“Salviamo Castel Sismondo”: l’appello raccolto dal prof. Mazzola

“Salviamo Castel Sismondo”: l’appello raccolto dal prof. Mazzola

"I gioielli della città romagnola preda di personaggi incapaci di comprendere il valore storico culturale di ciò che, in nome della propria visione distorta del mondo, vogliono violentare!". Una voce autorevole scende in campo. E intanto cominciano ad arrivare le adesioni dei riminesi per abbracciare il Castello.

“Questa mattina ho ricevuto l’accorato appello dei redattori di Rimini 2.0 affinché, anch’io, dessi il mio contributo a questa nuova battaglia, che vede i gioielli della città romagnola preda di personaggi incapaci di comprendere il valore storico culturale di ciò che, in nome della propria visione distorta del mondo, vogliono violentare!”. E’ l’incipit dell’articolo che il prof. Ettore Maria Mazzola ha appena pubblicato sul suo blog. “La notizia è di quelle che fanno rabbrividire: per poter consentire la trasformazione dello storico Castel Sismondo in museo dedicato a Federico Fellini, è stato proposto di aprire una porta in uno dei suoi bastioni!”.

Mentre cominciano ad arrivare anche le adesioni di riminesi e non (vanno inviate a redazione@riminiduepuntozero.it), alla mobilitazione per abbracciare il Castello, proposta dal prof. Rimondini, per dire no all’apertura della ‘falsa porta’ quattrocentesca nella “scarpa” interna della creatura di Brunelleschi, Mazzola si schiera decisamente contro al progetto di Gnassi: “Cosa aggiungere dunque all’invettiva di Rimondini?” scrive.

“Cominciano a distruggere Castel Sismondo: fermiamoli!”

E ancora: “Purtroppo, quando in un luogo si insinua un morbo devastante diviene difficile sperare che la comunità non venga falcidiata!
Questo è anche il motivo per cui i medici saggi, piuttosto che curare il cancro quando è troppo tardi, preferiscono promuovere la prevenzione sapendo bene che, al proliferarsi delle metastasi, resteranno pochissime speranze per il malato!
Altrettanto occorrerebbe fare in urbanistica, architettura e restauro … ma la saggezza, purtroppo, non va d’accordo con la presunzione e l’arroganza di chi decida di imporre la propria miserabile visione ideologica e deleteria; specie se questa attitudine trova alimento nell’idiozia degli “intellettualoidi” che, pur di mostrarsi culturalmente superiori agli altri, fingono di comprendere e apprezzare costosissimi abomini figli dello “zeitgeist”.”

Il prof. Mazzola ricorda poi “l’orrenda sistemazione esterna” del Castello e “l’immonda passerella galleggiante e i camminamenti sospesi realizzati violentando le mura storiche lungo il Canale Marecchia”.
“Rimini, come documentato dalle immagini nel testo, è già stata teatro di scempi inqualificabili, imposti dittatorialmente dall’amministrazione comunale e da una pletora di intellettualoidi a supporto. L’abominio realizzato lungo il Canale Marecchia presso il Ponte di Tiberio e l’orrenda sistemazione esterna dello stesso Castel Sismondo, degna di uno shopping mall americano sono state inserite come un morbo incurabile all’interno di un tessuto sano, dando il “la” a nuovi scempi irrispettosi del contesto!
L’unica forma di prevenzione che possiamo mettere in atto nella nostra società è quella che, fino a svariati decenni fa, vedeva prevalere il buon senso ed il desiderio comune sull’arroganza, la speculazione, e l’individualismo più esasperato! … il che comporta la capacità di saper fare un passo indietro.
Questo metodo di prevenzione, infatti, richiede il coraggio, da parte dei politici, professionisti e amministratori locali, di prendere posizioni impopolari verso i promotori degli scempi!”. E conclude: “Finché la gente non prenderà coscienza dell’immenso raggiro dei mercanti d’arte e dei professionisti al loro servizio, non ci sarà nulla di buono in cui sperare”.

Monumenti = contenitori? … Salviamo il Castel Sismondo di Rimini

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