Il malcontento provocato dalla paracadutata tarantina ed ex candidata PD, Ylenja Lucaselli, ora capolista di Fratelli d’Italia nei quattro collegi dell’Emilia Romagna, è destinato a non placarsi. La candidata, infatti, pare avere una visione diversa da quella del suo nuovo partito sui “simil-matrimoni gay”, le cosiddette unioni civili.
Dopo il nostro primo articolo e l’intervento del senatore Giovanardi, le polemiche scatenate dalla decisione di paracadutare la tarantina Ylenja Lucaselli, ex candidata con il Partito Democratico per sostenere Vendola, come capolista di Fratelli d’Italia in tutti i collegi dell’Emilia Romagna e nell’uninominale di Modena, continuano a dirotto e sono destinate a proseguire anche nei prossimi giorni. Nel mirino finisce la sua pagina Facebook ufficiale, appena aperta in occasione della campagna elettorale e che attualmente conta circa 400 iscritti. “È stato un bel pomeriggio al CDN AIGA di Rimini. Ho discusso di unioni civili e bio testamento di fronte ad una platea interessata” scrive in uno dei suoi ultimi post. Qualche curioso, che probabilmente non ha assistito all’incontro, ha provato a porgerle delle domande inerenti al tema.
Ylenja Lucaselli, rispondendo ai quesiti, ha iniziato ad illustrare la sua visione. Riferendosi alle unioni civili, afferma: “È una legge perfettibile, ciò che è stato fatto non può essere modificato in peius, sarebbe un paradosso giuridico. Ma così com’è non va e va cambiata”. A questo punto gli utenti, non soddisfatti della risposta poco chiara, decidono di spingersi nel dettaglio per capire in che modo vorrebbe “perfezionare” questa legge: “Vorrebbe abrogare le unioni civili o accogliere altre istanze della comunità LGBT?” La Lucaselli, probabilmente scocciata dall’insistenza, risponde: “Conosce poco la lingua italiana evidentemente. Chi ha mai usato la parola “abrogare”?”, confermando in questo modo la sua contrarietà alla cancellazione della legge in questione. Legge che, tra l’altro, quando era ancora un DDL, ricevette il voto contrario di Fratelli d’Italia, il suo nuovo partito dopo i trascorsi nella sinistra che sembrano aver lasciato qualche residuo nel suo pensiero.
Ma Giorgia Meloni condusse una battaglia in prima linea contro le unioni civili e si espresse con chiarezza per cercare di smontare la retorica progressista: “Ci dicono che vogliono le unioni civili per dare dignità a delle unioni e a dei sentimenti, dimenticando che lo Stato non si occupa di fare leggi sui sentimenti”. E ancora: “Ci dicono che le unioni civili servono per dare alle persone dei diritti, come ad esempio quello di assistenza per la coppia, dimenticando il fatto che questi diritti ci sono già”, per poi concludere: “Il vero tema sul quale vorrei che calasse il velo di ipocrisia di chi difende le unioni civili è uno soltanto: quello delle adozioni. La verità è che vogliono le unioni civili per arrivare al diritto di adozione da parte delle coppie omosessuali”. Proprio la Meloni disse che in caso di approvazione della legge, Fratelli d’Italia sarebbe stato assolutamente pronto al referendum abrogativo. Quell’abrogazione di cui, la capolista Lucaselli, a quanto pare non ne vuole assolutamente sapere.
La discussione continua e la Lucaselli spiega agli interessati come vorrebbe modificare la legge: “Innanzitutto andrebbe eliminata l’inconciliabilità con gli artt. 3 e 29”. Poiché, spiega: “La legge non è giuridicamente scritta bene. È incompleta. Gli approfondimenti però non sono da bacheca fb. Non è questa la sede. Così facendo sminuiamo un tema fondamentale per l’epoca in cui viviamo.” Appurato che la Lucaselli ritenga la legge attuale “incompleta” e le unioni civili un tema oggi di primaria importanza, la candidata si spinge oltre e chiarisce cosa vorrebbe modificare: “Non credo sia democratico che vengano regolate le unioni civili omosessuali e non anche quelle etero. Questo è il contrasto di cui parlavo”. Nei commenti successivi, specifica di essere contraria alle adozioni e alla poligamia.
Insomma, le unioni civili per le coppie omosessuali non vanno cancellate, ma implementate estendendole anche alle coppie etero? Dal momento in cui per le unioni civili non serve la complementarietà (uomo-donna), si sprofonda nel relativismo, perché senza di essa cadono due aspetti fondamentali, la qualità (uomo-donna) e di conseguenza anche la quantità (la coppia è formata da due persone). Con la legge sulle unioni civili si è cercato di colpire l’unicità della famiglia naturale, secondo il motto sentimentale “love is love”. Ma se la complementarietà tra i sessi non serve più, chi l’ha detto che bisogna essere in due per amarsi? Ecco perché risulta inutile pronunciarsi contrariamente a tutto il resto, ad esempio poligamia e adozioni, se comunque non si ha intenzione di chiudere le porte che sono state già spalancate. Se la candidata dei Fratelli d’Italia volesse spiegare compiutamente il suo pensiero sul tema ne guadagnerebbe la chiarezza e il diritto degli elettori di Fratelli d’Italia a conoscere il punto di vista di una persona che chiede il voto a questo elettorato per andare in Parlamento.
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