Bellariva: il parco del mare con vista sul rudere della Murri

Bellariva: il parco del mare con vista sul rudere della Murri

Non è l'unica stranezza con la quale cozza il progetto dell'amministrazione comunale. La convenzione con la Rimini&Rimini è stata definitivamente archiviata oppure no? E le capacità edificatorie previste nell'area ex autolavaggio? E i parcheggi? La presa di posizione di alcuni residenti.

Cari Amministratori del Comune di Rimini, la smettete di trattare Bellariva come una specie di colonia africana, dove gli indigeni, ossia noi residenti, non veniamo mai consultati, alla faccia dei tanti buoni propositi che scrivete nei vostri programmi, dal Comune “casa di vetro” all’importanza di un rapporto ravvicinato con i cittadini all’insegna del dialogo?
Vogliamo parlare della zona mare, ma sono tanti gli episodi che hanno mostrato la stessa impostazione, basti vedere, a mero titolo esemplificativo, il Parco di Bellariva (cosiddetta area Celli), ridotto a meno della metà di quello previsto, per far posto a un ristorante e ad un grande parcheggio privato.
In generale ci si chiede, tornando alla zona a mare, come si possa partire con il progetto del parco del mare adiacente ad un rudere come la Murri, modificando l’impostazione prevista nella Convenzione sottoscritta con Rimini & Rimini senza avere alcuna idea di cosa debba diventare l’ex colonia.

Il rendering del parco del mare tratto 6 e, sotto (dal sito internet Studio Ti), cosa prevedeva il progetto Murri, quando “Rimini & Rimini” coinvolgeva nell’intervento anche il lungomare.

Ma c’è dell’altro: urbanisticamente parlando va aggiunta l’area ex autolavaggio in quanto facente parte dello stesso comparto e quindi anche della stessa Convenzione.
Tradotto, significa che se si separano i destini della colonia da quelli dell’ex lavaggio, è del tutto evidente che vada ripensata la destinazione dell’area, che attualmente contempla circa 200 appartamenti, e probabilmente non è vero che tutto sia fermo, perché alcuni movimenti in questi ultimi due anni pare siano avvenuti: ad esempio, l’area boschiva presente in loco e tutelata a livello faunistico, ci dicono che sia stata cancellata, il che dimostrerebbe che si continua a lavorare in silenzio salvo poi svelare all’ultimo momento nuove sorprese.
Tornando al parco del mare, la prima preoccupazione dei cittadini è la paura che questo cantiere si fermi a metà strada, perché se è vero che il Pnrr non finanzierà nessuna parte del parco del mare, e stante il fabbisogno finanziario di circa 25 milioni di euro per completare i restanti tratti, significa che per il tratto 6, compreso tra piazzale Gondar e via Siracusa, mancherebbero risorse per 5/6 milioni, e nulla si dice su come il Comune intenda coprire questa spesa, anche se, stando alle normative vigenti, se cambia il tipo di finanziamento si annulla automaticamente anche l’assegnazione dei lavori.
Un’altra questione importante è quella dell’assenza di previsione dei parcheggi, ancora più grave dei precedenti casi di realizzazione del parco del mare, perché per Bellariva gli stalli sul lungomare erano una risorsa decisiva per garantire un minimo di capacità attrattiva su cui far vivere la debole economia rimasta. Il rischio reale è la chiusura di ulteriori attività commerciali, dalla spiaggia al ricettivo, compresi negozi, bar, ristoranti ecc. Questa è la ragione che ci fa chiedere che, da subito, tutta l’area ex lavaggio diventi un unico grande parcheggio pubblico.
Se poi, come temiamo, la Convenzione con la Rimini & Rimini non dovesse essere del tutto chiusa, allora dovrebbe essere giunta l’ora di raccontare fino in fondo quale sia la situazione reale. Va da sé che se si confermasse la “morte” della Convenzione, del tutto evidente che si dovrebbero rivedere le capacità edificatorie previste nell’area ex lavaggio.
Infine, poco si spiega perché su piazzale Gondar venga mantenuta una rotatoria che con l’eliminazione del lungomare non ha alcuna ragione di continuare ad esistere e quindi il piazzale deve fare parte integrante del parco del mare con le medesime caratteristiche e modalità d’intervento.

Alcuni residenti di Bellariva

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