Quattro anni fa ci lasciava Tonino Guerra: ricordo poetico di Gianfranco Angelucci

Quattro anni fa ci lasciava Tonino Guerra: ricordo poetico di Gianfranco Angelucci

Caro Franco, oggi ricorre l'anniversario della morte di Tonino Guerra. Il giorno prima della sua scomparsa, quando gli ero accanto nella casa di Santa

Caro Franco,
oggi ricorre l’anniversario della morte di Tonino Guerra. Il giorno prima della sua scomparsa, quando gli ero accanto nella casa di Santarcangelo, aveva pronunciato a fatica una frase sorprendente, al pari di un vecchio stoico dell’antichità che cercava le parole per accomiatarsi dagli amici, e provare a consolarli un po’. Ci diceva di non preoccuparci, perché lui non andava via, stava soltanto “passando nella stanza accanto”.
Era la medesima espressione, incantevole, utilizzata dal teologo inglese del secolo scorso Henry Scott Holland, nella sua meravigliosa orazione funebre in morte di Edoardo VII di Inghilterra.
Mi piacerebbe che tu la riproponessi perché ognuno possa leggerla sul vostro bellissimo sito, ricordando Tonino che com’era prevedibile, più passa il tempo e più manca a tutti noi; ma anche per riflettere sull’immagine della “stanza accanto”, che personalmente credo esista davvero.

La morte non è nulla.
Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
È la stessa di prima,
C’è una continuità che non si spezza.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!

Ciao Franco, Buona Primavera a te e ai lettori.
Gianfranco Angelucci

Caro Gianfranco, grazie. La “stanza accanto” esiste. Un cinefilo come te avrà certo visto “Interstellar” che, con linguaggio spettacolare, ci spiega le più recenti speculazioni dei grandi fisici. Il film, che ci porta attraverso l’universo e i buchi neri, in realtà gioca tutto il suo formidabile messaggio in due scene ambientate proprio in una “stanza accanto”, con protagonisti un padre e una bambina che poi diventerà donna e salvatrice dell’umanità. Guerra come tutti gli autentici poeti aveva il dono di capire quello che noi non possiamo vedere e di trasmetterci questa conoscenza attraverso la bellezza dell’arte.
Franco Fregni

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