Vado al mare a Miramare

Vado al mare a Miramare

Quest'anno mi sono concesso una sboronata. Sulla spiaggia del futuro.

Sono molto indeciso per il mio pezzo su Rimini 2.0, perché tanti sono gli argomenti che mi solleticano, e tanta è la confusione sotto il bellissimo cielo di luglio. Partiamo dal mare. Quest’anno mi sono concesso una sboronata: vado al mare a Miramare! Passo indietro. Noi dal paesello natio sguazzavamo all’Alba di Riccione. Lo zio Nando ci caricava nella giardinetta odorosa di baccalà e ci lasciava alla ferrovia, perché c’era troppo traffico (sic!).
Tutta la “creme” corianese era al bagno 105 dalla Renata. La buona borghesia si spogliava nelle “gabine” di legno, dove dai buchi si immaginava quello che non c’era. Ma la spiaggia, la sabbia, il sole, l’estate, era Riccione. Rimini è arrivata dopo, con la Pigalle, la pensione di famiglia, ed il bagno era il 45 da Silvano, Piazza Tripoli e gli amati Salesiani.
Il mare lo vedevo di striscio quando portavo la piada in spiaggia con i sardoncini ed il vino del babbo del Beato. Come sempre ero in anticipo, e come sempre sono logorroico. Poi Marina centro, dal mitico Romeo al 18, tra le bandiere della Juve e la boa blanca. Quest’anno, per un progetto che ho in testa da tempo, ho chiesto ospitalità a Luca, bagno Rudy 144/145 e devo dire che va benissimo. Non sono mai stato da ombrellone o da lettino, mi piace camminare, nuotare e poi ancora camminare e nuotare. Non conosco nessuno e nessuno forse mi conosce da Miramare al Marano. Vedere la Bolognese e la Novarese e le colonie abbandonate, mi riempie di rabbia e di orgoglio. Ma Miramare è il futuro, ed il futuro è adesso.
Rurali sempre.

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