Riccione diventa Tosilandia. Vince Santa Renata

Riccione diventa Tosilandia. Vince Santa Renata

Ballottaggio senza storia. La Tosi è come Cassius Clay e tramuta il PD in Partito Demolito. Ora, è la regina incontrastata del borgo. Previsioni (provocatorie): punizioni pubbliche ai ‘traditori’ lungo viale Ceccarini, oscurantismo religioso, il fiato di Renata venduto come una reliquia. Il dato sconfortante: solo metà dei cittadini al voto.

Il contesto (torrido)
Caldo torrido. Qualcuno, nella domenica elettorale che sarà ricordata per la trasmutazione alchemica del Partito Democratico in Partito Desertificato, Demolito, Devastato, Dileggiato, Dilaniato, vede la Tosi elevarsi dalle turbe marine, la Madonna nera che intima a cani, porci e pecoroni, ‘votate per me’. I riccionesi – quella stretta manciata che ancora va a votare – hanno scelto di abitare a Tosilandia, la Gerusalemme celeste di Renata. Renata è ri-sindaco di Riccione.

Il contorno (grottesco)
Ore 21,30, Palazzo del Turismo, Dig Awards. Daniele Timpano, istrione surreale, un po’ Buster Keaton un po’ Walter Chiari un po’ figlio di buona donna, mette in scena Aldo morto, micidiale farsa sull’uccisione di Aldo Moro. Di fatto, una pittoresca bestemmia in faccia alla politica, ai politicanti, al perbenismo partitico, alle promesse di facciata, alla sfacciataggine degli amministratori pubblici. Un messaggio subliminale?

3 a 0 e tutti a casa. Soltanto uno se la ghigna: Andrea II Gnassi duce assoluto del Partito Defunto
3 a 0 e Piddì a casa, a cuccia, nel bunker a leccarsi le ferite, a rifiatare, a ricostruire il partito. Nel riminese è finita così: Coriano, Morciano e Riccione perse per l’eternità di un quinquennio, il PD in provincia è il Partito Defunto – in attesa, con benedizione mariana di Madama Tosi, di risorgere all’opposizione. Il risultato, in verità, fa felice soltanto uno, il Sindaco di Rimini. Andrea II Gnassi, ora, è il monarca assoluto di un partito che non c’è più, tutti a pendere dalle sue pudenda. Si è assicurato un posto, a mandato assolto, al Ministero del Turismo, laggiù a Roma, dove i giovanotti diventano cardinali.

Era già tutto previsto… Ovvero: le fighette contro i pitbull
Già, era già tutto previsto. Al primo turno Santa Renata fa il miracolo. Parte in testa, 36%, 6236 voti. Il Piddì, su cui aleggiano i pitoni del malumore – l’affaire saltato con Patto Civico per Pizzolante – ghigliottinato dalla maledizione del Trc – quando si dice: sbattersene dei cittadini – argina il massacro, con un 34,23% che è il peggior risultato storico dacché è morta la monarchia a Riccione, però ora pare oro. Al ballottaggio non c’è storia: Santa Renata è come Cassius Clay contro di me alle sei del mattino, massacra tutti, se ne sbatte di tutti. Ha coltivato una platea di fedelissimi pronti a dare la vita per lei. Quelli del Piddì sembrano una sbandata falange di fighette contro i pitbull allevati, affamati da Santa Renata.

