La viabilità valutata coi paraocchi

La viabilità valutata coi paraocchi

Quando si tratta di alzare un muro davanti al progetto previsto nell'ex questura, il traffico su via Roma diventa un problema. Quando invece è una scelta dell'amministrazione comunale a cozzare contro la logica, come nel caso del trasferimento del mercato coperto in zona Settebello, allora il traffico diventa accettabilissimo.

Paraòcchi (meno com. paròcchi) s. m. [comp. di para-1 e occhio]. – Coppia di schermi di cuoio fissati alla briglia a lato di ciascun occhio del cavallo, allo scopo di non farlo imbizzarrire o adombrare. In senso fig.: non mettete i parocchi al vostro intelletto (Pascoli); avere, mettersi i p., ignorare o voler ignorare cose evidenti, spec. trattandosi di fatti e situazioni di cui si dovrebbe tener conto o a cui si dovrebbe porre riparo, non accorgersi o non volere accorgersi di ciò che avviene o che si fa all’intorno; procedere con il p. o con i p., ignorando ciò che altri fanno nello stesso campo.

C’è un traffico accettabile e ce n’è uno inaccettabile. C’è un’arteria, via Roma, che secondo il sindaco di Rimini verrebbe gravata in modo inaccettabile dal progetto proposto da Ariminum Sviluppo Immobiliare alla ex questura, mentre il problema non si pone per il trasferimento, seppure temporaneo, del mercato coperto nella zona del cinema Settebello. Non si pone, oppure la logica dei paraocchi ha preso ormai il definitivo sopravvento e i fatti non vengono più valutati in modo oggettivo e imparziale?
Partiamo dalle parole del sindaco Sadegholvaad e dal suo tentativo di risposta ad ASI: «Una comunità può accettare che il loro ‘metodo di lavoro’ (di ASI, ndr) e cioè un’area logistica mai vista prima e in cui è legittimo e naturale leggere la volontà di realizzare un hub del delivery da cui ogni giorno far entrare e uscire senza soluzione di continuità decine di mezzi grandi e piccoli su una strada già trafficata come via Roma, sia sovrapponibile alla pubblica convenienza?». Sorvoliamo qui su hub e non hub e sul merito del progetto ASI. Ma l’evidenza è che in alcuni casi c’è tutta la convenienza a gridare che «l’interesse della città viene prima». Quando però è l’amministrazione comunale a compiere scelte discutibili e irragionevoli, che ne è dell’interesse della città?
L’esempio lampante è quello della quasi totale non programmazione della viabilità a Rimini. Prima si pedonalizza il lungomare e poi si pensa ai parcheggi. Prima spariscono i posti auto in centro storico e poi ci si accorge che il centro storico non è più raggiungibile e i negozi vengono strangolati a favore dei grandi centri commerciali.
L’esempio ancora più lampante è proprio quello di via Roma che è la prosecuzione di via Ugo Bassi. Dunque, secondo il sindaco le strutture previste da ASI in via Ugo Bassi porterebbero un traffico pesante e intollerabile su via Roma. Invece per il mercato coperto che si trasferirà (pare dalla prossima estate e fino al termine dei lavori che daranno vita al nuovo mercato coperto tra via Castelfidardo e via Michele Rosa) proprio nel tratto di via Roma già congestionatissimo, nei giorni di mercato con incolonnamenti da paura, il problema non si pone?
Davanti ad ASI l’amministrazione comunale alza la paletta rossa e tutto d’un tratto si scopre attenta alla mobilità dei riminesi. È di pochi giorni fa un’altra dichiarazione che è uscita dal palazzo senza fare arrossire chi l’ha pronunciata ed era di questo tenore: «Ripensare al quadrante urbano tra area ex nuova questura, stadio ed ex caserma, pur con procedure urbanistiche autonome, significa tenere a mente le priorità in termini prima di tutto di accessibilità e viabilità, che risponda dunque alle esigenze di parcheggi e delle altre dotazioni pubbliche necessarie». Priorità accessibilità, viabilità e parcheggi quando l’esame viene fatto agli altri e gli esaminatori sono in vena di bocciature. ‘Ndo cojo cojo, invece, quando sotto esame ci sono loro, i pubblici amministratori.
Ha buon gioco oggi il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, a scoprire il giochino fasullo: «Il progetto di trasferire il Mercato Centrale Coperto nell’area del Cinema Settebello, approvato dall’Amministrazione Comunale, per dar seguito alla demolizione e ricostruzione del Mercato nel sito attuale, causa pesanti conseguenze: sulla qualità ambientale del Mercato, sull’attività degli operatori e sulla viabilità, già compromessa, in Via Roma». Perché oltre ai problemi di cui faranno le spese gli operatori del mercato coperto (aumento dei canoni a fronte di spazi più ridotti, è una matematica sinistra), ci saranno quelli che si abbatteranno su tutti: «Via Roma è una strada a grande intensità di traffico, percorsa dagli oltre 20.000 autoveicoli al giorno, particolarmente intasata nei giorni di mercato ambulante, fiere e congressi. L’attraversamento pedonale della Via Roma sarà sicuramente problematico per i circa 10.000 clienti dell’attuale Mercato Centrale Coperto, e paralizzerà ulteriormente il traffico veicolare. Inoltre il trasferimento sull’area del “Settebello”, penalizzerà gli esercizi commerciali di Via Castelfidardo e Via Michele Rosa e le altre attività del Centro Storico». Ma in questo caso il traffico non è più inaccettabile, perché a mettere il mercato coperto in quella posizione disgraziata è stato chi da anni ormai ha perso di vista la programmazione della mobilità.

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