Confartigianato incontra Jamil e fa l’elenco dei tanti problemi irrisolti

Confartigianato incontra Jamil e fa l’elenco dei tanti problemi irrisolti

«Il modello dell’offerta resta legato ad un turismo privo della capacità di spesa, deregolamentazione selvaggia in zona mare dovuta all'attività di cittadini stranieri, il recupero dell’Anfiteatro Romano rimandato sine die, la cronica mancanza di parcheggi». E tanto altro. Sta cambiando l'aria dopo dieci anni?

Mentre il sindaco uscente non perde occasione per assegnarsi da solo degli ottimi voti e spara alzo zero contro chi sta facendo traballare l’ascesa del suo delfino a palazzo Garampi, la città sembra essersi svegliata da un sonno decennale. Sarà perchè dietro il “tutto si immagina” restano i soliti e giganteschi problemi che frenano l’economia e che dal 2011 ad oggi non sono stati nemmeno scalfiti? Sarà perché un rinoceronte in laguna non fa primavera?
Significativa la presa di posizione di Confartigianato, che dopo avere incontrato il candidato sindaco Jamil Sadegholvaad (i prossimi giorni il direttivo di Confartigianato Imprese Rimini, col Presidente Davide Cupioli e i vertici operativi dell’Associazione, vedrà anche Enzo Ceccarelli e Gloria Lisi, oltre a tutti coloro che richiederanno un confronto) ha messo in fila in una nota molto di quello che non va, e non è poco, e che richiede invece “tempestive decisioni”.

Si parte con le aree produttive: «sono in grave ritardo gli insediamenti produttivi nel comparto “Villaggio 1° Maggio”, ritardi in gran parte addebitabili ad errori o carenze degli Uffici dell’Amministrazione che hanno scaricato disagi e costi sulle aziende assegnatarie. Oltre 200 aziende attendono un’azione più incisiva per sbloccare la situazione e consentire una serena conclusione della vicenda. Il completamento dell’area produttiva di Viserba è un altro aspetto a cui è necessario porre maggiore attenzione».

Si passa al core business di Rimini, turismo e balneazione: «qui l’emergenza è riconducibile principalmente alle imprese che operano sul demanio. L’altalenante normativa stride con gli investimenti per la realizzazione in corso del Parco del Mare. La stagione turistica è stata positiva sotto il profilo dell’affluenza, ma il modello dell’offerta resta legato ad un turismo privo della capacità di spesa che dovrebbe garantire una redditività tale da incentivare investimenti. Una leva fondamentale sarà la “Premialità aggregativa” per stimolare gli operatori balneari a prospettive di reale e redditizio sviluppo».

Quindi il capitolo aree urbane e contro storico: «l’utilizzo degli spazi e del suolo pubblico va riorganizzato in termini di decoro e funzionalità. Troppe zone, in particolare al mare, vivono una deregolamentazione selvaggia, in particolare dovuta all’attività di cittadini stranieri che sviliscono il valore di pregio della zona e vanificano gli interventi di arredo urbano compiuti dall’Amministrazione Comunale».

Poi il dito finisce per infilarsi nella piaga delle piaghe, cioè «la cronica mancanza di parcheggi che già erano insufficienti e ora sono perfino diminuiti, creando disagio per tutte le attività in particolare nel centro storico, dove sarebbe auspicabile una maggiore chiarezza sulle finalità e destinazione dell’attuale mercato comunale coperto S. Francesco». Su quest’ultimo punto, invece, la giunta in carica sta accelerando a fine mandato una partita che richiederebbe tutt’altra ponderazione e confronto. E va notato che proprio ieri Gnassi ha criticato chi sostiene «che non ci sono parcheggi, quando invece i posti auto a ridosso del centro sono aumentati».

«Positivo valorizzare i monumenti storici, con la speranza che si guardi anche al recupero dell’Anfiteatro Romano adiacente l’attuale “Asilo Svizzero”, si è programmato poco o nulla in tal senso. Non è ammissibile trascinare certe vicende per così tanti anni», bacchetta Confartigianato.

C’è spazio anche per la Fiera: «ci auguriamo che la prossima Amministrazione Comunale si adoperi per una felice e rapida definizione di un polo fieristico regionale, capace di tenere insieme le realtà principali e competitive sui mercati internazionali. La fiera, con tutto il suo indotto, rappresenta un volano decisivo per la nostra città. Troppo poco si conosce su quanto è avvenuto e dovrà avvenire nel dialogo fra società fieristiche».

Sul fronte aeroporto, «specialmente in tema di destagionalizzazione turistica, servirebbe superare questa fase competitiva fra territori, pensando ad esempio a garantire collegamenti rapidissimi fra lo scalo di Bologna e la Riviera». Ma anche su questo i decisori brancolano nel buio.

Infine digitalizzazione e welfare. «Mentre la fascia costiera è ben cablata (fatto salvo alcune aree), la situazione peggiora drasticamente non appena ci si allontana dalla fascia a mare. Ciò crea difficoltà ed inferiorità competitiva alle aziende, disagio per altro maggiormente accentuato per effetto della pandemia che ha creato gioco forza una rapida accelerazione degli strumenti informatici».
«I rinnovi contrattuali puntano sul welfare, che diviene incentivo e di conseguenza volano per le attività del territorio, aumentando anche quella coesione sociale che stiamo gradualmente perdendo», proseguono da Confartigianato. «Mutuando anche le esperienze di comuni limitrofi, si potrebbe procedere all’implementazione di una piattaforma integrata fra pubblico e privato. Ciò consentirebbe da una parte una corretta informazione per la fornitura di beni e servizi ai cittadini da parte delle imprese del territorio; dall’altra essere fonte di informazione e comunicazione di vario genere e natura da parte degli Enti Pubblici (servizi sociali, eventi, ecc.) a beneficio della popolazione sia residente che turistica.
Un punto fondamentale che sta a cuore a Confartigianato, impegnata sul fronte dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile, è che la prossima Amministrazione metta in campo sostanziali provvedimenti per la tutela di una condizione che la pandemia ha fortemente penalizzato, non tanto sotto il profilo numerico (le imprese sono in lieve crescita), ma sotto l’aspetto della condizione e delle tutele nei quali il lavoro femminile viene esercitato e in particolare sulla conciliazione dei tempi vita-lavoro». Va detto che molti dei buchi neri indicati da Confartigianato sarebbero stati di stretta competenza dell’assessore Jamil Sadegholvaad.

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