Chiude la libreria diocesana “Pagina”: un flop clamoroso

Chiude la libreria diocesana “Pagina”: un flop clamoroso

Chiude la libreria diocesana "Pagina". Non badò alla crisi la Diocesi di Rimini quando a fine 2011 decise di spostare la storica sede della libreria c

paginaChiude la libreria diocesana “Pagina”. Non badò alla crisi la Diocesi di Rimini quando a fine 2011 decise di spostare la storica sede della libreria cattolica da via IV Novembre, di fianco al Duomo, a via Mentana. Da un luogo trafficato e centralissimo ad uno sicuramente più defilato, anche se più spazioso. Perché non badò alla crisi? Perché decise, in un periodo sicuramente non facile per ogni tipo di attività commerciale, di ampliarsi e affrontare spese ingenti per attrezzare la nuova sede. Un soffitto affrescato da Eron (pare con un costo non indifferente), pavimento in vetro, sabbia e pagine di libri, “ambienti otto volte più grandi”, come spiegò Francesco Cavalli, con spazi per la lettura individuale, due sale per incontri e un’area dedicata ai reading e alle presentazioni di volumi. Un progetto molto ambizioso ma forse non tarato sulla realtà.
Nel frattempo la Diocesi di Rimini ha messo insieme un “buco” di bilancio da paura (per casi analoghi altre diocesi, come Terni-Narni-Amelia, sono state “commissariate” dal Vaticano), come anticipò il nostro giornale in una inchiesta in due puntate, e la situazione resta molto critica, anche dopo il venir meno del sostanzioso affitto corrisposto dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che ha lasciato i locali di via IV Novembre per andare in quelli di viale Roma.

In questa foto si intravede il soffitto affrescato da Eron

In questa foto si intravede il soffitto affrescato da Eron

E’ un epilogo amaro per la libreria nata negli anni 30 dall’Azione Cattolica, che all’epoca si chiamava “Buona stampa”, ribattezzata “Pagina” ormai 24 anni fa e che era diventata il punto di riferimento anche per l’Istituto di Scienze religiose e, in collaborazione con Diapason, forniva il servizio di battitura tesi, fotocopie e vendita libri anche per l’università. Alla sua inaugurazione il vescovo Lambiasi augurava per “Pagina” molti lettori di grande appetito, buon gusto e palato fine, e agli amici lettori un convivio sostanzioso. Ma per un insieme di cause la libreria ha finito col fare la fame e le vendite non erano sufficienti a ripagare l’affitto e il personale. Pare che per i dipendenti (ridottisi a due part-time e uno full-time) ci sia la cassa integrazione ma quel che pesa è il flop di tutta l’operazione, che è andata a gravare ulteriormente sulla non florida situazione economica della Diocesi fino alla decisione di dire basta. In occasione del presbiterio sui conti in rosso della Diocesi non mancarono voci di sacerdoti che suonarono il campanello d’allarme, fino a chiedere (davanti al vescovo, che presenziò ai lavori) una “verifica attenta sulla efficacia concreta di strumenti come Pagina o come gli organi diocesani di comunicazione, sia in ordine alla evangelizzazione e sia a proposito del rapporto costi-servizi”.
“Pagina” faceva capo all’ente ecclesiastico “Opera diocesana della dottrina cristiana sotto il titolo di San Giuseppe”, con sede in Diocesi, via IV Novembre 35, e dal 5 dicembre 2012 aveva nell’economo diocesano don Danilo Manduchi il suo legale rappresentante.

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