Bilancio Comune di Rimini: giudizio negativo dei sindacati

Bilancio Comune di Rimini: giudizio negativo dei sindacati

Irpef, Tari e stabilizzazione del personale precario: le segreterie confederali di Cgil, Cisl Romagna e Uil esprimono un voto "molto negativo" sulle linee di bilancio di palazzo Garampi per il 2020.

Non migliorano i rapporti dell’amministrazione comunale di Rimini con Cgil, Cisl Romagna e Uil, che accusano palazzo Garampi di non tenere “nella giusta considerazione il ruolo di rappresentanza sociale che spetta alle organizzazioni sindacali”. Si parla delle linee di bilancio 2020 – che ieri sono state presentate dall’assessore Brasini ai sindacati – e la valutazione delle tre segreterie confederali si soffermano su Irpef, Tari e stabilizzazione del personale precario.
Irpef. “Si tratta di una tassa pagata per circa l’80% dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Nel 2018 l’Amministrazione Comunale sostenne che il prelievo fiscale sarebbe stato necessario per far fronte ai mancati introiti del “Bando Periferie” con l’impegno a ridiscuterne l’anno successivo all’arrivo dei contributi nazionali. Ma, ora che gli 80 milioni di euro dei Bandi Periferie sono arrivati, l’addizionale IRPEF comunale (che a nostro parere andrebbe eliminata) resta invece confermata”.
Tari. “I cittadini riminesi, le attività produttive del territorio, ogni anno pagano profumatamente il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. In molti Comuni della Provincia, le Organizzazioni Sindacali trattano con le Amministrazioni i contenuti di un Regolamento attraverso il quale si concedono agevolazioni per le famiglie deboli ed in difficoltà temporanea o duratura per ridurre o eliminare questa Tariffa”. Finalmente il Comune ha deciso, dopo lunga e ferma insistenza dei sindacati, di applicare subito le agevolazioni spettanti ai cittadini e non procedere con rimborsi a posteriori, ma “resta l’assenza di una volontà positiva, sia nella definizione del Regolamento sia nella messa a disposizione delle risorse finanziarie necessarie a coprire chi ha diritto alle agevolazioni”.
Educatrici precarie. “L’Amministrazione Comunale ha dimostrato una totale chiusura sulla stabilizzazione del personale precario sebbene siano le stesse leggi nazionali a favorire questo percorso. In particolare risulta totalmente incomprensibile l’accanimento con cui, quasi a volerne fare una questione di principio, si vogliono lasciare senza lavoro educatrici precarie che pure hanno già sostenuto dei concorsi e che hanno lavorato per il Comune da almeno un decennio”.
Voto? “Il giudizio dei sindacati resta molto negativo”.

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