Quasi 500mila euro per i primi interventi urgenti al ponte di Verucchio

Quasi 500mila euro per i primi interventi urgenti al ponte di Verucchio

Ceriani (UMC) chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta

Si comincia a spendere per intervenire sui problemi, vecchi, del ponte chiuso dal 20 dicembre. Per l'Ufficio Mobile Consumatori bisogna valutare ritardi e responsabilità del mancato intervento e della manutenzione. L'amministrazione comunale di Verucchio parla di criticità note da decenni e giudica inefficaci i lavori realizzati la scorsa estate dal Consorzio di Bonifica nell'alveo per la stabilizzazione della traversa. Il governatore Bonaccini prodigo di dichiarazioni e promesse in questa campagna elettorale, sul ponte "ko" e sulle questioni del fiume sembra volersi tenere alla larga.

Lavori di somma urgenza. E’ il responsabile del servizio infrastrutture viarie della Provincia di Rimini a determinare i costi dei primi interventi per permettere di intervenire sul ponte di Verucchio, chiuso al traffico, compresi pedoni e biciclette, dal 20 dicembre. Il malato grave, edificato nel 1974, è dotato di cinque campate, misura 200 metri di lunghezza e si trova ad un dislivello di circa 20 metri sul livello del fiume Marecchia, che nei mesi invernali scorre impetuoso ed erode alla velocità della luce dentro un alveo segnato da problemi datati e mai affrontati adeguatamente.

Partiamo dalla focalizzazione del problema così come enunciata dal dirigente della Provincia nella determina che reca la data del 24 dicembre scorso.
Negli anni passati si sono avuti segnali del particolare stato di sollecitazione a cui è sottoposta l’intera struttura, derivante dai lenti movimenti che hanno i due opposti versanti, in quanto caratterizzati da una diversa conformazione geologica che induce un loro “scivolamento reciproco”. Questo fenomeno geologico sta generando delle azioni che portano allo scorrimento delle travi fino alla chiusura dei giunti tra gli impalcati, nonché deformazione del muro paraghiaia della spalla lato Torriana e conseguentemente anche dei parapetti e marciapiedi”, si legge.
Il cedimento della briglia posta a valle del ponte, avvenuto nel mese di maggio, ha innescato la progressiva erosione dell’alveo del fiume; successivamente all’evento è stata periodicamente monitorata l’evoluzione dei fenomeni erosivi e, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica, sono stati richiesti fondi alla Regione Emilia-Romagna al fine di realizzare una nuova briglia con funzioni sia di derivazione idraulica che di stabilizzazione dell’alveo; inoltre, sono stati installati sensori per la registrazione ed il monitoraggio dei movimenti relativi all’appoggio tra i pulvini delle pile e le travi dell’impalcato, principalmente conseguenti al movimento dei versanti in avvicinamento”. La briglia, anche se pressoché ultimata prima dell’inverno, non pare abbia però avuto impatti positivi dal punto di vista della stabilizzazione.
“L’onda di piena creatasi a seguito dei brevi ma intensi eventi meteorici del 2 e 3 dicembre u.s. ha accentuato ed accelerato in modo inaspettato l’erosione del fondo dell’alveo, in particolare scavando un canale preferenziale di deflusso tra la prima e la seconda pila, lato Torriana, andando a scalzare la fondazione della seconda pila e mettendo a nudo la porzione sommitale dei pali per circa un paio di metri“, prosegue la determina dirigenziale. “La situazione riscontrata in seguito a sopralluogo del 4 dicembre ha imposto di istituire sul ponte in attraversamento al fiume Marecchia, quale misura precauzionale, il divieto di transito per i veicoli aventi massa a pieno carico superiore a 40 t, il limite di velocità di 30 Km/h ed il senso unico alternato regolato da impianto semaforico (ordinanza n. 49 del 5.12.2019); le successive piogge di venerdì 13 dicembre, ed il conseguente deflusso dell’onda di piena, hanno ulteriormente aggravato l’erosione al piede della pila in parola. In conseguenza dell’accertamento della situazione di pericolo per la pubblica incolumità, tale da rendere necessario un intervento immediato, è stato redatto dall’Ing. Fausto Sanguanini Dirigente dell’Area Politiche del Territorio, congiuntamente al Responsabile del Servizio Infrastrutture Viarie, Ing. Giovannino Vittori, il verbale di somma urgenza in data 17 dicembre 20109, ai sensi dell’art. 163, comma 1 del D.Lgs 50/2016 e s.m.i; al sopralluogo erano presenti altresì il prof. Ing. Gianfranco Marchi dello studio ENSER s.r.l. di Faenza, di comprovata esperienza ed esperto nel settore, interpellato in merito al ripristino delle condizioni di sicurezza ed al generale stato di conservazione del ponte, soggetto anche ad azioni indotte dal movimento dei versanti in avvicinamento, ed i rappresentanti delle imprese La MORDENTE s.r.l. di Rimini ed AMBROGETTI s.r.l. di Verghereto (FC) sono stati affidati i lavori di protezione delle strutture di fondazione in parola”.

