Sull’Arca di Noè (al timone Pizzolante) del Patto Civico di Riccione

Sull’Arca di Noè (al timone Pizzolante) del Patto Civico di Riccione

Ci sono politici dei tempi di Pierani, un assessore di Pironi, guru della destra storica riccionese. Ma l'unico che sa andare a canestro è lui. Che a Rimini co-governa col Pd, mentre nella Perla Verde al Pd domanda di chiedere scusa per il metrò. Ma è lo stesso Trc osannato da Gnassi.

Quella volta che leggendo Ernest andai a Pamplona
Seconda rettifica: anche Carlo Conti, candidato Sindaco di Riccione per Patto Civico, con l’Onorevole Sergio Pizzolante a far da paroliere, legge. Poco prima della conferenza stampa mi piglia di lato. “Ma guarda che stavo per risponderti”. “Ma non hai risposto”. “Vabbè, cosa dovevo dirti? Che folgorato dalla lettura di Fiesta sono partito con un mio amico, erano gli anni del liceo, per Pamplona?”. Beh, questa è una storia. “A me piacciono quei libri lì, Hemingway, Wilbur Smith…”. Alzo la mano. Gli metto la mano sulla bocca. “Converrai con me che tra Hemingway e Wilbur Smith c’è una bella differenza”. “Cosa avrei dovuto dirti, che i libri formativi, per me sono quelli di Primo Levi?”. Meglio Primo Levi di Paolo Coelho, è poco ma sicuro. Chiuso il siparietto. Morale: anche Carlo Conti legge e ha il manifesto di ‘Papa’ – Hemingway per gli amici – sulla parete della propria infanzia.

L’Arca di Noè del Patto Civico
Nella lista dei candidati di Patto Civico c’è un po’ di tutto, il civismo diffuso non guarda in faccia il passato di nessuno. Ci sono vecchi, vecchissimi Assessori (Giovanni Bezzi detto ‘Johnny’, già Assessore nei primi Novanta con Terzo Pierani, poi Presidente della farraginosa – e inutile – Istituzione culturale con Madama Tosi), c’è il candidato Sindaco del PD alla scorsa tornata elettorale (Fabio Ubaldi, ora capolista per Carlo Conti), c’è anche un Assessore di Massimo Pironi una legislatura e mezza fa (Maurizio Pruccoli), ci sono i consiglieri comunali di ieri (Filippo Urbinati, Ulrike Bonfini, Daniela Marchetti), quelli mandati da papà per diventare consiglieri domani (Gioele Gaddi), guru della destra storica riccionese (Luciano Achilli), medici della mutua (Luciano Tononi), imprenditori ‘della notte’ (Claudio Tamburini), figure di rilievo di Confindustria Giovani (Maria Teresa Colombo), baby tycoon della critica d’arte (Andrea Speziali, ‘agitatore’ culturale, studioso del Liberty, paparazzato spesso insieme a Vittorio Sgarbi), gli altri trovateli voi. Tutti felici di stare insieme, oltre le magagne partitiche, per tentare il governo cittadino.

‘Pizzo’ esce dall’area dei luoghi comuni e fa un canestro da tre punti
Carlo Conti, che è il figlio di Paolo, indimenticato portierone della Roma, il secondo di Dino Zoff in nazionale durante i Mondiali di calcio del 1978, ha la faccia da bravo ragazzo, il fisico giusto, perfino capace di qualche affondo. Gli manca la grana retorica. Dovrebbe studiarsi il Giulio Cesare di Shakespeare, se non ha tempo, per fare prima, basta qualche sequenza scelta dal Gladiatore di Ridley Scott. Il programma – come tutti i programmi elettorali – è una specie di velina, il sudario che cela le ambizioni dei candidati. Insomma, una somma di probabilità e di promesse, chi vivrà vedrà. Tra queste segnaliamo:
*ripensare il ‘mondo della notte’, bacino di turisti e di investimenti – ma: “per evitare il ‘rumore’ bisogna spingere sulla qualità”;
*facilitare gli imprenditori – con tanto di promozionale “Assessore all’impresa”;
*abbellire quell’obbrobrio del Trc, “su cui hanno mentito tutti: il PD prima, dicendoci che era ‘strategico’, Renata Tosi dopo promettendoci che l’avrebbe abbattuto” (copyright Conti).
Il momento indimenticabile, tuttavia, è quando l’Onorevole Pizzolante, ribattezzato ‘Pizzo’, galvanizzato, esce dall’area delle solite note moderate, e sgancia un micidiale ‘tiro da tre’, come si dice in gergo da playground. Anzi due. Uno in direzione di Madama Tosi, candidata a Sindaco di Riccione per la terza volta: “è partita, anni fa, con una civica senza simboli di partito, ora ha costruito una alleanza di simboli di partito, privi di identità e di volti. Chi li conosce, li evita”. Il secondo è diretto al PD: “avrebbero dovuto chiedere scusa per il Trc. Ma il PD è un partito che non sa redimersi, che continua a fare dei danni enormi alla città”. Insomma, a Pizzolante il PD riminese – con cui, tramite la sua creatura, “Patto Civico con Gnassi”, co-governa – sta bene, quello riccionese no. Come troppo spesso accade, una città è vittima dei mal di stomaco del partito più istituzionalizzato, rugginoso, impalpabile – dov’è la sinistra, cos’è la sinistra? – d’Italia. E la guerra è ancora e sempre tra antichi socialisti e imperterriti veterocomunisti. E il centrodestra, il centrodestra vero, quello con l’etica e le palle? Inesistente. Inutile.

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