Banca Carim non approva il bilancio 2013 di Rimini Fiera

Banca Carim non approva il bilancio 2013 di Rimini Fiera

Ci sono segnali abbastanza chiari, che non hanno bisogno di grosse interpretazioni. Più difficile, invece, è capire le reali motivazioni che sono all'

Ci sono segnali abbastanza chiari, che non hanno bisogno di grosse interpretazioni. Più difficile, invece, è capire le reali motivazioni che sono all’origine delle recenti prese di posizione di Banca Carim nei confronti di Rimini Fiera, ancora non trapelate all’esterno.
In occasione della approvazione del bilancio 2013 di Rimini Fiera, lo scorso aprile, Banca Carim è stato l’unico socio (su 50) ad astenersi. In quella occasione ha tenuto un atteggiamento “tagliente” e poco accondiscendente nei confronti di Lorenzo Cagnoni. Un comportamento reso ancora più evidente perché, invece, Fondazione Carim ha votato a favore su tutta la linea. Che l’istituto bancario guidato da Sido Bonfatti (nella foto) e Alberto Mocchi non la pensi su varie questioni allo stesso modo del presidente Massimo Pasquinelli, a capo della Fondazione, è ormai cosa nota. Anche le vicende legate al percorso di fusione fra Banca Carim e Cassa di Risparmio di Cesena, lo attestano.
Banca Carim possiede 96.500 azioni, una percentuale (pari allo 0,23%, così come la Fondazione) contenuta, dunque, ma ha dato l’impressione di volerla far pesare tutta e di non dare per scontato nulla.
Dal bilancio approvato risulta che le proprietà immobiliari del gruppo Rimini Fiera sono gravate dalle seguenti garanzie reali: l’immobile di via Emilia 155 (Nuovo Quartiere) è gravato da ipoteca di primo grado per 52,8 milioni di euro a garanzia del mutuo concesso da un pool di banche guidate da Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo – Gruppo Intesa San Paolo (ex Banca Opi) insieme a Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Mediocredito di Roma; da ipoteca di secondo grado a garanzia del mutuo concesso da Unicredit Banca d’Impresa e da una ulteriore ipoteca di terzo grado rilasciata a garanzia del mutuo concesso da Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo – Gruppo Intesa San Paolo (oggi Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo) per 14,25 milioni di euro.
Al termine dell’esercizio 2013 (che si è chiuso con un piccolo utile di 371.144 euro) i mutui rappresentano il 53,6% dell’indebitamento bancario del Gruppo Rimini Fiera.
Un flash sui ricavi. Il valore della produzione si è contratto dell’11,8% rispetto al bilancio 2012 perché tutte le linee di business (in conseguenza dei minori volumi di affari prodotti dalle manifestazioni organizzate presso il Quartiere fieristico) hanno subito una riduzione, in particolare per vigilanza (-26,9%) e pulizie (-27,7%).
Sui conti, insomma, Banca Carim avanza riserve ed esce dal coro dell’unanimismo attorno alle scelte di Cagnoni.

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