Spesso abbandonate all'incuria e collocate senza nessuna indicazione e spiegazione, ce sono diverse, anche dello scultore Bruno Marabini. Perché non riunirle nei Palazzi dell’Arte Rimini? Lettera.
Prendo spunto dal recente articolo apparso su questo giornale riguardante la scultura di Giuseppe Castagna, collocata nei giardini della Piazzetta Teatini, da poco ripulita e in attesa di essere restaurata.
Leggendo questo articolo mi è tornato in mente un vostro pezzo relativo a un’altra scultura collocata nell’area esterna della Scuola Elementare XX Settembre (zona Palazzetto dello Sport).
Grazie a quello scritto ho avuto modo anche di comprendere il significato di questa “enigmatica” scultura soddisfacendo finalmente una mia curiosità.
Ricordo che negli anni ’70 e ’80, credo nel periodo estivo, veniva organizzata dall’Amministrazione Comunale una mostra di sculture di vari artisti.
Alcune di queste opere, come quella di Castagna, sono rimaste collocate in maniera permanente. Se non vado errato dovrebbero essercene due dello scultore Bruno Marabini.
Una di esse è situatata nelle immediate adiacenze dell’Aeroporto Fellini mentre la seconda si trova all’esterno del Palazzo dei Congressi, non so se anche questa, lascito di quella storica rassegna.
Vengo ora al punto. Mi farebbe piacere che dal vostro giornale, così attento alle vicende cittadine e così sensibile alla salvaguardia del suo patrimonio culturale, partisse un’iniziativa per promuovere presso l’amministrazione comunale la proposta di trasferire al PART – Palazzi dell’Arte Rimini, queste opere d’arte ora “abbandonate” in luoghi sparsi del territorio comunale, senza nessuna indicazione e spiegazione, soggette come abbiamo visto per incuria anche a deterioramento.
Sono certo che, con collocazioni più consone, magari sistemate in una apposita sezione del museo, verrebbero maggiormente valorizzate e apprezzate.
Loris Succi
Rimini
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