Questi gli interventi urgenti quantificati (importi Iva inclusa):

140.812 euro all’impresa la Mordente per la predisposizione della pista di cantiere e l’approvvigionamento e la posa di massi ciclopici;
172.394 euro all’impresa Ambrogetti per l’esecuzione dei lavori di approvvigionamento e posa del materiale a protezione dei pali scalzati ed il calcestruzzo di sottofondazione del plinto scalzato;
1.830 euro alla Società Gestecno per la fornitura e posa in opera di una webcam per il monitoraggio in tempo reale della corrente di deflusso in prossimità della pila scalzata;
6.710 euro alla ditta Emmea Trade & Service s.r.l. per la fornitura e posa di segnaletica per la chiusura al traffico e deviazione della viabilità;
50.117 euro allo Studio Enser s.r.l. per la valutazione preliminare “speditiva” delle condizioni di stabilità delle fondazioni della pila n. 2 nei riguardi dello scalzamento e valutazione delle “condizioni limite”, in termini di perdita di capacità portante; l’analisi preliminare e verifiche finalizzate alla valutazione del margine di sicurezza per la stabilità della fondazione in condizioni di: assenza di scalzamento / attuale profondità di scalzamento / profondità limite di scalzamento; la progettazione degli interventi di somma urgenza a protezione delle fondazioni della seconda pila, lato Torriana;
6.153 euro per il coordinamento della sicurezza.

Per un totale di 378.017 euro, ai quali vanno aggiunti ulteriori 26mila euro per le indagini geognostiche svolte dalla Intergeo srl che portano questa prima spesa a circa 404mila euro. E siamo solo all’aperitivo, per conoscere il costo complessivo bisognerà attendere le prossime settimane.

E’ di oggi la presa di posizione dell’Ufficio Mobile Consumatori presieduto da Alessandro Ceriani, che ieri insieme a Federconsumatori ha incontrato il presidente della Provincia Riziero Santi.
Cosa dice l’UMC? Anzitutto chiede l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta “per accertare e sanzionare eventuali ritardi e responsabilità di mancato intervento e manutenzione, in quanto nel Contratto di Fiume Marecchia redatto nel 2014-2015 e depositato nel 2016 già c’erano indicazioni precise sulle “criticità” del nodo idraulico tra Ponte S. Maria Maddalena e Ponte Verucchio ed in particolare nel tratto fluviale della “briglia” posta a valle del ponte che già mostrava problematiche e cedimenti oltreché interagiva negativamente con il fiume Marecchia ed il ponte medesimo”.
Poi ritiene necessario che in parallelo ai lavori di messa in sicurezza del ponte, venga avviata la progettazione (nelle adiacenze) di un attraversamento (es. ponte sospeso) ciclo-pedonale, che in seguito potrebbe rimanere stabilmente.
Terzo, “abbiamo presentato la criticità e l’aggravio di costi che i Cittadini ed i Lavoratori devono ora affrontare giornalmente per raggiungere la Repubblica di San Marino (Dogana, Galazzano, Gualdicciolo, ecc.), Pietracuta, Novafeltria o la stessa Villa Verucchio e viceversa, proponendo lo studio di un provvedimento per il ristoro del disagio economico”. I residenti di Poggio-Torriana e di Verucchio che hanno i propri familiari anziani non del tutto autosufficienti al di là del ponte anche solo ad un paio di Km di distanza in linea d’aria saranno “costretti a percorrere 20 km in più oltre ad un forte aggravio dei tempi di percorrenza che si moltiplicheranno al termine della pausa festiva delle attività produttive e delle scuole”, proposta per la quale Santi si è subito attivato per lo studio di fattibilità.
L’Ufficio Mobile Consumatori esprime perplessità sulla opportunità di mettere mano ad un ponte datato spendendo 5-6 milioni di euro, quando uno nuovo potrebbe essere realizzato con “cifre non superiori a 10 milioni”. Ecco perché, spiega Ceriani, “scartare a priori un ponte Bailey militare provvisorio potrebbe rivelarsi un errore”. Infine, “per ciò che concerne l’asta fluviale del Marecchia ho caldamente suggerito al presidente Riziero Santi di prendere in doverosa considerazione, condividendo con gli altri Enti coinvolti (e quindi di volgere coraggiosamente lo sguardo al di là dei classici e costosi interventi massivi basati su tonnellate di calcestruzzo) le opere di sistemazione e mitigazione fluviale dell’ingegneria naturalistica molto più compatibili con l’ambiente e di riconosciuta efficacia specie all’estero”.

