Un post non proprio felice dell'ex sindaco Gnassi che chiedeva sostegno incondizionato per Bonaccini suona adesso sinistro. La vittoria di Elly Schlein in alcuni seggi importanti di Rimini e una storia che si chiude.
Il Pd come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi è finito. L’urgenza di voltare pagina ad un partito che rischiava ormai la più completa irrilevanza ha portato a un risultato che segna una rottura netta col passato. Le conseguenze si vedranno solo col tempo ma la strada è segnata e destinata a portare rivolgimenti inimmaginabili.
La sinistra riformista, termine da tempo vuoto ma ancora carico di significati, cede il passo alla sinistra sinistra, tutta battaglie ideologiche e identitarie, decisa a inseguire i valori non negoziabili (diritti, ambiente, eccetera). Quella casa mal riuscita nata dall’incontro tra i cattolici democratici e i post-comunisti è ormai solo un lontanissimo ricordo.
E’ una rivoluzione anche per l’Emilia Romagna e per Rimini. Andrea Gnassi e Jamil Sadegholvaad si sono spesi con insistenza e forza per Bonaccini, e lo stesso dicasi per il segretario Filippo Sacchetti, ed escono con le ossa rotte. Ormai zombie a tutti gli effetti, con la terra che trema sotto i loro piedi.
«Bonaccini e io nelle fogne. Nel cantiere di piazzale Kennedy. Due campi da calcio e fino a 40 metri sotto quello che oggi, sopra, è la piazza col Belvedere sul mare. Non so quante volte l’ho stressato, chiamato di notte e di giorno. Quante volte abbiamo immaginato insieme il sogno di farle sotto il lungomare e di farci poi sopra giardini, palestre per tutti e giochi per le famiglie», aveva scritto un giorno fa sulla sua pagina Facebook Andrea Gnassi. Incauto, perlomeno, perché oggi quel «Bonaccini e io nelle fogne» suona malissimo.
Il recupero in corner («Complimenti a Elly Schlein, che ha vinto le primarie del Pd ed è la nuova segretaria del Partito Democratico. È la prima volta di una giovane donna a capo di un grande partito progressista e della sinistra italiana») arrivato con un post più recente non cancella una sconfitta clamorosa.
I dati delle primarie in provincia di Rimini, pur nell’ampio margine di vittoria per Bonaccini (54,51%), indicano anche risultati eccellenti per Elly Schlein. La voglia di cambiamento ha provocato l’imprevedibiile anche qui.
Nei seggi Celle-Rivabella e in quello del Centro Storico-Borgo San Giuliano-Marina Centro, la “sfidante” ha stravinto rispettivamente 53,54% a 46,46% e 55,09% a 44,91%. Ancora: Ina Casa 52,22% a 47,78%; Quartiere 2-L.Cosmi 53,30% a 46,70%; San Giuliano Mare 56,89% a 43,11%; Santa Giustina 50,72% a 49,28%; V PEEP – Euterpe 55,46% a 44,54%; Villaggio Primo Maggio e Grotta Rossa 59,55% a 40,45%; Maiolo 62,50% a 37,50%; Mondaino 75,68% a 24,32%; Novafeltria 53,29% a 46,71%; Poggio Berni 54,12% a 45,88%; Riccione – San Lorenzo 53,41% a 46,59%; San Clemente 61,86% a 38,14%; Torriana 66,13% a 33,87%.
I votanti alle precedenti primarie in ambito provinciale erano stati 18.164 nel 2009, 19.800 nel 2013, 11.551 nel 2017, 9.816 nel 2019, 8.197 questa volta, 8.153 i voti validi.
Le roccaforti di Bonaccini sono Santarcangelo, Cattolica, Misano (non Bellaria dove è finita 51,91% a 48,09%) Gaiofana e alcuni comuni della Valmarecchia dove però i votanti sono stati davvero pochi.
Il tornado Schlein è destinato a lasciare il segno ovunque, anche a Rimini e forse in maniera più marcata che altrove perché qui il regno Bonaccini ha segnato la storia dell’ultimo decennio ed ora è stato spazzato via. Certo, tra i trionfatori c’è buona parte della vecchia guardia, a Rimini Emma Petitti, ma questo fa parte delle beffe del nuovo che avanza.
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