Santarcangelo, nell’ovile del Pd tutti quelli che hanno rinunciato a cambiare

Santarcangelo, nell’ovile del Pd tutti quelli che hanno rinunciato a cambiare

"Il problema ancora irrisolto, sta nel metodo con il quale si continua a gestire la cosa pubblica a Santarcangelo, quel bisogno di partecipazione e trasparenza ancora insoddisfatto, e le tante questioni aperte, dalla cementificazione speculativa, al ruolo dell’AUSL sull’ospedale..." L'intervento di Roberto Biondi e Roberto Zanni. E una piccola analisi del "caso" Santarcangelo. L'ultima roccaforte alle prese col dissenso.

Santarcangelo è forse l’unica vera roccaforte rimasta del potere di comando un tempo comunista nella provincia di Rimini. Ma come, direte voi, con una sindaca nata nel 1988 e che quindi beveva il latte dal biberon quando il glorioso Pci tirava le cuoia? Questa è solo l’apparenza. Anche Morri fu uno di passaggio. Anzi, molto più di passaggio di Alice Parma. Finora i sindaci sono passati ma la roccaforte è rimasta. La roccaforte è riuscita anche a rimarginare la ferita devastante della caduta di Morri senza evidenti cicatrici.
Il potere di comando un tempo comunista è fatto di obbedienza e di logiche “premiali” verso chi si dimostra obbediente. Chi alza la testa può andare incontro a qualche grana. L’occhio del “pubblico” esercita un controllo e stende la sua rete sul mondo dell’associazionismo. Intorno a poche e basilari parole d’ordine riesce a tirare le fila delle realtà che contano e che presidiano il territorio.
A Santarcangelo ha ancora un senso quanto scriveva Vaclav Havel in “il potere dei senza potere” nel 1979: “uno spettro terrorizza l’Europa orientale: in Occidente lo chiamano dissenso”. In vista delle elezioni di maggio il dissenso ha cercato di organizzarsi ma la reazione di chi ha ancora in mano le leve del potere è stata forte. Sta facendo di tutto per spegnere il dissenso e governare indisturbato per altri cinque anni. Diversi poteri si sono stretti attorno alla roccaforte di Santarcangelo in atteggiamento di difesa: dalla sanità alle istituzioni regionali e provinciali. Il messaggio è che il dissenso non deve riuscire ad organizzarsi e a scalzare lo status quo, dal quale c’è chi trae beneficio. E’ un messaggio che filtra da tutto, anche dalle liste che stanno cercando di blindare Alice Parma: ormai ne manca una con capolista il parroco e poi è fatta. Tutti quelli che dovevano dare hanno dato. A tutti quelli che è stato dato ora viene chiesto. Pensieri che si sono messi in fila da soli, oggi, leggendo quanto scrivono Roberto Biondi e Roberto Zanni (qui sotto), ex esponenti di Una Mano per Santarcangelo, da sempre impegnati in ambito culturale, sociale ed ambientale, e che di recente hanno dato vita al progetto di cittadinanza attiva “La mia Santarcangelo”. La loro è un’analisi che coglie un clima, prima di tutto, un modo di gestire la cosa pubblica. Svela le liturgie che il potere sa mettere in gioco per far tornare tutti all’ovile. Riminiduepuntozero.it

“Tornerete tutti all’ovile”, rispondeva così un esponente del PD di Santarcangelo, ad un’attivista di Una Mano, quando ancora ne facevamo parte. Una profezia che oggi si avvera.
Personalmente abbiamo sempre lavorato per una civica indipendente, posizionata al centro del dibattito politico, che fosse capace di ascoltare tutti i santarcangiolesi, ma evidentemente questo non è bastato e il nostro uscire sbattendo la porta ha solo posticipato ciò che alcuni, in Una Mano, volevano fin dall’inizio.
Il fondersi con Pensa e lo spostarsi nettamente a sinistra, anche se non condivisibile, poteva avere ancora una sua coerenza, se ci si fosse presentati con un progetto indipendente all’attuale amministrazione.
In democrazia se si hanno idee alternative si ha il dovere di andare da soli, per verificare se il lavoro fatto è stato apprezzato dalla collettività, perché ci si candida in rappresentanza di quella collettività e non per altro.
Il problema non era Morri prima, come non è Alice Parma ora, o il PD in se. Il problema ancora irrisolto, sta nel metodo con il quale si continua a gestire la cosa pubblica a Santarcangelo, quel bisogno di partecipazione e trasparenza ancora insoddisfatto, e le tante questioni aperte, dalla cementificazione speculativa, al ruolo dell’AUSL sull’ospedale e di Hera nella gestione dei rifiuti, dal centro anziani ai bandi pubblici, dal trattamento impari tra le diverse associazioni (sportive e culturali) al silenzio sulla discarica di Sogliano e si potrebbe continuare.
Ci è dispiaciuto vedere in questi anni l’assenza di Una Mano sul territorio e sulla stampa, (la nostra bacheca informativa in via Molari abbandonata al degrado ne è stata triste testimonianza) ma almeno in consiglio comunale Andrea Novelli ha continuato ad essere critico, facendo proposte che la maggioranza ha sempre rispedito al mittente.
Oggi Una Mano giustifica la posizione presa affermando che: “…il candidato Alice Parma ha accolto e sottoscritto (il loro programma), sposando quindi un netto cambiamento rispetto ad alcune scelte politiche e modus operandi del passato.”
Un’affermazione molto dura ma falsa, dato che non risulta alcuna dichiarazione in tal senso del sindaco uscente ed infatti il segretario del PD clementino Rinaldi, le rinnova il sostegno, affermando che si continuerà ad amministrare Santarcangelo nella continuità con il passato. Nulla cambierà quindi.
Maggioranza che Una Mano oggi va a sostenere ma sulla quale così si esprimeva: “salutiamo l’avvento della dittatura della maggioranza (a sostegno di Alice Parma). Il PD di Santarcangelo è più Renzista di Renzi. Solo il fascismo ha osato tanto”.
Auguriamo buona fortuna ai nostri amici di Una Mano, ai quali vogliamo però ricordare, riprendendo le loro parole, che fascista è chi da fascista si comporta. La coerenza costa cara, noi lo sappiamo bene, ma senza coraggio non è possibile alcun cambiamento.

Roberto Biondi e Roberto Zanni

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