Concessioni di spiaggia, la sinistra è in tilt

Concessioni di spiaggia, la sinistra è in tilt

L’assessore regionale al turismo uscente, Corsini, vuole che sia applicata la legge-proroga della Lega; Gnassi dice il contrario: si fa così a non risolvere i problemi mantenendo il potere. Intanto una ex negoziante riminese del lungomare …

Riminesiduepuntozero, buongiorno! Una sbirciata sulla stampa locale aiuta i lettori ad inquadrare quali possibilità di futuro abbia la maggiore industria cittadina – il turismo – con il Pd al governo di Comune e Regione.
Il Resto del Carlino parla con l’assessore regionale al ramo, il ravennate Corsini, dei problemi dei bagnini, i quali ben difficilmente potranno fare gli investimenti di accorpamento e riqualificazione sognati nel nuovo piano spiaggia comunale, se non avranno la certezza di mantenere per un lungo periodo la concessione demaniale.
Una legge del 2018, firmata dalla Lega (ministro Centinaio), ha dato la possibilità di una proroga fino al 2033. Proroga «che abbiamo sostenuto fortemente», dice Corsini al giornale riminese. Ma il “plurale maiestatis” usato dall’assessore regionale, non comprende Andrea Gnassi, sindaco di Rimini: i due, pur essendo dello stesso partito che amministra da secoli la regione e i comuni, dicono e fanno cose opposte. Infatti Gnassi non ha voluto applicare la legge Centinaio. Che ne dice Corsini? «Non entro nel merito delle scelte fatte da Rimini».
Ma che bella risposta! Dunque vediamo: l’Unione Europea chiede di mettere a bando europeo le concessioni demaniali. Sul nostro demanio sono competenti, a diversi livelli, lo Stato, la Regione e il Comune: il governo leghista fa una legge, il comune a guida gnassiana non la vuole applicare, la regione guidata dalla medesima sinistra vorrebbe la proroga ma «non entra nel merito» della decisione comunale. A che gioco giochiamo? Una tombola, i cui premi saranno estratti domenica 26 gennaio.

Post scritto: mentre i politici della sinistra riminese e romagnolo-emiliana giocano con le date di scadenza delle imprese balneari, scopriamo grazie al Carlino la storia di una ex commerciante che aveva un negozio di souvenir sul lungomare. Ora, ridotta in povertà, dorme in un marciapiede a pochi passi dalla piazza centrale. «Non è arrabbiata, solo un po’ delusa … si è sentita tradita dalla sua Rimini. Non accenna a troppe tasse, balzelli burocratici, affitti alti o altro … quando ha visto che non si sentiva più considerata, quando ha capito di non essere più una risorsa, ma solo una dei tanti, ha dovuto tirare i remi in barca per non affogare». Al suo posto, oggi, «un cingalese che vende la stessa merce dei suoi colleghi stranieri».

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