Un piccolo pasticcio al santuario di Saiano e il tentativo di limitare i danni

Un piccolo pasticcio al santuario di Saiano e il tentativo di limitare i danni

Da novembre Giulio Ancona si è stabilito in uno dei luoghi di più antica tradizione mariana che sorge nella diocesi di Rimini. Ma la sua presenza all'eremo nasce molti mesi prima. E sui reali compiti del veggente le versioni divergono. È però decisamente improbabile che abbia accettato di trasferirsi sull'austero sperone roccioso per fare il custode.

La notizia dell’arrivo del veggente al santuario di Saiano, che Rimini 2.0 ha dato due giorni fa e che oggi è anche sulle prime pagine dei quotidiani locali, rischia di lasciare qualche scottatura. Adesso si tenta di correre ai ripari ma ormai il nastro non si può riavvolgere senza lasciare qualche traccia. La storia merita di essere raccontata bene per capirne la portata.
Il veggente Giulio Ancona, sul quale abbiamo da subito sospeso il giudizio e continuiamo a farlo, limitandoci a registrare quel che si sa di lui (sarà la Chiesa a pronunciarsi a tempo debito), non è nuovo alla frequentazione dell’eremo sotto la gestione di don Osvaldo Caldari, come attestano vari post sulla pagina Facebook del santuario a partire dallo scorso maggio.

19 maggio 2023. “Avviso importante”: «Resta confermato il momento di preghiera, sempre sabato 20 maggio, guidato dall’Associazione Sposa di Sion, con la benedizione della statua della Madonna con il titolo di Sposa della Famiglia». Il programma prevedeva tra l’altro un «momento di condivisione con Giulio Ancona» e la «consacrazione delle famiglie a Maria Sposa della famiglia». Sì, perché a Saiano è stata posizionata anche la statua della Vergine «Sposa della famiglia» (immagine qui sotto), nome che si giustificherebbe con uno dei messaggi ricevuti da Ancona: «Cari figli, io sono la Sposa della famiglia, vengo a voi sulle ali dello Spirito Santo e vi porto il sorriso di mio Figlio Gesù» (1 febbraio 2007).

1 settembre 2023. «Anche questo mese l’associazione Sposa di Sion guiderà, al Santuario della Madonna di Saiano un momento di preghiera (…). Dopo la reposizione del Santissimo breve processione fino al retro della chiesa e recita dell’Atto di affidamento della famiglia di fronte alla statua dedicata a Maria Sposa della Famiglia».

10 settembre 2023. «Buongiorno a tutti carissimi! Come alcuni di voi già sanno, volevo comunicarvi che il vescovo mi ha chiesto di assumere il servizio pastorale delle parrocchie di Coriano, Ospedaletto, Cerasolo, Mulazzano, Passano e San Patrignano. Sapendo che il Signore:
– è un gentiluomo che dà sempre molto di più di quello che chiede
– e che il suo amore è pieno di fantasia e creatività e ci sorprende sempre positivamente,
non possiamo che gioire per questa novità che farà ringiovanire chiunque la accoglierà con animo grato e disponibile. Anche per Saiano si sta preparando una soluzione che non farà altro che arricchire la presenza mariana quassù: molto probabilmente verrà ad abitare al Santuario Giulio Ancona, fondatore dell’associazione Sposa di Sion. Sarà importante continuare a manifestare la propria vicinanza e collaborazione al Santuario».

30 settembre 2023. «(…) Domenica 5 novembre alle ore 17 a Saiano ci sarà la messa nella quale io e Giulio ci daremo il cambio. Sarà quella la data in cui avremo anche l’occasione per salutarci».

5 novembre 2023. «Ho dimenticato di avvisare che domenica 5 novembre alla messa delle 17 non ci sarà il saluto di accoglienza a Giulio perché il vescovo è a Mutoko».

