E’ scomparso Ciarrapico ma il Meeting, di cui è stato grande sponsor, non lo ricorda

E’ scomparso Ciarrapico ma il Meeting, di cui è stato grande sponsor, non lo ricorda

Andreotti lo portò al Meeting di Rimini come sponsor "di peso", soprattutto nel 1988, quando grazie al premio Fondazione Fiuggi nei saloni della Fiera arrivò Jean Guitton. Ciarrapico paragonò la manifestazione di Cl alla Formula 1 della cultura italiana. E ci mise tanti soldi. Ma domenica il "Ciarra" è passato a miglior vita e gli amici di un tempo non gli hanno tributato un pubblico e riconoscente saluto.

“Alcune grandi agenzie pubblicitarie ci hanno suggerito di sponsorizzare la Formula 1: abbiamo risposto che questa scelta sarebbe stata per noi troppo onerosa, non all’altezza delle nostre possibilità. Scegliendo il Meeting abbiamo invece scelto la Formula 1 della cultura italiana, un modo nuovo di incontrarsi nella società e per la società”. Così parlava Giuseppe Ciarrapico intervistato dal Tg1 nell’estate del 1988.
Domenica mattina prima delle 8, all’età di 85 anni, si è spento a Roma. Proprietario delle terme di Fiuggi, di cliniche, editore di numerose testate giornalistiche, con interessi nel calcio e tanto altro. Un imprenditore ma anche un politico che ha fatto molto parlare di sé, sia per il tanto che ha costruito, sia per le sue simpatie, mai nascoste, per la destra, e sia per non poche sentenze che si sono abbattute su di lui. Ma dal Meeting di Rimini nemmeno un pubblico messaggio di cordoglio per chi l’ha considerato la Formula 1 della cultura italiana, riversando sul cavallino rampante della scuderia di Cl cariolate di milioni?

Col gruppo Italfin 80 (Fiuggi, appunto) nel 1987 diventa lo sponsor del Meeting di Rimini. Il sostegno alla manifestazione di Cl non è casuale, ma il frutto della amicizia, sia del Meeting e sia di Ciarrapico, con Giulio Andreotti. Fu un ingresso di peso dal punto di vista finanziario quello del “Ciarra”, perché nel 1988 sganciò circa 1 miliardo delle vecchie lire per il Meeting. Una edizione dedicata a “cercatori di infinito costruttori di storia”. Il “re delle acque minerali” volle legare il suo nome ad un grande evento culturale e con la sua fondazione Fiuggi per la cultura istituì al Meeting un premio importante, assegnato da una giuria presieduta da Giulio Andreotti e composta da Antonio Smuro in rappresentanza del Meeting (di cui era presidente), mons. Fiorenzo Angelini, Adriano Bausola, Rocco Buttiglione e Giorgio Petrocchi. Il meccanismo era il seguente: la proclamazione dei vincitori nelle due sezioni avveniva a Fiuggi nel mese di luglio e i premi in denaro consegnati nei saloni della fiera durante la kermesse.

In quegli anni a sostenere il Meeting c’erano tre imprenditori danarosi: oltre a Ciarrapico anche Silvio Berlusconi con Mediolanum assicurazioni e Callisto Tanzi con Parmalat. Gli ultimi due diedero il loro sostegno a lungo mentre l’esperienza di Ciarrapico come sponsor fu più breve. Ma significativa. Dicevamo del premio “Fondazione Fiuggi–Meeting”. Venticinque agosto 1988: sul palco sale un gigante della cultura cattolica del 900 (secolo che ha attraversato per intero, essendo nato nel 1901 e morto nel 1999), Jean Guitton, amico personale di Paolo VI, che lo nominò uditore laico (il primo) al Concilio Vaticano II, allievo di Henri Bergson, professore di filosofia alla Sorbonne. Insomma, averlo al Meeting per ritirare il premio attribuito alla “testimonianza feconda di un pensiero cristiano fedele e originale, che ha saputo illuminare con le ragioni della fede il travaglio contemporaneo dell’umana ragione”, fu un colpo di quelli che capitano una sola volta nella vita. “Questa è una giornata storica: Jean Guitton ha passato il testimone di Paolo VI a questi giovani”, disse il cardinal Achille Silvestrini commentando l’evento. “Un incontro”, quello con Guitton, dirà Antonio Smurro in quel giorno di agosto seduto fra Ciarrapico e Andreotti, “che è stato favorito e reso possibile dalla istituzione di un premio”. Cioè da Ciarrapico.

