"Abbiamo fatto la fusione con Vicenza, stiamo per quotare la Fiera in Borsa..." Chi è lo stratega che parla come se avesse fatto tutto questo? Lo stesso che dice ai parlamentari romagnoli "pensate alla città, non alla poltrona". Mentre i nomadi si comprano i terreni per passarci le vacanze al mare e le colonie restano rifugio di sbandati e clandestini. Good Morning Rimini.
“Fiere, con Parma e Bologna primi”, titola oggi in prima pagina il Corriere di Rimini. E il Carlino dedica un piccolo servizio interno al tema: “Rimini c’è, Bologna non perda tempo”. Chi è lo stratega che detta la linea e che parla dei risultati conseguiti da Lorenzo (Cagnoni) il Magnifico come fossero farina del suo sacco? “Abbiamo fatto la fusione con Vicenza, stiamo per quotare la Fiera in Borsa…”. Andrea Gnassi naturalmente. Mettete tre sindaci e un presidente di Regione a parlare di fusione fra fiere e di holding regionale (succede da quando a palazzo Garampi c’era Alberto Ravaioli e a palazzo d’Accursio Sergio Cofferati), e non ci caverete un ragno dal buco. Lasciate fare a Cagnoni & C.
A pagina 6 del Carlino ci s’imbatte in un titolo che dovrebbe essere preceduto dal messaggio attenzione, le parole che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità. Il titolo è questo: “Pensate alla città, non alla poltrona”. E’ l’appello del sindaco di Rimini ai parlamentari romagnoli per “salvare” il progetto del lungomare di Rimini nord. Ma sulla prima pagina del Carlino si leggono due notizie a caratteri cubitali: “La colonia dei disperati” e i nomadi che si sono accampati a Spadarolo: “Abbiamo comprato il terreno. Qui per una vacanza al mare”. Protestano i residenti e la Lega nord presenta una interrogazione in consiglio comunale. La colonia invece è la solita Bolognese, “tra clandestini e degrado”. E per darle una parvenza di rigenerazione ci vogliono i volontari del Palloncino Rosso. Pensate alla città, non alla poltrona.
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