La sintesi politica: il PD è Distrutto, ma il centrodestra è scomparso
Il Piddì è come una squadra di vecchie glorie, con Maradona a 50 anni, che non riesce più a vincere una partita. Resta, come dicono, ‘il primo partito di Riccione’: ma cosa te ne fai del 27% quando giochi in panchina, in minoranza? La vera sorpresa, lo sanno tutti, è la lista civica partorita in vitro, ‘Renata Tosi’, da Santa Renata, Madonna nera della politica. 13,3%. Pazzesco. La terza lista più votata da chi ancora vota, qualche decina di voti in meno del – disintegrato – M5S. Santa Renata ha capito che la politica non conta un c***o, la preparazione neanche, figuriamoci la cultura, la cultura è morta davvero, altro che Aldo Moro. Basta mettere un paio di amici in lista, sorridere, addestrare alla violenza contro il nemico e la vittoria è certa. Metodo, questo, per altro, più comunista che fascista. Santa Renata ha imparato l’arte dai mastri politicanti di sinistra. Così, in un colpo, ha ottenuto due risultati storici. Ha demolito la sinistra. E annientato il centrodestra. Le tre balzane liste di supporto a Santa Renata, infatti – Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – insieme non fanno la ‘Lista civica Renata Tosi’. Un massacro. Ora Santa Renata può dominare incontrastata, può fare un po’ quel c***o che le pare. I Consigli comunali, da oggi, saranno un red carpet per Renata, una ola permanente, tutto quello che dice lei è santissimo, conserveranno il suo fiato in fiale di vetro, per venderlo come preziosissima reliquia.

Ma la politica non è mica “Italia’s Got Talent”
Sabrina Vescovi ha sbagliato tutto. Elegante quando doveva essere antipatica, educata quando doveva bastonare, picconatrice quando doveva sorridere. L’hanno mandata al massacro contro un avversario inferocito dal mistificato ‘tradimento’, con uno ‘stratega’ all’altezza – sempre colpi bassi e slogan giusti – e una truppa di talebani combattivi. La Vescovi, intuendo il massacro, avrebbe dovuto mandare a stendere i papaveri del Partito Demolito – Imola, Galli, Pironi, Santi, Rossi – e comprarsi un genietto della comunicazione politica. Santa Renata, al contrario, ha fatto l’unica cosa che poteva fare: metterla, brutalmente, sul personale. I riccionesi non hanno votato il programma – fumoso, artato, scopiazzato – ma la persona. Questo mi fa parecchio girare le palle: la politica non è mica Italia’s Got Talent.

Benvenuti a Tosilandia (e buona vendetta a tutti)
E ora, cosa accadrà? Santa Renata ri-eletta dopo due anni e mezzo di governo modestissimo significa:
*oscurantismo religioso – dicono che nel territorio riccionese aboliranno la dottrina di Darwin, chiameranno i figli soltanto Adamo ed Eva, si copulerà solo alla presenza del parroco;
*ritorno al Medioevo: con omosessuali mandati a purgarsi al Castello degli Agolanti, convertito in monastero; ius primae noctis per i consiglieri (ma anche per le consigliere); confisca dei beni comminata agli ‘anti-tosiani’; punizione lungo Viale Ceccarini a suon di scudisciate per Luciano Tirincanti e ‘Johnny’ Bezzi e Carlo Conti rei di vilipendio alla santità di Madama Tosi;
*liste di proscrizione tra il Marano e il Conca; obbligo per i ‘traditori’ di recarsi su fiumi di ceci in Comune a leccare i tacchi della Santissima Tosi;
*defenestrazione di tutti quelli che non la pensano come la Santissima, che da oggi in poi sarà raffigurata solo e unicamente con aureola e sguardo subliminale ultra-divino.

Epilogo: ma chi ha votato davvero la Santissima?
Renata Tosi batte Sabrina Vescovi 8107 voti a 7651, che in percentuali fa 51,45% contro 48,55%. Non inganni il divario: fin dal primo seggio scrutinato era chiara, inequivocabile la cavalcata di Santa Renata, sfrenata. Dei 28.681 riccionesi aventi diritto, hanno votato soltanto 16.117, il 56%. Quasi la metà dei riccionesi non ha votato. Di 28mila e passa riccionesi soltanto 8mila hanno scelto la Tosi. Santa Renata è il Sindaco di una parte assai minoritaria di Riccione. Anche questa è la democrazia. Fosse per me, meglio l’investitura papale.

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