Dal 2011 ad oggi l'assessore alle attività economiche e alla sicurezza è cresciuto nella considerazione del capo. I due sono amici e in perfetta sintonia sulla vision politico-amministrativa. Ecco perché Jamil Sadegholvaad ha la taglia giusta per indossare la felpa di Gnassi alle amministrative del 2021 al Comune di Rimini.
Venuto dal nulla, due anni da assessore provinciale col presidente Stefano Vitali, dal 2009 al 2011, nei quali non se l’era filato praticamente nessuno, Jamil Sadegholvaad è oggi il più quotato erede al trono di Andrea Gnassi. E’ lui ad avere la taglia giusta per indossare la felpa di Gnassi alle amministrative del 2021 al Comune di Rimini. E’ l’ombra del sindaco, che lo sta accreditando con ogni mezzo e in ogni occasione. Sta dicendo: questo è il mio prediletto.
Chiariamo subito che l’investitura del capo non sarà sufficiente, anche se peserà parecchio. Perché è inutile far finta che nella scelta del suo successore Gnassi non abbia da mettere sul tavolo un carico da novanta. Ce l’ha eccome. Soprattutto se terminerà il suo secondo mandato senza incidenti di percorso. Se invece dovesse scivolare su qualche buccia di banana (Aeradria o altro) lo scenario cambierebbe radicalmente.
Pur continuando ad essere mal sopportato da una fetta significativa del suo partito, il sindaco non se ne andrà da palazzo Garampi senza avere indicato il principino uscito dalla sua corte. Nel Pd potrebbe montare una vasta e agguerrita fronda, perché dieci anni di dominio assoluto di Gnassi sono da considerare più che sufficienti, ma dovrebbe essere una rivolta più che una fronda, per riuscire a mettere in discussione il piano. Altrimenti avanti, con un filo di gas, verso l’investitura del fedele Jamil.
Nella squadra di giunta che si è vista all’opera, l’attuale assessore alle attività economiche, lavori pubblici e sicurezza è colui che ha i rapporti più stretti, sia d’amicizia che di sintonia politica sulla vision generale, con Gnassi. Non a caso è Jamil Sadegholvaad che difende il solco che il sindaco traccia. Sugli eventi, sul turismo, sulla nuova questura, sul piano delle fogne, sugli inesistenti provvedimenti per il centro storico. E da un po’ di tempo Gnassi sembra occuparsi anche della comunicazione per il suo pupillo. Nel tentativo di accreditare le sole malefatte statali all’origine del bubbone di via Ugo Bassi, in tour nel mostro acquitrinoso nato per ospitare le forze dell’ordine e diventato monumento al disordine e al degrado, con chi si è fatto fotografare il sindaco? E la trovata del cartello con su scritto “vergogna“? E nell’apparato digerente del Psbo di piazzale Kennedy (immagine d’apertura) con chi si è fatto fotografare insieme al presidente della Regione Emilia Romagna? E e e ….
Nel Pd però c’è chi pensa che Jamil Sadegholvaad non abbia il physique du rôle del sindaco e che non sia in grado di reggere il peso. Perché un conto è la spalla e un altro il protagonista. E perché i cinque anni che arriveranno dopo le elezioni del 2021 saranno di bilanci. Le spese e le scelte di Gnassi subiranno l’esame. La gestione finanziaria del teatro Galli, il piano delle fogne, il Metromare, per dirne alcuni.
E poi il Pd lo vuole Jamil Sadegholvaad? Oppure punterà su Emma Petitti? Ovvero su un altro modello. Molto dipenderà dal risultato delle elezioni regionali. Perché se sarà archiviata la stagione del sistema di potere del Pci-Pds-Ds-Pd a Bologna, allora difficilmente a Rimini ce ne sarà per Jamil, ma nemmeno per Emma. Anzitutto perché le leve del turismo passeranno in altre mani e con esse anche tutti coloro che a quelle leve stanno aggrappati.
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