Restaurata la Bolla pontificia del 1442 che istituisce la Confraternita di S. Girolamo

Restaurata la Bolla pontificia del 1442 che istituisce la Confraternita di S. Girolamo

Nell’anno 1437 veniva istituita a Rimini, presso il Convento dei Frati Gerolomini sul colle di Scolca (ora S. Fortunato), il primo nucleo di laici del

Nell’anno 1437 veniva istituita a Rimini, presso il Convento dei Frati Gerolomini sul colle di Scolca (ora S. Fortunato), il primo nucleo di laici della Confraternita di S. Girolamo per opera del Beato Fra Pietro de’ Gambacorti da Pisa.
Con Bolla Pontificia datata “Florentie anno 1442 tertio Non. Octob. Pontif.nri anno duodecimo”, Papa Eugenio IV riconosceva giuridicamente la Confraternita di S. Girolamo ed entrava in possesso “del luogo di S. Giovanni Battista di quelli già d’Armenia, che è posto appresso lo ospedale di S. Maria in Trebo (trivio)” (l’antico Ospedale di S. Giovanni degli Armeni) vale a dire nel luogo che, stando alla odierna topografia della città di Rimini, corrisponde all’angolo di via Dante e via Patara.

confraternita-san-girolamo-pergamena“Questo prezioso documento è stato recentemente restaurato, unitamente ad altri documenti importanti, grazie al contributo di Asset Banca e dalla Fondazione Valori Tattili di San Marino”, spiega Marco Ferrini, presidente della Confraternita. “Si tratta di una bolla su pergamena con capolettera finemente istoriato mediante la quale Eugenio IV concede, dietro richiesta, ad un gruppo di cittadini di Rimini, uniti sotto il titolo di San Girolamo, il riconoscimento giuridico di Confraternita”.
La Confraternita è l’istituzione laica più antica della diocesi di Rimini, che ha operato ininterrottamente – fatta salva una breve interruzione napoleonica dal 1798 al 1819 – e che tutt’ora è attiva. “Fu all’epoca il confratello Daniele Felici Cappelli, ministro dell’Interno del Regno d’Italia ad avere un ruolo chiave nel ripristino dell’attività”, aggiunge Ferrini. “I documenti restaurati fanno parte di un importante archivio storico oggetto di una catalogazione operata da parte della Sovrintendenza Archivistica di Bologna nel 2009 che costituiscono un unicum di notevole rilievo. Accanto a tale patrimonio sono di proprietà della Confraternita tre incunaboli e cinque manoscritti, opere preziose tra il XII e il XV secolo depositati presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini”.

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