Nemmeno sul versante dell’associazione Sposa di Sion sono mancate le comunicazioni sul santuario di Saiano. Nella newsletter di settembre veniva annunciato «l’inizio del servizio missionario di Giulio e dei consacrati della Sposa presso il santuario di Saiano – diocesi di Rimini – a partire dal prossimo mese di novembre». Si faceva riferimento a domenica 5 novembre alle ore 17 per la celebrazione della messa da parte del vescovo Anselmi, «per conferire a Giulio il mandato per l’animazione spirituale di questo santuario diocesano. Siamo tutti invitati a partecipare a questo importante avvenimento». Nella newsletter di ottobre l’informazione era ancora più dettagliata: «dal prossimo 2 novembre inizierà il servizio missionario di Giulio presso il Santuario di Saiano, nella diocesi di Rimini. Fervono gli ultimi preparativi della casa annessa al Santuario in cui Giulio dimorerà per assicurare l’accoglienza dei pellegrini e l’animazione spirituale del Santuario con un programma giornaliero, settimanale e mensile di preghiera, meditazione della Parola di Dio, consiglio spirituale e celebrazioni liturgiche concordato col rettore del Santuario, don Osvaldo Caldari e in collaborazione coi sacerdoti della zona pastorale di Saiano, in particolare coi Frati Minori Francescani del Convento Santa Croce di Villa Verucchio. Siamo tutti invitati ad accogliere con gioia questa iniziativa spirituale a servizio della Chiesa di Rimini che coinvolge Giulio ma anche tutti i consacrati dell’Associazione».
Poi però questa data non venne confermata a causa del viaggio del vescovo a Mutoko, come spiegò don Caldari (vedi sopra). Nelle dichiarazioni del vicario generale della diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri, riportate oggi dal Carlino Rimini, si sostiene che il compito principale di Giulio Ancona è quello di «garantire l’apertura del Santuario ai fedeli». Ben altro, però, si può comprendere leggendo sia i post pubblicati da don Caldari (in particolare laddove si dice «io e Giulio ci daremo il cambio») e sia quelli messi nero su bianco dall’associazione Sposa di Sion. In quest’ultimo caso, in particolare, si afferma con chiarezza che Ancona si è insediato a Saiano per un servizio missionario, per occuparsi della «accoglienza dei pellegrini e l’animazione spirituale del Santuario con un programma giornaliero, settimanale e mensile di preghiera, meditazione della Parola di Dio, consiglio spirituale e celebrazioni liturgiche concordato col rettore del Santuario, don Osvaldo Caldari e in collaborazione coi sacerdoti della zona pastorale di Saiano, in particolare coi Frati Minori Francescani del Convento Santa Croce di Villa Verucchio». E nella newsletter di novembre si trovava la notizia della messa celebrata dal vescovo l’8 dicembre alle ore 19, «di accoglienza di Giulio e di incarico per il servizio spirituale presso il Santuario» e della candidatura avanzata da don Osvaldo Caldari a mons. Anselmi «che mi ha interpellato al riguardo ed io ho accolto la proposta». Interpellato per aprire la porta del santuario? Difficile credere che Ancona avrebbe accettato di trasferirsi dal milanese per fare il guardiano del faro all’eremo. E infatti, sempre nella newsletter di novembre, Ancona fa cenno a «Maria» che «chiede di mantenere viva la spiritualità in questo luogo affidandoci alla preghiera».

Dalla newsletter di novembre dell’associazione Sposa di Sion.

Torniamo al vicario don Maurizio Fabbri che ci tiene a fare altre puntualizzazioni: che l’insediamento di Giulio Ancona a Saiano è stato preceduto dalle «dovute verifiche» e dopo «aver riorganizzato la comunità pastorale», e che «don Osvaldo continua a essere il rettore del Santuario di Saiano» dove è «stato costituito un consiglio pastorale formato dai frati di Villa Verucchio, da altri religiosi della zona, da varie associazioni (non specificate, ndr) tra cui ‘La sposa di Sion’». Ma il vicario sa bene che chi si reca al santuario – da novembre e per un anno («poi la diocesi tirerà le somme di questa esperienza e valuterà se portarla avanti o meno») – incontra e incontrerà Giulio Ancona e non il rettore né il consiglio pastorale. E forse sa anche che la fama dei veggenti corre veloce e richiama da ogni parte perché i miracoli attirano (secondo Famiglia Cristiana ci sarebbero in Italia un centinaio di mariofanie in corso), anche se «la Madonna non è mica un ufficio postale» per usare la colorita espressione di Papa Francesco.
C’è stata un po’ troppa approssimazione nel gestire questa vicenda? A guardare i fatti sembrerebbe di sì, ma i fatti non finiscono qui e quel che accadrà aiuterà di certo a illuminare tutta la storia con maggiore chiarezza.

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