«C’è poco da esultare per il flop referendario»

«C’è poco da esultare per il flop referendario»

Nella Giustizia nulla cambia nemmeno stavolta. I campioni nell'autoproclamarsi "democratici" hanno disertato le urne con il dichiarato intento di evitare il raggiungimento del quorum. Lettera.

C’è poco da esultare! Ma c’è chi giosce. È una buona parte dei “sinistri” del PD che con questo sistema della Giustizia e di parte dei magistrati politicizzati ci hanno costruito le ragioni “strutturali” del mantenimento del loro potere al Governo del Paese e in migliaia di enti pubblici territoriali: regioni, province e comuni. E tanto altro a cascata.
Tutto conseguente a quel periodo che va sotto il nome di “mani pulite” che ha sradicato l’esistenza di alcuni partiti di grande consenso popolare ed ha preservato il solo PCI, tuttavia non meno responsabile degli altri.
In realtà, il mancato raggiungimento del quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto fa tirare un sospiro di sollievo a gran parte di quella Magistratura che è molto di più di un potere dello Stato costituzionalmente legittimato. Fa gioire la sinistra delle procure, che oltre al PD comprende anche il M5s e i loro accoliti più o meno consapevoli, “tutori” di un sistema della Giustizia malato e compassato che continua a fare danni irreparabili al Paese e agli italiani. Insomma un’altra occasione perduta per tentare di rendere l’Italia meno succube di un Potere giudiziario troppo condizionato dai Partiti e dalla peggiore partitocrazia che si possa immaginare (Palamara docet). Ma così é!
Resta l’amarezza nel constatare che i campioni nell’autoproclamarsi “democratici” hanno disertato le urne con il dichiarato intento di evitare il raggiungimento del quorum referendario. Consapevoli che altrimenti i Sì (favorevoli al cambiamento dell’attuale status della Giustizia) avrebbero sopravanzato i NO (coloro ai quali sta bene la Giustizia attuale!).
Del resto quando il Governo stabilisce un solo giorno a metà giugno per lo svolgimento delle elezioni siamo già a un passo dalla debacle referendaria. Con una Sinistra così avviluppata sarebbe necessaria una Destra lungimirante o, almeno, un Centrodestra largo in grado di fare politica in modo serio e non trainato da un leader leghista che non sempre appare lucido e ben consigliato.
Occorre dunque un’aspra critica nei confronti della Sinistra perché si è comportata in modo tutt’altro che democratico. Ma forse sarà necessaria una profonda revisione dell’iniziativa politica del Centrodestra, sennò saranno guai anche alle elezioni politiche del prossimo anno!

Marino Straccialupi

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