A piedi nudi sul rasoio della Verità

A piedi nudi sul rasoio della Verità

Esperienza di "bilocazione democratica", fra un incontro “istituzionale” per la Giornata del Ricordo e la presentazione di "Compagno mitra".

Negli scantinati dell’Altra Informazione, dove vagano anime alla ricerca del Graal della Conoscenza, gira voce che nel 2050 sarà possibile il teletrasporto, che in Cina sono già pronti i primi umani clonati che non dormono mai, quindi lavorano sempre e che Hollywood, la più grande macchina di mistificazione mai creata dall’uomo conosceva già ai tempi di Star Trek gli oggetti che ora noi, nel 2019, utilizziamo. Per dirla con Al Pacino in Ogni maledetta domenica: “(…) è la realtà, ragazzi! …” e noi non possiamo farci niente, anzi cresce, giorno per giorno, la
consapevolezza di “essere stati presi per il culo” e di continuare ad esserlo; però, domenica scorsa, 10 febbraio, a Santarcangelo, sono stato protagonista di un fenomeno paranormale, ai confini della realtà, la Bilocazione Democratica, una sensazione mai provata prima che mi ha portato alle ore 16 ad assistere all’incontro “istituzionale” per la Giornata del Ricordo. Sono stato il primo ad arrivare al museo della città (quell’acronimo orribile mi rifiuto di scriverlo), ero all’ingresso dietro l’oratore e assistenti vari ed ho potuto vedere la sala animarsi degli arrivi, i 25 precettati per la conferenza giustificazionista dell’ospite … li ho guardati bene tutti ed ho capito subito chi avrebbe vinto le elezioni in Abruzzo.
Armato del mio registratorino a pedali ho ascoltato gli insopportabili discorsi dei triumviri (chissà poi perché sono sempre in tre! … forse per farsi coraggio) con gli occhi fissi sul volantino che riportava “genocidio” del popolo istriano TRA VIRGOLETTE. Su richiesta del politburo se c’erano domande, ho detto la mia e me ne sono andato al ristorante L’Arcangelo, dove alle 18, un manipolo di carbonari gremiva la saletta vellutata nel sottoscala (ci siamo abituati …) per ascoltare Gianfranco Stella e Stefano Pierucci, due instancabili testimoni di verità, che
presentavano il loro mattoncino di 600 pagine “Compagno Mitra”, saggio storico sulle atrocità partigiane.
Senza preamboli e senza microfono, la voce stentorea e tagliente di Gianfranco Stella ha galvanizzato i 25 presenti “come in un filmato dell’Istituto Luce”.
Il giornalista ha puntualizzato l’unicità di questo libro per l’immensa documentazione che ne ha permesso la nascita, citando fatti, uomini e luoghi con assoluta precisione. L’eloquio di Stella è stato autorevole, semplice e puntuale, con ampio spazio alle domande dei presenti, quando risuonava quel “…Avanti, Signori, c’è un’altra domanda?” … da vero combattente al servizio della verità storica. Mi auguro che questo incontro “a km zero” (come va di moda dire adesso) fatto di vero volontariato e diffusione della notizia “via social” (gli unici media locali che hanno pubblicato l’annuncio sono stati “Chiamamicittà” e “Riminiduepuntozero”) abbia gettato qualche seme nelle coscienze e che faccia riflettere la lettura di “Compagno Mitra”, che diventa, a buon titolo, la Bibbia del Triangolo della Morte.
Nella mia brevissima presentazione degli ospiti ho citato la frase di Tom Hanks nel film del 2017 The Circle: “(…) CONOSCERE E’ UN BENE, MA SAPERE TUTTO E’ MEGLIO”.

Silvano Tognacci

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