Fra l’altro a riascoltarla (video qui sopra) a 31 anni di distanza la lectio magistralis del grande vecchio del cattolicesimo europeo, fa un po’ sobbalzare sulla sedia. Disse tanto, ma quel che oggi non passa inosservato delle parole di Guitton, è l’appello alla chiesa a “riaccendere la fiaccola della verità” perché se “smettiamo di credere nella verità il cattolicesimo crollerà nel relativismo”. Pochi giorni fa Benedetto XVI ha praticamente lanciato lo stesso grido.

Fu di essenziali parole Giuseppe Ciarrapico in quella solenne occasione, anche perché tutta la scena fu per Guitton. Ma non banali: “Ad alcuni giornalisti che cortesemente mi interrogavano, in occasione della conferenza stampa che ha aperto questo Meeting 1988, circa le ragioni che hanno spinto il gruppo Italfin ’80 a sponsorizzare così massicciamente il Meeting di Rimini, ho avuto occasione di rispondere che la nostra scelta (che si era già verificata nella precedente edizione) è la naturale e logica conseguenza di quella volontà di promozione di impresa attraverso la cultura che abbiamo fatto alcuni anni fa. E in questa direzione siamo stati tra i primi, con l’istituzione dei Premi Fiuggi e con la Fondazione Fiuggi per la Cultura. Fu l’onorevole Andreotti, di cui ci onoriamo di essere amici e di riconoscervi un riferimento umano e culturale, a ispirarci in quella scelta professionale. Se la Fondazione Fiuggi per la cultura, attraverso i premi annuali e il Premio Internazionale Triennale, ci consentono un rapporto con la cultura vissuta oggettivamente, la sponsorizzazione del Meeting di Rimini ci consente di vivere la cultura”. E in un’altra occasione aggiunse: “occuparmi del Meeting come sponsor è per me una esperienza molto bella. Mi sento partecipe soggettivamente e mi dà enormemente fastidio la definizione di “imprenditore amico dei ciellini”. No: io mi sento un “ciellino imprenditore”.” Nientemeno.

Dal 2008 al 2013 Ciarrapico è stato senatore per il Pdl. Dalla seconda metà degli anni 90 è finito al centro di numerose vicende giudiziarie, compresa quella per il crack del Banco Ambrosiano. Nel 1991 diventò presidente della Roma, e ormai i suoi investimenti e interessi si erano allontanati da Rimini, dove a condurlo fu Andreotti, a lungo vero pilastro del Meeting, sul quale dirottò in seguitissime conferenze, ministri di vari governi europei e non, lui stesso intervenne di persona a ventidue edizioni, a partire dalla prima del 1980, ricevendo ovazioni interminabili. “Per anni ho accompagnato Andreotti a Rimini volando a volte con gli elicotteri un po’ sgangherati messi a disposizione da Peppino Ciarrapico”, ricordò qualche anno fa Luigi Bisignani. “Quando arrivavamo al Gran Hotel di Rimini gli organizzatori gli facevano sempre trovare a sorpresa in salette riservate amici che gli chiedevano raccomandazioni e aiuti di ogni genere”. L’ultima partecipazione di Andreotti fu nel 2009, con tanto di festa per il suo novantesimo compleanno e la lunga amicizia. Pare che il Meeting di quest’anno, quello del quarantennale, riserverà una mostra al più volte presidente del Consiglio, ministro e senatore a vita scomparso nel 2013.

Per Ciarrapico nemmeno una parola, almeno per ora. Gli ultimi ricordi di amici defunti presenti sul sito del Meeting sono quelli del card. Godfried Danneels, di Alberto Bucci e del biologo Carlo Soave.

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