Celebrato Mario al tempio di Cl, parte il rito laico del voto

Celebrato Mario al tempio di Cl, parte il rito laico del voto

Si preannuncia una campagna elettorale interessante nel Riminese, soprattutto per quel che riguarda la Camera. Quello che “si dice in giro” appare diverso da quel che dicono analisi e sondaggi.

Fatte le liste e chiuso il Meeting, l’anomala campagna elettorale settembrina può iniziare.

Prima considerazione: la venuta di Draghi al Meeting. E’ stato un vero e proprio trionfo, come quello dei condottieri nella Roma Antica. L’auditorium del Meeting è diventato il tempio di Giove Capitolino dove si compiva il rito sacrificale in onore del vincitore.
Nello stesso tempio, due anni fa, il condottiero Mario veniva incaricato di salvare il Paese sulla base del celebre discorso del “debito buono/debito cattivo”. Due anni dopo, sullo stesso palco, si è temporaneamente congedato.
Tutti si aspettavano un endorsement politico. Draghi, che diventerà prima o poi presidente della Repubblica, ha fatto invece un discorso “civico e sociale”, deludendo molte aspettative nel centrosinistra e nel terzo polo.
“Andate a votare, votate chi volete, impegnatevi nella vita politica e sociale, grazie a questo vostro impegno l’Italia si salverà, chiunque andrà al Governo farà il bene dell’Italia”. Questo in estrema sintesi il discorso del Presidente del Consiglio.
Molti dei colleghi avevano i cronometri pronti per misurare la durata della standing ovation. Personalmente, in tanti anni di Meeting, non ho mai sentito un applauso così fragoroso e caloroso. All’entrata di Draghi sembrava si fosse scatenata una grandinata. Un piccolo pezzo di storia.
Draghi è stato educato dai gesuiti ed è devoto a Sant’Ignazio di Loyola, per chi non lo sapesse anche Papa Bergoglio è gesuita. Chi è in vena di pensieri più profondi può riflettere sulla corrispondenza tra il popolo di Comunione e Liberazione e Mario Draghi, “tecnopopulista”, gesuitico e senior member del “gruppo dei 30”.

Seconda considerazione: la campagna elettorale a Rimini. Tutti dicono che vincerà Andrea Gnassi; le analisi, i dati e sondaggi ci mostrano qualcosa di differente.
Negli studi sui quali si sono decise le candidatura (un mix di dati storici e sondaggi recenti, mixati dall’onnipresente algoritmo) il centrodestra nel Riminese è avvantaggiato di diversi punti. Non si può ancora affermare che si tratti di un collegio sicuro all’uninominale per il centrodestra perché il vantaggio non supera il 10%.
Quanto valgono questi numeri lo sapremo la notte del 25 settembre. Ma si parte da qui.
Di sicuro abbiamo di fronte una bella competizione elettorale soprattutto per quel che riguarda la Camera. All’uninominale si sfidano l’ex sindaco Gnassi per il centrosinistra, l’onorevole leghista Jacopo Morrone come rappresentante del centrodestra unito, l’avvocato Alessandro Petrillo per il terzo polo e l’ex sindaco di Cattolica Mariano Gennari per il M5S. Tutti personaggi conosciuti a livello locale nei loro ambiti, ambiti che hanno naturalmente valori complessivi diversi.
Gnassi, che ha il “paracadute” del plurinominale, è quasi certo dell’elezione. In chiave futura, data quasi per scontata la vittoria del centrodestra, si dovrà capire cosa potrà fare l’ex sindaco all’opposizione, non avendo mai giocato in questa “squadra”.
Jacopo Morrone punterà molto sull’aspetto che, se verrà eletto, Rimini e la Romagna avranno un rappresentante al governo. Morrone è già stato sottosegretario alla Giustizia nel primo governo Conte ed è uno degli uomini di fiducia di Matteo Salvini. Per gli altri due candidati non ci sono, stando ai sondaggi, possiblità di un’elezione all’uninominale, ma possono sperare in un buon risultato per i loro partiti. In questo momento la proposta Calenda-Renzi non sembra scaldare il cuore degli italiani, mentre il M5S sta recuperando qualcosa nei sondaggi e l’ex sindaco Gennari potrebbe dare il suo contributo a questo recupero a livello locale.
L’elezione dovrebbe essere decisa dal voto di chi è ancora indeciso.
Per quel che riguarda il Senato (il collegio è romagnolo) le candidate delle principali coalizioni sono pressoché sconosciute sul territorio riminese. Si giocheranno l’elezione diretta Simona Viola, avvocata radicale milanese per il centrosinistra e Marta Farolfi, vicesindaco di Brisighella di Fratelli d’Italia e moglie di Roberto Petri, storico esponente del centrodestra romagnolo. Da tenere sotto osservazione la candidatura di Marco Croatti all’uniminale del Senato per il M5S. Croatti, senatore, è uno dei “grillini” della prima ora e ha forti legami con il mondo che si è riconosciuto nella proposta politica di Beppe Grillo sia a Rimini che in Romagna. Difficile pensare che possa risultare rieletto nel seggio dell’uninominale per il Senato, ma si può pronosticare un discreto risultato del M5S, di cui Rimini è stata una delle roccaforti negli anni passati.

Considerazioni esoteriche.
1) Il 25 settembre Rimini e la Romagna potrebbero avere due rappresentanti, eletti nel nostro collegio, alla camera. Uno all’opposizione (Gnassi) e uno al Governo (Morrone). Questo esito, per i “portatori di interesse” rappresenterebbe un vantaggio: tutti questi portatori di interesse saprebbero di avere due numeri di telefono da chiamere a Roma per esporre problemi, proporre soluzioni e avere rapporti con le stanze dei bottoni. Con portatori di interessi non intendiamo solo i “potenti”, ma anche le associazioni, il terzo settore, i rappresentanti delle categorie, dei lavoratori, insomma i famosi “corpi intermedi” che sono parte attiva della politica. Questa congiuntura si otterrebbe se Gnassi fosse eletto al proporzionale e Morrone all’uninominale. Una cosa è certa, l’altra è possibile.
2) Si è fatto un gran parlare nel piccolo mondo politico-giornalistico delle candidature. Sono stati giorni e notti di lunghi coltelli. Ci si potrebbe scrivere un’Illiade minore. Tutto questo farà partire la notte del 25 settembre un simpatico e complicato gioco di società per capire chi sono gli eletti. Le sorprese saranno all’ordine del giorno: quello che succederà in un oscuro collegio potrà provocare reazioni a catena a distanza di chilometri. Se votare è semplicissimo (ci torneremo), calcolare l’esito del voto sarà assai complicato.

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