martini e la Società di revisione. I "salvati" Bruno Vernocchi, Gianluca Spigolon, Attilio Battarra, Alduino Di Angelo, Giancarlo Mantellato, Claudio Semprini Cesari, i due componenti del Collegio Sindacale Giuseppe Maria Farneti e Massimo Conti, e il vicedirettore Claudio Grossi.

Si tiene nel pomeriggio l’attesa assemblea ordinaria di banca Carim che dovrà decidere sull’azione di responsabilità verso gli ex amministratori (in tal senso hanno già deciso i piccoli azionisti). I giochi sembrano sostanzialmente decisi, anche se ovviamente sarà l’assemblea a dire l’ultima parola. Ma se quel che prospetta la banca, e che vedremo fra poco, dovesse avere l’avallo del socio di maggioranza, cioè la Fondazione presieduta da Massimo Pasquinelli, la partita avrebbe un esito scontato.
Ed ecco lo scenario.
Banca Carim si presenta in assemblea con una relazione del consiglio di amministrazione che traccia già il confine fra gli ex amministratori da sottoporre ad azione di responsabilità e quelli da far passare indenni. Due gruppi ben distinti.
I “dannati”, che secondo banca Carim dovranno affrontare l’azione di responsabilità, sono gli esponenti aziendali cessati (membri del Consiglio di Amministrazione, Direttore Generale, membri del Collegio Sindacale) in carica alla data di approvazione del bilancio di esercizio 2009 (29 aprile 2010), e colpiti da sanzioni amministrative. Verso di loro Bankitalia ha mosso contestazioni formali a seguito degli accertamenti ispettivi di vigilanza condotti dal 3 febbraio 2010 al 24 giugno 2010, spiega il cda di banca Carim. E a seguito di tali contestazioni, sono state irrogate sanzioni amministrative pecuniarie collegate anche alla gestione del credito nei confronti della clientela. I loro nomi sono noti: Giuliano Ioni, Luciano Liuzzi, Fabio Bonori, Roberto Ferrari, Mauro Gardenghi, Mauro Ioli, Vincenzo Leardini, Raffaele Mussoni, Franco Paesani, Gianfranco Vanzini, Ulderico Vicini, il direttore Alberto Martini. Azione di responsabilità anche per la Società di revisione (Deloitte & Touche S.p.A) nonchè al socio responsabile della stessa.

C’è poi il secondo gruppo, quello dei “salvati”: ne fanno parte gli esponenti aziendali in carica alla data del 29 aprile 2010, verso i quali nemmeno i commissari straordinari (pure loro, però, raggiunti dagli avvisi di garanzia dello scorso febbraio, frutto delle denunce presentate dall’ex comandante provinciale della Guardia di finanza Enrico Cecchi) avevano ritenuto di avviare l’azione di responsabilità. Il consiglio di amministrazione della Banca, dopo il suo insediamento, ha investito del problema anche “un noto esperto in materia societaria, che ha condiviso la conclusione del Commissario Straordinario Dott. Carollo e del Comitato di Sorveglianza della Amministrazione Straordinaria”.
E così Bruno Vernocchi, Gianluca Spigolon, Attilio Battarra, Alduino Di Angelo, Giancarlo Mantellato, Claudio Semprini Cesari, i due componenti del Collegio Sindacale Giuseppe Maria Farneti e Massimo Conti, secondo il cda Carim non meritano l’azione di responsabilità.
Salvato anche il vice direttore Claudio Grossi: “Il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha deliberato di non ritenere sussistenti, allo stato, i presupposti per la estensione dell’azione sociale di responsabilità al Vice Direttore Generale Sig. Claudio Grossi, valutando allo stato molto marcato il rischio di soccombenza nell’eventuale causa giudiziale. Ciò senza trascurare la circostanza che anche per il Sig. Grossi il termine quinquennale della prescrizione dell’azione di responsabilità non è imminente”.
Fra i “salvati” ci sono un componente dell’attuale cda della Fondazione Carim e il vicepresidente in carica di Banca Interprovinciale di Modena, partecipata da Carim. Dei 26 raggiunti dagli avvisi di garanzia, quindi, una decina non verrebbero colpiti dall’azione di responsabilità.

Il cda della banca ritiene “opportuno distinguere i fatti per i quali si è venuti a conoscenza della pendenza di un procedimento penale, dagli altri fatti, pure in ipotesi censurabili, che non risultano allo stato oggetto di indagine penale (per quanto a conoscenza dell’Istituto).
Per i fatti appartenenti alla prima categoria, che sono oggetto delle indagini penali (e che riguardano, in estrema sintesi, ipotesi di falso in bilancio e di indebita restituzione di conferimenti mediante “un utilizzo fraudolento del sistema di prenotazione per la cessione e l’assegnazione di azioni Banca Carim”), il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ritiene che – come in altre fattispecie presentanti analoghi connotati, prima fra le quali la cosiddetta “vicenda Aeradria”, per la quale pure vi è la notizia di indagini penali in atto – sia conveniente per la Banca attivare la relativa pretesa risarcitoria nell’ambito del procedimento penale, costituendosi parte civile e avvalendosi del risultato delle indagini condotte dagli Organi inquirenti”.
Mentre “per i fatti censurabili appartenenti invece alla seconda categoria – quella cioè concernente fatti che non risultano allo stato configurati come illeciti di natura penale -, tra i quali per l’appunto la eventuale violazione di regole di carattere normativo, regolamentare o statutario nella erogazione del credito alla clientela, ovvero regole rispettose dell’esigenza di indirizzare l’operato degli esponenti aziendali alla “sana e prudente gestione” della Banca, la valutazione sulla ipotesi dell’adozione di iniziative nei confronti degli ex esponenti aziendali può e deve essere affrontata tempestivamente, al fine di evitare la compromissione delle eventuali pretese risarcitorie dell’Istituto”.


La relazione integrale del cda, pubblicata sul sito di banca Carim

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