Chicchi: risorse regionali al Fellini? Prima chiarezza sul piano industriale che ha ottenuto la concessione

Chicchi: risorse regionali al Fellini? Prima chiarezza sul piano industriale che ha ottenuto la concessione

L'assessore al Turismo Andrea Corsini ha dichiarato nei giorni scorsi che la Regione è pronta ad investire nel "Fellini" purché Airiminum presenti l'annunciato piano industriale. L'ex sindaco di Rimini gli ricorda che il piano industriale che conta, la società di gestione dell'aeroporto l'ha già presentato ad Enac e in base a quello ha ottenuto la concessione trentennale. Prevedeva precisi impegni. Sono stati rispettati?

L’ex sindaco Giuseppe Chicchi prende spunto dai numeri comunicati dall’Osservatorio turistico dell’Emilia Romagna relativamente al primo semestre dell’anno. E poi va diretto alle strane dichiarazioni sull’aeroporto di Rimini fatte dall’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini nella recente conferenza stampa al Grand Hotel. Il passaggio che non è passato inosservato di Corsini è stato questo: “Siamo disponibili a mettere dei soldi e a fare importanti investimenti purché ci sia questo piano industriale che è stato annunciato ma al momento, purtroppo, ancora non c’è: vediamo nei prossimi mesi se alle parole seguiranno i fatti”. Ma Corsini sa che Airiminum ha ottenuto la concessione trentennale dopo essersi aggiudicato un bando Enac col massimo del punteggio, grazie ad un piano industriale che prevedeva determinati investimenti e il raggiungimento di numeri di passeggeri abbastanza importanti? E quel piano industriale è stato rispettato? Ecco l’intervento di Chicchi.

Leggo con soddisfazione i dati positivi del turismo regionale nei primi sei mesi del 2018. Di particolare valore la crescita del turismo estero che sembra invertire con decisione la perdita drammatica del 1989, anno delle mucillagini. Importante anche la conferma del consolidarsi nel tempo del processo di destagionalizzazione al quale la Regione e la comunità riminese hanno dedicato importanti risorse.
Ha certamente un peso l’instabilità crescente di alcuni nostri competitors in Medio Oriente, ciò non può però nascondere il dato positivo di una capacità attrattiva che speriamo venga confermata nel secondo semestre.
Sul segmento del mercato estero occorre concentrarsi anche perché il nostro rafforzamento passa dalla capacità di agire sul target dei 650 milioni di europei, oltre che su quello dei 60 milioni di italiani.
Proprio per questo assume un rilievo particolare il miglior utilizzo dello scalo aeroportuale di Rimini. A meno che qualcuno non sostenga che quello di Bologna, a 120 km da Rimini, sia il vero aeroporto del distretto turistico della costa dell’Emilia-Romagna.
Giustamente quindi l’Assessore Corsini dichiara la disponibilità della Regione a sostenere il Fellini nelle forme consentite dalle normative comunitarie e si dichiara in attesa di ricevere “il Piano Industriale di Airiminum”.
Ma di quale Piano Industriale si sta parlando? L’unico che conta e che ha valore giuridico è quello sulla base del quale Airiminum ha ottenuto la concessione trentennale. Perciò occorre, in via preliminare, verificare se le previsioni in esso contenute siano state rispettate.
Chi può farlo?
Deve farlo l’Enac, cioè l’Ente Nazionale Aviazione Civile che rilascia le concessioni aeroportuali, essendo il soggetto giuridico preposto alle verifiche degli impegni assunti dal concessionario.
Ad Enac dovrà dunque fare riferimento in prima battuta la Regione Emilia-Romagna per chiedere, direi meglio esigere, conferme formali sul piano industriale di Airiminum e sul fatto che abbiano avuto esito positivo le verifiche che stanno a monte della concessione trentennale. Verifiche che riguardano gli obiettivi di traffico raggiunti, gli investimenti nell’infrastruttura effettuati, l’efficienza dei sistemi di sicurezza, il rispetto dei contratti di lavoro entro decenti relazioni sindacali.
Si dirà: se hanno dato la concessione, avranno anche fatto le verifiche!
Benissimo, dunque Enac potrà certificare, con dovizia di dati, l’esito del suo lavoro. Ma senza un asseveramento formale da parte del Concessore, ogni proposta avanzata da Airiminum su ipotetici investimenti e quant’altro, potrebbe indurre la Regione a finanziare un’azienda la cui concessione potrebbe essere a rischio.
Le notizie che circondano la gestione di Airiminum non sembrano confortanti, ma non spetta a noi valutarne la fondatezza.
Una volta che sia stata certificata la correttezza della gestione dell’aeroporto riminese, a quel punto sarà possibile ed auspicabile investire importanti risorse pubbliche e magari anche private, per sostenere la promozione di voli diretti al Fellini.

Giuseppe Chicchi, Liberi e Uguali

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