Alla Tafazzi: Pd contro Pd

Alla Tafazzi: Pd contro Pd

Melucci batte dove il dente duole e il capogruppo del partito democratico in consiglio comunale risponde con una intervista boomerang. Giulio Grillo contro Matteo Petrucci. Lettera.

L’uscita scomposta del capogruppo del Pd, Matteo Petrucci (in una intervista al Corriere di Rimini ha risposto alle critiche di Maurizio Melucci sostenendo che le giunte Gnassi hanno realizzato «un processo di rigenerazione di parti di città trascurate negli anni precedenti»), è la prova ulteriore di una maggioranza sempre più in affanno, anche perché sono più che convinto che non si tratti di un’uscita istintiva, ma di una richiesta venuta dall’alto di palazzo Garampi.
Per prima cosa fa sorridere che un rappresentante politico con un ruolo importante la butti sul “prima e dopo”, trattandosi delle stessa compagine partitica, il che fa anche capire quanto a Rimini più che di politica si ragioni in base ai personalismi, con fans al seguito, e questo spiega anche perché sia ormai fisiologico che il personale politico finisca per essere scelto tra i “fedeli” anziché tra i bravi.
Nel merito dell’amministrare, invece, c’è da chiedersi come sia possibile che a Rimini possa andare tutto bene, quando dall’arrivo di Gnassi al prosieguo con Jamil tutto continua ad essere impostato nell’improvvisazione ed anche le verità più inconfutabili diventano un’opinione.
Il capogruppo ne infila due che lasciano a bocca aperta. Si picca di puntualizzare che «il Parco del Mare è un’opera complessa che si basa sul Piano strategico del Comune», dimostrando di non sapere nemmeno che il Piano strategico aveva proprio predicato i parcheggi interrati o silos a servizio del lungomare pedonalizzato, che invece si sono persi per strada. Il parco del mare è l’esempio di come non si dovrebbe amministrare una città, come attesta l’iter schizofrenico che è stato seguito e che ho avuto già modo di raccontare più volte. Sostituire l’asfalto con l’erbetta senza alcun quadro strategico generale è un modo di procedere assai discutibile, un pò come è accaduto ricavando le piste ciclabili restringendo le strade, o con la stessa faciloneria con la quale sono avvenute le gettate di cemento attorno al castello.
Invece a proposito della chiusura del ponte di Tiberio e del traffico paralizzato, afferma: «Giusto chiuderlo e sacrosanto mantenerlo tale. Un monumento così importante non poteva più essere ferito dal passaggio dei veicoli. È stato perso fin troppo tempo. Mettere in discussione la sua chiusura sarebbe tornare indietro di 40 anni. Tutte le città del mondo vanno nella direzione di creare ciclabili, percorsi protetti, potenziare trasporto pubblico». Tutte le città del mondo studiano la mobilità e non fanno scelte avventate come quella di interrompere un punto di accesso fondamentale senza prima individuare la soluzione in grado di sopperire al cambiamento introdotto. Era lo stesso sindaco Gnassi che prometteva che prima della pedonalizzazione del ponte di Tiberio si sarebbe realizzato il ponte alternativo. Ed è ancora peggio se si considera che il ponte alternativo non ha ancora visto la luce non per ragioni economiche, ma perché ad oggi non è stato deciso dove farlo, semplicemente perché non è stata mai fatta una programmazione di alcun genere sulla mobilità, che invece dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni di una amministrazione comunale di ampie vedute.
Che questo sia l’andazzo lo dimostra anche, proprio in questi giorni, il caso del tracciato del Metromare dalla stazione alla Fiera, spostato dalla sera alla mattina.
L’unica cosa che riconosco alla compagnia di Petrucci sono le vittorie schiaccianti (andrebbe però aggiunto che per segnare a porta vuota non occorre essere dei marcatori alla Ciro Immobile), ma allo stesso modo il capogruppo dovrebbe essere altrettanto onesto di ammettere che l’economia della città sta andando indietro al passo del gambero, tanto che, prima di quanto si creda, sarà proprio questo vulnus a mettere in discussione questa Amministrazione, e i segnali in tal senso stanno crescendo in termini esponenziali.

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