Il consiglio comunale di Verucchio, uno dei territori che pagherà cara la chiusura del ponte, ha approvato un ordine del giorno che pur con toni soft, mette in fila critiche rilevanti sulla gestione del problema ponte.
Parte sottolineando che si arriva all’emergenza nonostante fosse “noto da decenni lo stato di criticità nel quale il ponte si trova, sia per le caratteristiche geomorfologiche del fondo alveo sul quale sorge, sia per il movimento delle due sponde del fiume, che spingono l’una (Verucchio) verso l’altra (Poggio Torriana)”. Che quantomeno dal 2016 il Contratto di fiume ha ratificato “la preoccupazione per quel sito, per il nodo idraulico di Ponte Verucchio, che ne è divenuto una delle schede prioritarie con varie proposte di intervento integrato”. Definisce inefficaci gli interventi realizzati la scorsa estate dal Consorzio di Bonifica nell’alveo per la stabilizzazione della traversa (850mila euro e spenderà ancora 1 milione di euro per una nuova briglia). Valuta in maniera pesante le ripercussioni su tutti i Comuni dell’alta Valmarecchia, oltre che in primis su quelli di Verucchio e Poggio Torriana, tali da provocare “un inasprimento della crisi per l’economia del territorio, per le attività commerciali e di servizi anche turistici, per le attività produttive industriali ed artigianali, allontanate da una importante fetta di territorio al di là del fiume, ma anche dal casello autostradale di Rimini Nord”. E paventa ricadute anche “sull’organizzazione e la programmazione formativa del polo scolastico di Verucchio” che “potrebbero risentirne negativamente se un cospicuo numero di ragazzi di Torriana decidesse di non iscriversi più e di preferire le scuole medie di Poggio Berni o Santarcangelo”. Per non parlare di “un intollerabile aumento di traffico lungo la via Marecchiese, dalla Via trasversale Marecchia ed il semaforo di San Martino fino oltre al centro abitato di Villa Verucchio, da sempre sofferente per essere attraversato da questa arteria ad elevato traffico, con ricadute pesanti sui tempi di percorrenza, sulla sicurezza, sulla qualità dell’aria”. Seguono una serie di richieste concrete alla Provincia, alla Regione, al Consorzio di Bonifica e ad Arpae (qui si può leggere l’ordine del giorno completo con gli interventi nel dibattito di consiglieri e sindaco).

Nel corso del consiglio comunale di Verucchio che ha approvato l’ordine del giorno con 8 voti favorevoli ed 1 astenuto, ha preso la parola il consigliere Roberto Baschetti, capogruppo di Immagina Verucchio, che le ha cantate molto chiaramente alla maggioranza. Riportiamo dal verbale del consiglio comunale la sintesi dell’intervento di Baschetti: “è da febbraio che il suo gruppo ed egli stesso personalmente si occupano della questione e nessuno della maggioranza ha voluto collaborare. Dichiara che non voterà l’odg per protesta contro la maggioranza che, a suo avviso, si è disinteressata agli appelli arrivati anche tramite due interpellanze presentate nei Consigli Comunali. Si dichiara “disgustato” per il documento perché sono mesi che si rivolge non solo a questa amministrazione ma anche alla Provincia di Rimini e al Consorzio di bonifica ed entrambi hanno sempre rassicurato che era tutto sotto controllo, che il ponte è monitorato da anni e il Consigliere Baschetti trova che l’incompetenza delle persone responsabili a tutelare il ponte sul fiume sia totale tanto che chiederà le dimissioni di alcune di loro. Informa il Consiglio che il suo gruppo sta organizzando una manifestazione pubblica alla quale invita tutta la cittadinanza a partecipare. Continua sottolineando che la situazione attuale si poteva evitare intervenendo due anni prima magari in somma urgenza e non ci saremmo trovati in questa situazione. La struttura, nonostante abbia 50 anni, secondo il Cons. Baschetti è solida ma non è stata fatta la dovuta manutenzione. Si dichiara meravigliato dell’operato del Presidente della Provincia Riziero Santi che dovrebbe almeno far togliere le erbacce, aprire le caditoie del ponte e sistemare il parapetto ma non è stato fatto. Non si doveva arrivare a questa emergenza, è una situazione drammatica e, secondo il Consigliere, ce ne renderemo conto appena finite le festività, tornando al lavoro e con la riapertura delle scuole. Chi amministra questi Enti deve sapere certe cose. Evidenzia che ci sono attività che dovranno chiudere perché ora si trovano fuori dal mondo; il ponte non c’è più e rimarrà questa situazione emergenziale per anni“.

Da segnalare quel che ha detto la sindaca Stefania Sabba: “Fino al 24 dicembre u.s. non avevamo dati certi per cui tutte le volte che abbiamo portato le nostre preoccupazioni, ci hanno risposto con dati e relazioni di tecnici, ingegneri strutturisti, ingegneri idraulici e non avevamo dati oggettivi per confutare dette relazioni”. Pare di capire che il Comune di Verucchio abbia avuto contezza dei problemi solo il 24 dicembre e si sia limitato ad “incassare” quel che passava la Provincia. Non è un po’ pochino?

E la Regione cosa dice, considerato che direttamente e attraverso gli enti competenti, ha le mani in pasta nella situazione che ha portato alla chiusura del ponte, ma anche in merito ai vari interventi infruttuosi nell’alveo e alla autorizzazione della centrale idroelettrica? Il governatore Stefano Bonaccini (che si è visto sul posto il 30 dicembre con un sopralluogo ed un incontro insieme all’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo, il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi, i sindaci dei Comuni coinvolti e i tecnici), prodigo di dichiarazioni e promesse in questa campagna elettorale, sul ponte “ko” con annessi e connessi, sembra abbia scelto un profilo basso.

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