Meeting, tracciamento con QRcode per entrare e uscire: “Ma è un servizio e non un controllo”

Meeting, tracciamento con QRcode per entrare e uscire: “Ma è un servizio e non un controllo”

Hanno destato perplessità le nuove modalità obbligatorie sia per l’ingresso che per l’uscita dai padiglioni. Il direttore generale Forlani risponde alle nostre domande sulla app.

“Uno strumento di servizio e non di controllo”: così Emmanuele Forlani, direttore generale del Meeting, definisce la nuova app di registrazione personale di tutti i partecipanti alla kermesse in conclusione oggi, 25 agosto, alla Fiera di Rimini. Il programma genera un QRcode di cui è richiesta l’esibizione non solo al momento dell’ingresso ma anche per uscire dai cancelli della manifestazione. La cosa ha suscitato non poche perplessità e resistenze, per ovvie ragioni. Del resto la ditta produttrice della app spiega: «Per riuscire a tenere traccia dei partecipanti all’evento, comunicare in modo chiaro ed immediato i programma di ogni giornata e mostrare in diretta le live di alcune conferenze, la direzione del Meeting ha sentito la necessità di creare un’app a doc». Come si vede, «tenere traccia» dei partecipanti, con nome e cognome e altri dati, è la prima finalità dichiarata. Per capirci di più abbiamo rivolto alcune domande al manager del Meeting che ci ha risposto stamattina.

Il QRcode generato dall’app è obbligatorio per entrare (dai 14 anni di età in su)? in altre parole, per entrare al Meeting è obbligatorio dotarsi dell’app (oppure dotarsi di un QRcode di invito da parte di qualcuno dotato di app)?
«L’ingresso e la fruizione di tutti gli eventi e le mostre presenti in fiera è gratuito, ma è necessario essere in possesso di un ticket di ingresso. Si può ottenere tramite app, tramite sito o presso gli help desk agli ingressi sud e ovest della fiera.»

È vero che è la Prefettura ad avere richiesto agli organizzatori questa modalità di ingresso, come ci ha detto ieri (lunedì 22 agosto, n.d.r.) un volontario addetto agli ingressi? e se sì, con quale motivazione?
«La Prefettura non ha richiesto questa modalità di ingresso, ma come in tutte le edizioni ha verificato le modalità di accesso. L’app ha consentito di evitare l’eventuale aumento di controlli di sicurezza agli ingressi e soprattutto di programmare l’organizzazione degli eventi con maggiore precisione. Monitorando le prenotazioni è stato possibile organizzare al meglio la fruizione degli eventi e la definizione di sale e slot delle mostre, evitando il più possibile code agli ingressi.»

L’azienda produttrice dell’app per conto del Meeting dichiara nel proprio sito «Per riuscire a tenere traccia dei partecipanti all’evento […] la direzione del Meeting ha sentito la necessità di creare un’app a doc». Vi risulta?
«La stragrande maggioranza delle fiere o dei congressi a livello internazionale prevede la registrazione, tramite app o sito. Lo stesso vale anche per il Meeting. L’app è anzitutto uno strumento di servizio, non di controllo. Tramite app è infatti possibile programmare la propria agenda, riservare posti in sala e alle mostre ed accedere direttamente ai contenuti, fino agli streaming in tre lingue di tutti gli incontri in programma.»

Perché il QRcode generato dall’app viene richiesto anche all’uscita?
«Per registrare i flussi.»

Il QRcode viene richiesto, in ingresso e in uscita, anche ai relatori degli incontri, agli ospiti politici, insomma ai “VIPs”?
«Sì, ma lo scopo è sincerarsi che l’ospite sia in fiera. Quando l’ospite è accompagnato da hostess o steward non è necessario, dal momento che manualmente si registra la presenza.»

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