Al Santuario di Saiano è arrivato il veggente

Al Santuario di Saiano è arrivato il veggente

Si chiama Giulio Ancona, erborista-naturopata ed ex Testimone di Geova. Dal 2005 riceverebbe apparizioni dalla Madonna in veste di sposa. La Chiesa di Milano ha istituito una commissione diocesana incaricata di esaminare l'intera vicenda. Da circa un mese il punto di riferimento dell'associazione Sposa di Sion si è insediato nell'eremo, chiamato dal vescovo, che oggi celebra una messa e ne ufficializza di fatto la presenza e l'avvio dell'incarico.

L’arcidiocesi di Milano, dove l’associazione Sposa di Sion è nata nel 2006, nel 2017 ha costituito una commissione «per operare un discernimento ecclesiale» su questa aggregazione e soprattutto sulle apparizioni mariane di cui sarebbe testimone Giulio Ancona. E il card. Angelo Scola nel 2015 avrebbe incaricato un biblista, specializzato nel campo della mariologia, allo scopo di approfondire l’intera vicenda. Ma qui ci si ferma con le informazioni al momento pubbliche: una parola definitiva della Chiesa ancora non c’è.
L’associazione, che negli anni si è ramificata in cinque regioni, nella Repubblica di San Marino e anche all’estero (Brasile, Etiopia, Libano, Nigeria, Congo e Siria) – secondo le informazioni disponibili sul proprio portale – è però già sbarcata nella diocesi di Rimini, esattamente al Santuario di Saiano, e questa sera sarà nientemeno che il vescovo, mons. Anselmi, a celebrare una messa alle ore 19, per accogliere Giulio Ancona, il veggente che si è già stabilito da oltre un mese nel Santuario, stando almeno a quanto si legge nella “lettera di novembre” diffusa dall’associazione. Dopo una prima parte in cui viene sottolineato il tema della chiesa sinodale, si arriva alla «esperienza di Giulio presso il Santuario di Saiano»: «venerdì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata, alle ore 19,00, il Vescovo di Rimini celebrerà la s. Messa di accoglienza di Giulio e di incarico per il servizio spirituale presso il Santuario». Della presenza del vescovo non si trova riscontro ufficiale negli strumenti di comunicazione diocesani, come la newsletter del 4 dicembre, ma viene data per certa. Ecco comunque il testo integrale firmato dallo stesso Ancona e dal presidente dell’associazione Angelo Ansalone: «Cari amici, dopo un mese di permanenza a Saiano, luogo di missione, pensavo di fare un riassunto della situazione spirituale esistente in quest’epoca in cui la Chiesa vive una profonda crisi. Un tempo si pensava a luoghi lontani come terra di missione oggi invece la terra di missione potrebbe essere la propria parrocchia. Saiano è un santuario storico e ricco di avvenimenti che rischiava però la chiusura, dopo il trasferimento dell’unico sacerdote presente. Cercando qualcuno disposto a trasferirsi presso questo Santuario per tenere accesa la spiritualità tipica di questi luoghi mariani, il rettore del Santuario, don Osvaldo Caldari, ha avanzato la mia candidatura al Vescovo di Rimini che mi ha interpellato al riguardo ed io ho accolto la proposta. È una sfida molto impegnativa sia sotto il profilo fisico che per la condizione di isolamento imposta dal luogo. Ho però voluto dire sì. La presenza in zona di alcuni consacrati dell’Associazione permette di fare un lavoro ottimo. I risultati si vedono nella risposta locale al programma giornaliero di preghiera. Maria chiede di mantenere viva la spiritualità in questo luogo affidandoci alla preghiera. Il giorno 8 dicembre la venuta del Vescovo darà sicuramente un grande impulso per far ritornare questo santuario mariano al suo antico splendore. Un caro saluto a tutti».
Viene pubblicizzato un “ritiro spirituale”, distribuito su due giornate: oggi, inizio alle ore 15 con la preghiera e la riflessione comunitaria, quindi alle 19 la messa presieduta dal vescovo, per terminare con “la ripresa della condivisione comunitaria, la possibilità di un tempo di preghiera e adorazione personale”, e domani con una serie di momenti programmati dalla ore 9 (tra i quali preghiera, riflessione comunitaria, recita del rosario e mesa conclusiva) alle ore 17.
Dunque l’arrivo di Giulio Ancona è da mettere in relazione con la presenza a Saiano di don Caldari, e poi con la sua partenza (ha fatto ingresso nella parrocchia di Coriano l’8 ottobre) e quindi con la necessità di provvedere all’avvicendamento. L’ufficialità della nomina si avrà oggi, ma l’insediamento è già cosa fatta.
Il vescovo si sarà certamente mosso con i piedi di piombo e avrà fatto tutte le verifiche del caso, anche con l’arcivescovo di Milano, mons. Delpini, prima di “benedire” l’associazione nella Diocesi di Rimini e accasarla all’interno del Santuario. Anche perché Saiano è stato nel recente passato teatro di una vicenda poco edificante conclusasi con la “cacciata” dei monaci che si erano lì sistemati. Ma al di là dei precedenti, l’arrivo dell’associazione rappresenta un passaggio non irrilevante. Anzitutto da “un sacerdote diocesano che risiede stabilmente nell’eremo”, come si legge sul sito internet di Saiano, si passa ad un veggente. E la presenza del sacerdote veniva motivata con la volontà di «affermare questa duplice realtà di solitudine (per stare con il SOLO che conta) e di comunione (starci a nome di tutta la Chiesa)». D’ora in poi si avrà invece un non meglio precisato incarico per il servizio spirituale mentre il servizio religioso verrebbe garantito dai frati di Villa Verucchio.

