Quando monsignor Sambi urlava in faccia al cardinale liberal abusatore di seminaristi

Quando monsignor Sambi urlava in faccia al cardinale liberal abusatore di seminaristi

Il dossier di mons. Viganò sulle “coperture” di McCarrick rivela particolari inediti sulla fermezza dell’arcivescovo riminese contro il clero statunitense corrotto: “leale, diretto ed esplicito, da vero romagnolo”.

Il vescovo riminese monsignor Pietro Sambi (1938-2011) ha giocato un ruolo da protagonista nel contrasto alla pedofilia e agli abusi sessuali del clero statunitense, denunciando ai suoi superiori quello che aveva scoperto e intervenendo energicamente contro i responsabili: lo si apprende – ma è una conferma per chi già conosceva la fede sincera di Sambi – dalla lettura della testimonianza resa pubblica oggi da mons. Carlo Maria Viganò, un dossier che potrebbe avere effetti dirompenti sull’intera Chiesa cattolica viste le accuse a papa Francesco di aver “coperto” l’ex cardinale arcivescovo di Washington McCarrick.

Viganò è stato Nunzio apostolico – cioè rappresentante diplomatico della Santa Sede, una sorta di “ambasciatore” diretto del Papa – negli Stati Uniti, succedendo proprio a mons. Sambi in questo incarico difficile e delicatissimo.

Riportiamo i brani di nostro interesse dal lungo scritto di monsignor Viganò:
“Per dissipare sospetti insinuati in alcuni articoli recenti, dirò subito che i Nunzi Apostolici negli Stati Uniti, Gabriel Montalvo e Pietro Sambi, ambedue deceduti prematuramente, non mancarono di informare immediatamente la Santa Sede non appena ebbero notizia dei comportamenti gravemente immorali con seminaristi e sacerdoti dell’arcivescovo McCarrick”. […]

Sambi e Obama. Il monsignore di Sogliano al Rubicone è stato nominato da Benedetto XVI nunzio negli Stati Uniti allo scoppiare dello scandalo degli abusi sessuali del clero (foto tratta da “Pietro Sambi nunzio di Dio”, edito da Cantagalli nel 2013)

“Il Nunzio Sambi trasmise al Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone (giugno 2006-ottobre 2013, ndr) una Memoria di accusa contro McCarrick da parte del sacerdote Gregory Littleton della diocesi di Charlotte, ridotto allo stato laicale per violazione di minori, assieme a due documenti dello stesso Littleton, in cui raccontava la sua triste storia di abusi sessuali da parte dell’allora arcivescovo di Newark e di diversi altri preti e seminaristi. Il Nunzio aggiungeva che il Littleton aveva già inoltrato questa sua Memoria a circa una ventina di persone, fra autorità giudiziarie civili ed ecclesiastiche, di polizia ed avvocati, fin dal giugno 2006, e che era quindi molto probabile che la notizia venisse presto resa pubblica. Egli sollecitava pertanto un pronto intervento della Santa Sede.”

La cronologia di questo punto dimostra la prontezza di mons. Sambi nel denunciare ai superiori le circostanze di cui veniva a conoscenza: egli fu infatti nominato Nunzio degli Stati Uniti il 17 dicembre 2005, cioè pochi mesi dopo l’elezione di Benedetto XVI, e cominciò il suo servizio il 24 febbraio 2006.

Andiamo avanti con le rivelazioni del successore di Sambi, Viganò:
“Quello che è certo è che papa Benedetto inflisse a McCarrick le suddette sanzioni canoniche (lasciare il seminario, proibizione di celebrare in pubblico, di partecipare a pubbliche riunioni, di dare conferenze, di viaggiare, obbligo di dedicarsi ad una vita di preghiera e di penitenza) e che esse gli furono comunicate dal Nunzio Apostolico negli Stati Uniti Pietro Sambi. Mons. Jean-François Lantheaume, allora primo Consigliere della Nunziatura a Washington e Chargé d’Affaires a.i. dopo la morte inaspettata del Nunzio Sambi a Baltimora, mi riferì quando giunsi a Washington – ed egli è pronto a darne testimonianza – di un colloquio burrascoso, di oltre un’ora, del Nunzio Sambi con il Card. McCarrick convocato in Nunziatura: “la voce del Nunzio – mi disse Mons. Lantheaume – si sentiva fin nel corridoio.”

“Al Card. Tarcisio Bertone, come Segretario di Stato, fu indirizzato il rapporto del Nunzio Sambi, con tutti gli allegati, e a lui furono presumibilmente consegnati dal Sostituto i miei due sopra citati Appunti del 6 dicembre 2006 e del 25 maggio 2008”.

Così sintetizza Viganò le caratteristiche del suo predecessore: “il Nunzio Sambi, persona altamente responsabile, leale, diretto ed esplicito nel suo modo di essere da vero romagnolo”.

Pietro Sambi era nato il 27 giugno 1938 a San Paolo di Ponte Uso, nel comune di Sogliano al Rubicone, diocesi di Rimini. Morì in modo inaspettato, il 27 luglio 2011 in un ospedale di Baltimora, per complicazioni sopraggiunte dopo un intervento chirurgico effettuato ai primi del mese.

L’intransigenza di Sambi nei confronti della pedofilia e degli abusi sessuali del clero è stata confermata anche da una rivelazione dell’arcivescovo di Urbino, mons. Giovanni Tani, che riferiamo letteralmente: “Mi ha detto che lui poneva ai candidati all’episcopato sempre una domanda esplicita sull’esistenza o meno di episodi anomali nel passato ed ha avuto ammirazione per quelli che hanno confessato, che gli hanno detto: «io non posso farlo perché c’è stato qualcosa»”. La testimonianza di mons. Tani fu pubblicata nel libro biografico di V. Lessi, “Pietro Sambi nunzio di Dio”, dove si legge anche una confidenza di monsignor Mauricio Rueda Beltz quando era primo segretario della nunziatura di Washington, a strettissimo contatto con il Nunzio: “Non temeva, quando necessario, di difendere i princìpi; non conosceva cosa fosse la paura quando doveva chiamare all’ordine un vescovo, un prete o un religioso; non temeva la reazione degli interlocutori, voleva tutto subito e perfetto”.

Mons. Sambi sul balcone di casa a Sogliano (foto da “Pietro Sambi nunzio di Dio”)

Nella prefazione a questo stesso libro, edito da Cantagalli nel 2013, anche mons. Luigi Negri accentuava l’energia del nunzio: “E’ stato un padre che ha servito la Chiesa e per questo servizio ha difeso i diritti di Dio nella vita della società affinché tale difesa potesse dare un contributo significativo … alla pacificazione e, per quanto è possibile, alla giustizia della vita sociale. … Intraprese il profondo rinnovamento dell’episcopato americano che anticipò profeticamente quella necessaria revisione che dovette continuare poi, con molta fatica, su incarico della Santa Sede, dopo l’esplosione delle note vicende del comportamento sessuale di alcuni preti statunitensi”.

Ma c’è di più: quando era vescovo di San Marino-Montefeltro, diocesi di origine del nunzio, Negri ha potuto capire qual era il suo carattere che così descriveva: “Sambi era di una sincerità totale, e credo che proprio questa sua sincerità lo abbia esposto agli attacchi più diversi, sia da parte delle realtà istituzionali e politiche sia del mondo cosiddetto ecclesiastico”.

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