Dai tempi del “regalo” della Novarese ad oggi, la candidata Pd ha sfornato vari annunci. Mentre lei scalava la carriera politica, i monumenti sulle spiagge sono rimasti tali e quali: ruderi abbandonati. E sotto elezioni la Frisoni promette le piscine in spiaggia, come Melucci nel 2009.
Riminesiduepuntozero, buongiorno! Sfogliamo i giornali e vi troviamo Emma Petitti, candidata del Pd alle elezioni regionali, dettare la sua “ricetta per il turismo”. Tenetevi forte: “riqualificazione e recupero colonie”! Wunderbar, meraviglioso!
Oggi il calendario segna 11 gennaio 2020. Non sveliamo l’età della signora, diciamo solo che non è nata ieri e viaggia sopra i quaranta. Se ne accorge adesso che le ex colonie marine dell’epoca fascista, abbandonate da decenni, sono un patrimonio dalle grandi potenzialità?
Ma no, non se n’è accorta solo adesso. Ad esempio già dieci anni fa ne parlava in pubblico, con queste parole: “il recupero della ex colonia Murri, così come della ex colonia Novarese, era ed è una delle priorità indicate dal programma di mandato 2006/2011 del sindaco Ravaioli. Con il voto di ieri sera si chiude definitivamente … la ‘vergogna della Murri’ … Dopo un lasso di tempo intollerabilmente lungo, grazie all’Amministrazione Ravaioli e alla coalizione che lo sostiene si mette la parola fine a questo disastro della burocrazia dando il via a un progetto di recupero e valorizzazione delle funzioni dell’area che, oltre a garantire centinaia di nuovi posti di lavoro e il ritorno a un protagonismo effettivo da parte di Miramare, sarà volano di una riqualificazione molto più ampia e diffusa. … in linea con le indicazioni che arrivano anche dal Piano territoriale regionale e dal Piano paesistico”, il luogo del degrado comincia oggi la sua rinascita e nel giro di due anni i riminesi e gli ospiti potranno fruire di un luogo, spazi, verde oggi inibito e pericoloso, ferita aperta in una parte strategica della città” (siamo nel settembre 2010, fonte).
Dunque la Petitti prevedeva che nel 2012 la Murri sarebbe stata riaperta.
Era solo il sogno di una educanda nostalgica? No, era il progetto di chi aveva in mano il potere politico-amministrativo. Il comunicato che abbiamo appena letto, era firmato dalla Petitti in qualità di segretaria comunale del Partito Democratico, che aveva in mano l’intera provincia di Rimini e poteva fare ciò che voleva anche in Regione, quindi determinava tanto i piani territoriali e paesistici regionali, quanto gli strumenti di pianificazione provinciali e comunali.
Infatti – torniamo indietro di altri cinque anni – nel 2005 il Comune di Rimini aveva quasi regalato ad una cooperativa piccina picciò (la Coopsette di Reggio Emilia) un’altra colonia, la Novarese, concedendole come bonus una variante urbanistica di 5mila metri quadri, in cambio della riqualificazione e della riapertura come Polo del Benessere. Nel pacchetto era compresa la proprietà del gigantesco centro talassoterapico (RiminiTerme).
Sono passati gli anni ma non è successo niente di ciò che la Petitti e gli altri suoi compagni amministratori hanno promesso.
Il fatto che la Novarese fosse un regalo al mondo dell’edilizia rosso non lo diciamo noi, ma lo dicevano già all’epoca i componenti del circolo Pd di Miramare, infuriati per il flop del progetto (“ottenuto un’enorme struttura a soli 9 milioni di euro”, fonte).
E nel lontano 2005, quando il progetto Ravaioli-Melucci-Coopsette-Talassoterapico-Novarese era stato partorito, la Petitti dov’era? Era dentro il Comune di Rimini (consulente dal 1997, oggi dipendente in aspettativa non retribuita); il suo compagno Bernabè era capogruppo del partito in consiglio comunale dove faceva votare la delibera di alienazione della colonia; lei l’anno dopo sarebbe a sua volta entrata in consiglio comunale, poi diventata segretaria comunale e provinciale del partito, poi deputato con uno scranno nella X commissione permanente (attività produttive, commercio e turismo), e infine assessore regionale, dove la troviamo oggi ricominciare daccapo con gli annunci sulle colonie.
In tutta questa lunga trafila durata quindici anni, le colonie sono rimaste buchi neri, luoghi di degrado, e la Petitti invece coi suoi annunci ha fatto carriera scalando una posizione di potere dopo l’altra, pur dovendosi accontentare di 80mila euro di imponibile Irpef.
Ma attenzione, c’è stato anche un po’ di slalom. Le idee di politica turistica della candidata Pd, infatti, non sono sempre state lineari.
Gli algoritmi la ricordano, nell’ottobre 2014, intervenire contro lo ‘Sblocca Italia’ e puntare il dito contro i “condhotel”.
Salvo poi, nel febbraio 2019, sostenere l’esatto contrario: “Con il progetto di legge che disciplina l’avvio e l’esercizio dei Condhotel, operatori e imprenditori alberghieri avranno la possibilità di far partire queste nuove tipologie ricettive nel nostro territorio, per rafforzare e diversificare ulteriormente l’offerta turistica. Si tratta di formule pensate con l’obiettivo di riqualificare e rigenerare le strutture alberghiere, e allo stesso tempo, per dare, finalmente, una nuova vita alle ex colonie dell’epoca fascista, sia montane che marine. Edifici per troppo tempo abbandonati”. Eh, sì.
Forza Emma, ti diamo altri quindici anni per riprovare ad aprire uno straccio di colonia, almeno una delle tante. Sempre che gli elettori del 26 gennaio siano d’accordo.
Post scritto: l’assessora del Pd Roberta Frisoni oggi sui giornali annuncia un nuovo Piano Spiaggia, e anche lei si lancia in un annuncio apparentemente straordinario. Arriveranno le piscine in spiaggia, d’accordo con la Soprintendenza di Ravenna (massimo un metro e quaranta di “profondità”, sic). Wunderbar, meraviglioso!
Un’idea in continuità con quelle dell’ex mentore della Frisoni, il leggendario ex vicesindaco e assessore al turismo Maurizio Melucci che nel 2009 fece una variante al Piano Spiaggia, prevedendo progetti pilota con “giochi d’acqua, non piscine, di profondità massima di 90 centimetri”. Quindi, in dieci lunghi anni i centrimetri sono aumentati, passando da 90 a 140. Ma sempre di centimetri virtuali si tratta. Annunci (con vista sulle urne).
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