E poi c’è l’aspetto più sostanziale. Chi è l’associazione Sposa di Sion? Chi è Giulio Ancona? Cosa si sa delle apparizioni e cosa ne pensa la Chiesa? Le prime presunte apparizioni sono da datare tra il 10 e il 17 luglio 2005 e sono da collocare a Mazzo di Rho, nella chiesa Maria Ausiliatrice. Giulio Ancona racconta che la Madonna in veste di “Sposa della Famiglia” (e in seguito di sposa) si è manifestata a lui con un messaggio rivolto ai sacerdoti e alle famiglie di Rho ma anche di tutta la Chiesa. Ma ci sarebbero state anche «due apparizioni di Gesù e due apparizioni dell’Arcangelo Michele».
Dopo questi primi messaggi ne seguirono altri, «rivolti a destinatari diversi (associazioni, parrocchie, rappresentanti di comunità ebraiche e musulmane, ministri di chiese locali, autorità della Chiesa universale, gente del popolo, prostitute, giovani, famiglie, persone di orientamento omosessuale, ecc.) ma sempre di valore universale, contenenti esortazioni, ammonimenti e proposte spirituali per far fronte ai problemi etici e spirituali del nostro tempo».
Uno di questi messaggi (3 settembre 2008) avrebbe avuto questo contenuto: «Non rifate l’errore che fu fatto quando mi manifestai a Fatima e chiesi la Consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato. Consacrate le nazioni eredi della promessa di Abramo: là dove sorgono i tre grandi fiumi, là dove si dividono e dove si riuniscono, non in questa generazione, non nella prossima, ma a metà della terza generazione, queste nazioni saranno consacrate al mio Cuore Immacolato». Sta di fatto che su questo “invito” mariano ruota il cuore dell’attività dell’associazione: «l’impegno per la pace mediante il sostegno al piano di Maria per il Medio Oriente. Questo piano prevede un solenne atto di Consacrazione delle terre e nazioni mediorientali, cioè della Terra Santa e dei popoli primogeniti del patriarca Abramo (ebrei, cristiani e musulmani) da parte del Santo Padre in comunione coi vescovi e patriarchi della Chiesa Cattolica. In queste rivelazioni la consacrazione del Medio Oriente è indicata da Maria come unico mezzo per evitare all’umanità l’olocausto nucleare di una nuova guerra mondiale». E in tempi come questi, segnati da un nuovo sanguinoso conflitto israelo-palestinese, un impegno del genere può destare molta attenzione e interesse.
La Chiesa di Milano cosa ne pensa? Dobbiamo per il momento accontentarci di quello che scrivono dall’associazione in forma ufficiale: «Da noi informata dei fatti fin dall’inizio, segue con attenzione l’evolversi dell’intera vicenda, esercitando l’indispensabile opera di vigilanza e discernimento spirituale. Nel maggio 2017, dopo 12 anni di cammino, l’arcivescovo di Milano ha costituito una commissione diocesana, incaricata di esaminare l’intera esperienza per giungere ad un giudizio finale circa la soprannaturalità, o meno, dell’evento. In attesa di tale giudizio, l’Associazione prosegue nel suo cammino a servizio di Maria “Sposa della famiglia” promuovendo la crescita spirituale di persone e gruppi che desiderino consacrarsi al servizio del regno Dio in sintonia coi valori spirituali della Chiesa Cattolica».
Giulio Ancona ha una storia particolare. Sul sito ufficiale dell’associazione viene definito «erborista-naturopata di Saronno ed ex Testimone di Geova». Per vent’anni «missionario nazionale dei Testimoni di Geova, a lungo contestatore del “pagano e idolatra culto cattolico alla Madonna”, convertito, a caro prezzo, alla causa della Vergine Maria Sposa della Famiglia», è sempre dal sito dell’associazione che traiamo le informazioni.
Si sente parte di un «percorso soprannaturale, vissuto nella massima semplicità e riservatezza, al riparo dai clamori della stampa e dei curiosi» (ma tutto spiattellato su un sito internet) e portatore di una «esperienza che potremmo definire “mistico-profetica”, orientata al rinnovamento spirituale della Chiesa e al servizio dei più sofferenti». Mica poco. Mica poco ergersi a profeta senza nessuna investitura da parte della Chiesa.
I membri dell’associazione, «dopo un tempo di preparazione di almeno un anno dedicato all’applicazione pratica della Regola di vita», possono «esprimere la propria scelta di consacrazione a Maria mediante la pronuncia di sette voti, rinnovabili annualmente fino ad una possibile pronuncia definitiva». I voti di consacrazione riguardano – testualmente – il servizio ai fratelli, la veracità, la non violenza, la sobrietà di vita, la castità, l’obbedienza e la testimonianza. Insomma, su questo sperone di roccia che deve già averne viste tante nel corso dei secoli e che sprigiona certamente un’attrattiva unica, si comincia a scrivere un’altra pagina di storia dell’eremo austero e denso di fascino. Se sarà un’apparizione miracolosa o qualcosa d’altro lo si scoprirà solo grazie al galantuomo tempo.

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