Agenzia Mobilità, il Trc procede ma il cantiere della trasparenza resta chiuso

In Italia vige l'obbligo per gli enti pubblici di essere trasparenti al massimo. Dovrebbero pubblicare una serie di informazioni su personale, compen

In Italia vige l’obbligo per gli enti pubblici di essere trasparenti al massimo. Dovrebbero pubblicare una serie di informazioni su personale, compensi, incarichi, premi e così via. Molti lo fanno. Agenzia Mobilità si muove ancora nella quasi completa opacità. Essendo un “ente vigilato” dal Comune di Rimini, speriamo che il sindaco Gnassi voglia impegnarsi per far sì che una realtà che sta costruendo un’opera come il Trc, che costerà (per ora) più di 100 milioni di euro, possa essere controllata in tutto e per tutto dai cittadini. Per ora vi diciamo che i tre dirigenti di Agenzia Mobilità percepiscono 270 mila euro l’anno, più i premi di risultato.

Il cantiere del Trc corre. Guai a fermarlo. La minaccia di penali milionarie incombe. Procede nonostante i tanti problemi aperti, sollevati di recente da Mario Ferri e Antonio Alei, (chiamati anche da Dreamini ad approfondire l’argomento) le cui argomentazioni e numeri agli occhi dell’opinione pubblica hanno avuto una forza tale da far “deragliare” il metrò di costa. Anche perché, solo dal punto di vista finanziario, sembra di trovarsi davanti ad un altro potenziale caso Aeradria o Palacongressi, come ha fatto notare in questi giorni lo stesso Ferri, e viene il terrore solo a pensare alla eventualità di trovarsi, un giorno, ancora una volta a dover tappare buchi di bilancio e a pagare mutui sulle spalle degli enti pubblici e quindi dei cittadini. Ma Agenzia Mobilità non risponde alle bordate e con lei nemmeno il Comune di Rimini.

agenzia-mobilita-trasparenzaNon corre però la macchina della trasparenza, inchiodata sempre allo stesso punto. “L’aggiornamento della sezione Amministrazione Trasparente è in corso”, assicura il direttore generale di Agenzia Mobilità, Ermete Dalprato.
Partiamo da un parametro oggettivo. Il sito internet del ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, “la bussola della trasparenza”, permette di fare un test in pochi secondi: basta digitare il nome dell’ente che si vuole “analizzare” e la risposta arriva subito. Risultato, per Agenzia Mobilità gli indicatori soddisfatti sono 7 su 67. Compare una sfilza di faccine rosse, che indicano “requisiti non soddisfatti”. Mancano informazioni sulla organizzazione, l’articolazione degli uffici, il personale, i dirigenti, i tassi di assenza, gli incarichi, i dati relativi ai premi, il patrimonio immobiliare, i pagamenti e tanto altro. Mancano anche i curriculum dei dirigenti e i compensi.

Eppure Agenzia Mobilità è un consorzio di enti locali e come tale dovrebbe essere una casa senza muri e finestre. Ne fanno parte i Comuni della Provincia di Rimini, tre Comuni della Provincia di Forlì Cesena, due della Provincia di Pesaro Urbino, comprendeva anche la Comunità Montana Alta Valmarecchia, che con la fine del 2013 è stata sostituita dall’Unione dei Comuni della Valmarecchia.
Il consiglio di amministrazione di Agenzia Mobilità è formato dal presidente Roberta Frisoni (designata dal Comune di Rimini), Claudio Dau (indicato dal Comune di Bellaria), Grazia Vaccari (Comune di Rimini), Massimo Stefanini (funzionario Unione Comuni Valmarecchia) e Gastone Mentani (funzionario del Comune di Cattolica).

E’ il Comune di Rimini a dare le carte, con oltre il 79% del capitale sociale, segue la Provincia con l’8,153%, e dunque la trasparenza in Agenzia Mobilità dovrebbe essere una preoccupazione anche del sindaco e presidente dell’ente di corso d’Augusto, Andrea Gnassi. Agenzia Mobilità è un “ente pubblico vigilato” dal Comune di Rimini e come tale chiamato ad attenersi scrupolosamente al decreto legislativo n. 33 del 2013, più noto come “decreto trasparenza”.
Fra parentesi, degli altri due enti vigilati, Acer e Casa Valloni, solo il secondo risulta in regola con la normativa sulla trasparenza perché il sito dell’Azienda Casa Emilia Romagna presieduta da Cesare Mangianti, per quanto riguarda l’amministrazione trasparente presenta ancora sul proprio sito varie caselle da riempire.

Abbiamo chiesto ad Agenzia Mobilità, in attesa che possa quanto prima adempiere agli obblighi di legge sulla trasparenza (la cui inottemperanza prevede anche sanzioni), i compensi dei dirigenti, che ci sono subito stati forniti.
Il direttore generale Ermete Dalprato, il vero deus ex machina di Agenzia Mobilità, che è anche responsabile unico del procedimento per quanto riguarda il Trc, percepisce 110 mila euro l’anno, ma a questi vanno aggiunti i premi di risultato. Se per il 2013 ad oggi non sono stati deliberati premi, nel 2012 ai 110 mila euro Dalprato ha aggiunto 19.950 euro di retribuzione di risultato, che in totale fanno quasi 130 mila euro.
Vice direttore è Marcello Branchesi, che percepisce 80 mila euro annui e anche per lui nel 2012 c’è stato un premio di risultato, pari a 11.800 euro.
Segue Cinzia Panici, dirigente settore economico, finanziario e gestione patrimonio: anche per lei 80 mila euro più 9.800 di “premio” nel 2012.
Dal bilancio 2013, poi, si può trarre qualche altra informazione sul personale, per il quale Agenzia Mobilità spende quasi 1 milione e mezzo di euro (nel 2012 questa voce incideva nel bilancio per euro 1.610.121). Su 26 persone impiegate in Agenzia Mobilità, circa 12 sono occupate nello staff del Trc.

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